Giulio Preti

Pavia 1911 – Gerba 1972

Vita e opere

Figlio di maestri elementari, ebbe la prima formazione nella nativa Pavia, dove frequentò la facoltà di Filosofia, studiando con critici dell’idealismo come A. Levi e G. Villa (si laureò con quest’ultimo, di estrazione neokantiana, su Husserl nel 1932). Si avvicinò successivamente al vivace ambiente filosofico milanese attorno a A. Banfi. Partecipò alla resistenza e nel dopoguerra fu vicino ad ambienti della sinistra democratica; una sua netta attenzione, però, al carattere logico-argomentativo della filosofia, in correlazione ma nell’autonomia rispetto alle contingenze storico-sociali, determinò un suo certo isolamento nell’Italia del tempo, e un progressivo distacco pure da Banfi. Anche la carriera universitaria non fu facilissima, per quanto il carattere franco delle sue argomentazioni gli portava il rispetto e l’attenzione di figure intellettuali pure da lui alquanto diverse, come quella di E. Garin, che fu determinante nella sua chiamata, nel 1954, all’università di Firenze, dove avrebbe poi insegnato fino alla morte.

Se dal punto di vista di storia della filosofia lo interessarono soprattutto (ma non esclusivamente) le questioni della prima modernità, con curatele o studi di o su Pascal, Leibniz, Newton, A. Smith, una delle caratteristiche che lo contrassegnarono ben presto, nel panorama italiano, fu però una netta separazione tra indagine strettamente teoretica, da un lato, e indagine storiografica, dall’altro. La stessa attenzione filologica supporta per Preti il sospetto verso troppo facili “integrazioni” tra aspetti storico-contingenti, da un lato, e aspetti logico-argomentativi, dall’altro: le due dimensioni possono avere rapporti reciproci, ma occorre non confonderli in discutibili “sintesi” e, dal punto di vista filosofico, mettere a fuoco e valutare soprattutto il versante propriamente argomentativo. Era una posizione per molti versi piuttosto rara nell’Italia nel tempo, dove invece tendevano a prevalere le “integrazioni” di vario tipo tra storia sociale e filosofia. 

Questa stessa attenzione agli aspetti della coerenza logico-argomentativa lo portò a un interesse specifico per le scienze naturali, che spesso venivano subordinate nella filosofia italiana del tempo a questioni o politico-sociali o metafisico-religiose (o tutte e due). Oltre a scrivere una densa Storia del pensiero scientifico (incentrata anche qui soprattutto sulla prima modernità, nelle sue continuità e discontinuità rispetto alla scienza antica), si interessò così specificamente a correnti filosofiche contemporanee che non sottovalutassero il confronto con la scienza naturale, come il neopositivismo e come una certa linea del neocriticismo (ancora nell'ultimo periodo scrisse un'introduzione a un’opera come Sostanza e funzione di Cassirer). 

Praxis ed empirismo del 1957 e Logica e retorica del 1967 sono i volumi in cui Preti presenta nel modo più complessivo le proprie proposte filosofiche, basate sul valore critico dell’argomentazione rigorosamente scientifica rispetto alle esigenze sociali, le quali proprio da un rigore argomentativo distaccato possono trarre più beneficio che da accomodamenti e tattiche situazionali. Non che possano mai scomparire gli interessi contingenti e la retorica che li veicola, ma Preti insiste nel non schiacciare l’argomentazione propriamente logica sugli interessi e la loro retorica. 

Le modalità del Sessantotto, a suo avviso molto più retoriche che logiche, per usare le sue espressioni, lo delusero alquanto e percepì negli ultimi anni un sempre maggiore senso di isolamento, che trova quasi un emblema nella sua morte solitaria su una piccola isola mediterranea, al largo della Tunisia, nel 1972. Il carattere per molti versi contrastante del suo pensiero con la filosofia e la cultura italiana del suo tempo ne ha segnato anche la ricezione: troppo isolato per formare una “scuola” accademica, Preti riceve ancora una attenzione specifica non secondariamente proprio per quel suo situarsi in una posizione alternativa rispetto alle scuole e ai contesti italiani prevalenti.

