Michele Federico Sciacca

Giarre 1908- Genova 1975


Vita e opere

 

Michele Federico Sciacca si forma all’Università Napoli, negli anni Venti del Novecento, sotto la guida di Antonio Aliotta e Adolfo Omodeo. Dopo alcuni anni di insegnamento liceale, nel 1938 ottiene la cattedra di Storia della Filosofia presso l’Università di Pavia. Nel 1946 fonda il Giornale di Metafisica, che dirige fino alla morte. Nel 1947 ottiene l’insegnamento di Filosofia Teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova, città in cui infine, dal 1968, insegna Filosofia presso la Facoltà di Magistero.

Attratto inizialmente dall’idealismo attualista di Gentile, Sciacca tuttavia ne prende le distanze sin dalla sua tesi di laurea del 1930, dedicata al pensiero Thomas Reid, considerato un "buon correttivo alle costruzioni dell’idealismo". A partire dagli anni Trenta Sciacca approfondisce il pensiero di Kant, Agostino, Platone e Rosmini, pubblicando dapprima Linee di uno spiritualismo critico (1936) e poi Teoria e pratica della volontà (1938). Negli anni successivi Sciacca consolida, oltre alla propria posizione accademica, anche i propri riferimenti teoretici, specialmente rispetto al rapporto tra religione e fede (Il mio itinerario a Cristo,1944) e ai suoi maestri del passato: oltre a quelli già citati, si segnala una ripresa cosciente e meditata del pensiero di Tommaso d’Aquino, sulla scia di quanto stava avvenendo a livello ecclesiale ed europeo in quegli stessi anni, ma anche in un’ottica parzialmente critica rispetto a certi esiti “autoritaristici” della neo-scolastica (Prospettiva sulla metafisica di San Tommaso, 1975).

Il pensiero di Sciacca, di spiccata originalità e ricchezza, fatica a trovare una piena collocazione entro categorie storiografiche consolidate: potremmo tuttavia annoverare il filosofo di Giarre tra coloro che, nel Novecento, hanno recuperato temi classici del pensiero cristiano, come lo spiritualismo di matrice agostiniana (rimodulato da Sciacca secondo categorie rosminiane: Interiorità oggettiva, 1951), il problema del rapporto tra fede e ragione (Filosofia e metafisica, 1950), e la metafisica dell’Actus Essendi (Atto e Essere, 1956), sforzandosi al contempo di coniugarli con alcune tendenze della filosofia contemporanea, quali la nozione esistenzialistica di trascendenza e la filosofia della persona (La libertà e il tempo, 1965; L’uomo, questo squilibrato, 1956). Si segnala infine il notevole impegno sciacchiano per la diffusione e la valorizzazione del pensiero filosofico italiano tra Ottocento e Novecento (Martinetti, 1943; Storia della filosofia italiana. Il secolo XX, 1942).

 

Il pensiero filosofico-religioso

 

Sciacca è un profondo conoscitore del pensiero filosofico-religioso occidentale, non soltanto  passato, ma anche contemporaneo, come testimonia l’opera Il problema di Dio e della religione nella filosofia attuale (1944). In particolare egli intende connettere la questione di Dio alla questione dell’uomo: è indagando la precarietà ontologica dell’essere umano, il suo essere “problema a se stesso”, che si apre la via alla trascendenza divina. Rispetto all’attualismo idealista, Sciacca sottolinea infatti come ogni atto umano si mostri precario, bisognoso di integrazione, e perciò non possa esaurire l’Essere, bensì aprirsi ad esso, incontrarlo, invocarlo. La prima trascendenza che il pensiero incontra è quella rispetto a se stesso: anche se il reale fosse riducibile al pensiero, quest'ultimo non sarebbe riducibile a se stesso: esso cioè si autotrascende nel suo stesso pensarsi, aprendosi ad un Atto primo assoluto. Tale idea dell’Essere Infinito che il pensiero incontra sarebbe dunque capace, rosminianamente, di fondare sia l’interiorità dell’intenzione, sia la soggettività dell’atto, sia l’oggettività del valore. Tale fondamento, tuttavia, si disvela nell’esperienza come tensione teleologica più che come sostrato ontologico: l’esistenza umana finita, in questo senso, sarebbe sempre protesa verso l’essenza infinita dell’Idea. È qui che si riconnettono i motivi agostiniani dell’interiorità con quelli esistenzialistici contemporanei a Sciacca: l’uomo è "un palo accecato afferrato al nulla" che tuttavia porta dentro di sé l’Idea di un Essere Infinito, e lo coglie concettualmente quando sente, pensa, vuole (Così mi parlano le cose mute, 1962). L’esperienza della libertà si radica proprio in questa tensione interiore tra ragione e volontà: l’uomo può decidere di orientare i propri atti verso il loro compimento nell’Essere trascendente, o di dirigerli verso il loro annientamento nell’esistenza immanente. Si comprende dunque come per Sciacca la metafisica della verità sia anche una metafisica dell’interiorità, e perciò, in ultima istanza, un’antropologia. L’idea dell’Essere e della Verità, dunque l’idea di Dio, è qualcosa che si incontra anzitutto in interiore homine. Proprio l’interiorità dell’uomo è il grande escluso del «sistema della stupidità» della cultura contemporanea (Ontologia triadica e trinitaria, 1972), dispersa nella tecnica, nel sensualismo, nel collettivismo politico: per ricostituire una laicissima “filosofia dell’integralità” – razionalmente indipendente da qualsiasi orizzonte teistico ma al contempo conscia dei propri limiti e ad aperta ad esso – sarebbe dunque necessario, prima di tutto, avere il coraggio di “rientrare in noi stessi”, di fare i conti con la propria coscienza, di scandagliare i propri abissi per ritrovarvi le perle nascoste dell’idea di Dio, di Infinito, di Verità. E infine, cercare di incarnarle nella propria vita.

Alla scuola di Sciacca si sono formate alcune tra le massime personalità del pensiero filosofico-religioso italiano contemporaneo, tra cui Pietro Prini, Alberto Caracciolo, Nunzio Incardona, Maria Adelaide Raschini, Pier Paolo Ottonello. Le interazioni e anche le divergenze tra i suoi numerosi allievi (come la contrapposizione che vide schierarsi per alcuni anni, presso l’ateneo genovese, da una parte Ottonello e dall’altra Caracciolo) hanno prodotto il configurarsi di alcune fondamentali linee di sviluppo e ricerca della filosofia della religione italiana fino ai nostri giorni.

 

Damiano Bondi

 


Bibilio-sitografia

 

Opere principali

  • Linee di uno spiritualismo critico, Roma 1936

  • Storia della filosofia italiana. Il secolo XX, 2 voll., Milano 1942

  • La clessidra. Il mio itinerario a Cristo, Torino 1945

  • S. Agostino, Brescia 1949

  • L’intériorité objective, Milano 1951

  • L’uomo, questo squilibrato. Saggio sulla condizione umana, Milano 1956

  • Interpretazioni rosminiane, Milano 1958

  • Dall’attualismo allo spiritualismo critico: 1931-1938, Milano 1961

  • Come si vince a Waterloo, Milano 1963

  • Dall’attualismo alla filosofia dell’integralità, Forlì 1963

  • Atto e essere, Milano 1963

  • Dallo spiritualismo critico allo spiritualismo cristiano, Milano 1965

  • La libertà e il tempo, Milano 1965

  • Platone, Milano 1967

  • Filosofia e antifilosofia, Milano 1968

  • Gli arieti contro la verticale, Milano 1969

  • L’oscuramento dell’intelligenza, Milano 1970

  • Ontologia triadica e trinitaria. Discorso metafisico-teologico, Milano 1972

Le opere complete di Sciacca sono state pubblicate in edizione completa dall’editore Marzorati negli anni Sessanta e Settanta, e a partire dagli anni Novanta dall’editore Epos di Palermo.

 

Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso

  • Negri A., Michele Federico Sciacca: dall’attualismo alla filosofia dell'integralità, Edizioni di Ethica, Forlì 1963

  • Prini P., L’interiorità oggettiva nel neorosminianesimo di Michele Federico Sciacca, in Id., La filosofia cattolica italiana del Novecento, Bari-Roma 1996, pp. 150-159, 256-258

  • Ottonello P. P., Sciacca. L’anticonformismo costruttivo, Marsilio, Padova 2000

  • Raschini M. A., Incontrare Sciacca, Marsilio, Padova 2000

  • Ottonello P. P. (a cura di), I valori dell'Europa e dell'Occidente nel pensiero di Sciacca, Olschki, Firenze 2006

  • Ottonello P. P. (a cura di), Bibliografia sciacchiana,“Studi sciacchiani”, 2006

  • Ottonello P. P., Sciacca. Interiorità e metafisica, Marsilio, Padova 2007

  • Noziglia A., Aspetti religiosi della teoresi di Sciacca, Marsilio, Padova 2007

  • Caturelli A., Michele Federico Sciacca. Metafisica dellintegralità, Ares, Milano 2008

  • Modugno A., Interiorità e trascendenza. La lezione di Sciacca per il terzo millennio, Armando,  Roma 2009

  • Messina G., Sciacca esegeta di Platone, Olschki, Firenze 2010

  • Malagrinò I., Azione umana e libertà nel pensiero di Sciacca, Edizioni Rosminiane Sodalitas, Stresa 2012

  • Ottonello P. P., Il centenario della nascita di Sciacca, Marsilio, Padova 2016

Pagine o siti web dedicati

http://www.fondazionesciacca.it