 

Il pensiero sulla religione

A livello storiografico, con continuità, Preti si è interessato ai conflitti e alle tensioni filosofico-religiose della prima modernità. Da una prima ampia curatela del 1944 fino all’edizione con introduzione delle Provinciali dell’anno della morte, egli presta ripetuta attenzione al conflitto tra giansenisti e molinisti e, in particolare, alla figura di Pascal. La battaglia di Pascal viene valutata da Preti come storicamente perdente, in quanto basata su una intransigenza e una coerenza che ben difficilmente potevano applicarsi nel complesso della Chiesa cattolica, di fronte alla ben più duttile e accomodante strategia gesuitica. “Con tutto ciò”, però, “le Provinciali se perdono in probabilità storica, acquistano in fascino teoretico” (Introduzione a Pascal, La Provinciali, 1972, p. XIX). Tale fascino è esercitato, secondo Preti, proprio dalla intransigenza e dalla coerenza fino al paradosso con cui Pascal difende la propria esperienza religiosa da accomodamenti di ogni tipo. In una monografia sul pensiero filosofico-religioso di Leibniz, Preti affronta una sfida pressoché speculare, ma che egli valuta, sul piano storico, non meno perdente di quella pascaliana: mirare ad un accordo fondamentale tra chiesa cristiana e razionalità universale. Laddove, infatti, Leibniz cercava una compiuta razionalizzazione e universalizzazione del cristianesimo, con non meno buona fede di quella che Pascal aveva messo nei suoi paradossi, tale razionalizzazione universalizzante avrebbe di fatto sottratto alle chiese la propria identità (e il proprio potere) e l’obiettivo anche dei più accomodanti tra gli uomini di chiesa era invece di mantenere proprio tale identità: “qui stava la contraddizione e il pericolo che Leibniz non sentiva e i suoi corrispondenti cattolici (ed anche protestanti quelli che con dispregio lo chiamavano Freiherr Glaubnichts) sentivano molto più vivamente di lui” (Il Cristianesimo universale di G. G. Leibniz, 1953, p. 58).

Un rapporto fortemente antinomico tra “religione e scienza” è trattato direttamente in un capitolo così intitolato di Praxis ed empirismo. La religione viene qui opposta in modo strutturale alla scienza, in quanto “risponde all’urgenza emotiva, alla nostra fretta, al nostro bisogno di certezza. Promette di riuscire dove la scienza fallisce. (…) Si appella al ‘mistero’, all’iniziazione, all’emozione profonda, al potere evocatore (o mistificatore?) della parola. In pratica riesce ancor meno della tecnica (…), ma il suo potere evocativo è profondo, le risonanze incoscienti che suscita vanno ben al di là della semplice testimonianza sensibile, (…) restando sempre come forma suprema di speranza ovunque la tecnica riesce ancora impotente. La religione nasce sempre da questo atteggiamento più o meno sublimato a seconda che la conoscenza tecnica-scientifica è più o meno evoluta” (Praxis ed empirismo, 1957, nuova ed. 2007, pp. 153-154). Da qui, Preti accusa le posizioni del più o meno sofisticato agnosticismo contemporaneo perché non prendono posizione su questa antinomia strutturale. Le stesse visioni distopiche di un mondo dominato da una tecnica disumana - citato è il Brave New World di A. Huxley - nascono per Preti da voler rendere indifferente la scienza e la tecnica alla questioni morali e sociali, spesso a vantaggio di autodefiniti poteri magico-religiosi che si fanno forti di fatto solo di una mancanza di altri, non di una loro effettiva capacità di risolvere problemi. Per Preti, invece, la scienza non è affatto indifferente all’ambito morale e sociale e può e deve apportare il proprio contributo rigorosamente argomentativo alle soluzioni di problemi anche in questo ambito, senza demandarle a poteri a vario titolo “misteriosi”.

Omar Brino

 

Biblio-sitografia

  • Minazzi F., Giulio Preti: Bibliografia, Milano 1984

  • Minazzi F., Integrazioni bibliografiche, in Id. (a cura di),  Il pensiero di Giulio Preti nella cultura filosofica del Novecento, Milano 1991, pp. 429-502

Opere principali

  • Fenomenologia del valore, Milano - Messina 1942

  • Idealismo e positivismo, Milano 1943

  • Linguaggio comune e linguaggi scientifici, Milano 1953

  • Il Cristianesimo universale di G. G. Leibniz, Milano 1953

  • Praxis ed empirismo, Einaudi, Torino 1957 (nuova edizione, con prefazione di S. Veca e postfazione di F. Minazzi, Milano 2007)

  • Alle origini dell'etica contemporanea. Adamo Smith, Bari 1957 (nuova edizione, Firenze 1977)

  • Storia del pensiero scientifico, Milano 1957 (II edizione, ivi, 1975)

  • Retorica e logica, Torino 1968

  • Que será, será, Firenze 1970

  • Introduzione, in B. Pascal, Le provinciali, a cura di G.P., Torino 1972, pp. I-XXVI

  • Presentazione, in E. Cassirer, Sostanza e funzione. La teoria della relatività di Einstein, Firenze 1973 

  • Umanismo e strutturalismo. Scritti di estetica e di letteratura con un saggio inedito, a cura di Ermanno Migliorini, Padova 1973

  • Lo scetticismo e il problema della conoscenza, “Rivista critica di Storia della Filosofia”, 1/1974

  • Saggi filosofici, con presentazione di M. Dal Pra, Firenze 1976, 2 voll.

  • In principio era la carne. Saggi filosofici inediti (1948-1970), a cura di Mario dal Pra, Milano 1983

  • Il problema dei valori: l'etica di G.E. Moore, a cura di Alberto Peruzzi, Milano 1986

  • Lezioni di filosofia della scienza (1965-1966), a cura di Fabio Minazzi, Milano 1989

  • Morale e metamorale. Saggi filosofici inediti, a cura di Ermanno Migliorini, Milano 1989

  • Écrits philosophiques. Les lumières du rationalisme italien, textes choisis et présentés par Luca M. Scarantino, traduction par Marilene Raiola en collaboration avec Thierry Loise et Luca M. Scarantino, préface par Jean Petitot, Paris 2002

  • L'esperienza insegna... Scritti civili del 1945 sulla Resistenza, a cura e con un saggio introduttivo di Fabio Minazzi, San Cesario, Lecce 2003

  • In principio era la carne, a cura di Luca Maria Scarantino, "Rivista di Storia della Filosofia", 1/2003

  • Notizie sull'operosità scientifica e sulla carriera didattica, a cura di Fabio Minazzi, "Il Protagora", XXXVIII, gennaio-giugno 2011, VI serie, n. 15, pp. 111–128

  • Filosofare onestamente, andando là dove il pensiero ci porta. Lettere a Giovanni Gentile del 1938, a cura di Fabio Minazzi, "Il Protagora", XXXVIII, gennaio-giugno 2011, VI serie, n. 15, pp. 129–132

  • Ci terrei tanto a venire a Firenze... Lettere ad Eugenio Garin (1953-1958), a cura di F. Minazzi, "Il Protagora", XXXVIII, gennaio-giugno 2011, VI serie, n. 15, pp. 133–146

  • Qui a Firenze si muore nel silenzio e nella solitudine. Lettere a Mario Dal Pra (1951-1971), a cura di F. Minazzi, "Il Protagora", XXXVIII, gennaio-giugno 2011, VI serie, n. 15, pp. 147–192

  • Philosophical Essays. Critica Rationalism as Historical-objective Transcendentalism, ed. by F. Minazzi, Bruxelles-Berlin-New York-Oxford-Wien 2011

Curatele, introduzioni e presentazioni a testi

  • Leibniz W.G., La Monadologia, introduzione, traduzione e note a cura di G.P., Milano-Verona 1938

  • Presocratici, a cura di G.P., Milano 1942

  • Pascal e i giansenisti, a cura di G.P., Milano 1944

  • Schelling F.W.J, Le arti figurative e la natura, introduzione e traduzione di G.P., Milano 1945

  • Newton, a cura di G.P., Milano 1950

  • Hume D., La regola del gusto, a cura di G.P., 1a ed. Milano 1946, nuova ed. Bari 1967

  • Rousseau J.J., Origine della disuguaglianza, a cura di G.P., Milano [s. d. ma 1949]

  • Carnap R., Fondamenti di logica e matematica, introduzione, traduzione e note a cura di G.P., Torino 1956

  • Castiglione B., Il libro del Cortegiano, a cura di G.P., Torino 1960, pp. XXII + 442. 

  • Pascal B., La morale dei gesuiti (Dalle «Provinciali»), a cura di G.P., Milano [s. d. ma 1949] 

  • Pascal B., Opuscoli e scritti vari, a cura di G.P., Bari 1959

  • Schelling F.W.J., L'empirismo filosofico e altri scritti, presentazione e traduzione di G.P., Firenze 1967

  • Cassirer E,, Determinismo e indeterminismo nella fisica moderna, Presentazione di G.P., tr. di G. De Toni, Firenze 1970

  • Moore G.E., Studi filosofici, a cura di G.P., Bari 1971, pp. 150. 

  • Pascal B., Le Provinciali, introduzione e note di G.P., Torino 1972 

  • Cassirer E., Sostanza e funzione; Sulla teoria della relativita di Einstein, presentazione di G.P., tr. di E. Arnaud e G. De Toni, Firenze 1973

 

Scritti sull'autore 

  • Brondino M., Minazzi F. (sous la direction de), Le mektoub tunisien de Giulio Preti. La vie et l'oeuvre d'un philosophe italien rationaliste, Paris 2009

  • Cambi F., Metodo e storia: biografia filosofica di Giulio Preti, Firenze, s. a. (ma: 1979)

  • Cambi F., Mari G. (a cura di), Giulio Preti. Intellettuale critico e filosofo attuale, Firenze 2011

  • Cesa C., Giulio Preti e la filosofia, in «Studi Senesi», 1977, pp. 406-416.

  • Dal Pra M., Studi sull'empirismo critico di Giulio Preti, Napoli 1988

  • di Maria F., Saggio sul pensiero di Giulio Preti. Un punto di vista cattolico, Roma 2019.

  • Gronda R., Giulio Preti, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma - Volume 85 (2016), ad vocem

  • Lecis P.L., Filosofia, scienza, valori: il trascendentalismo critico di Giulio Preti, Napoli 1989

  • Minazzi F. (a cura di), Il pensiero di Giulio Preti nella cultura filosofica del Novecento, Milano 1990

  • Minazzi F., L'onesto mestiere del filosofare, Milano 1994

  • Minazzi F., Il cacodemone neoilluminista. L'inquietudine pascaliana di Giulio Preti, Prefazione di F. Papi, Milano 2004

  • Minazzi F., Giulio Preti: le opere e i giorni. Una vita più che vita per la filosofia quale onesto mestiere, Milano 2011

  • Minazzi F., Suppositio pro significato non ultimato. Giulio Preti neorealista logico studiato nei suoi scritti inediti, Milano 2011

  • Minazzi F., Sul bios theretikòs di Giulio Preti, Milano 2015, 2 voll.

  • Minazzi F., Sandrini M.G. (a cura di), Il contributo di Giulio Preti al razionalismo critico europeo, Milano 2012.

  • Mugnai M., Scienza e filosofia: Geymonat e Preti, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero Filosofia, Roma 2012

  • Parrini P., Scarantino L.M. (a cura di), Il pensiero filosofico di Giulio Preti, Milano 2004

  • Peruzzi A. (a cura di), Giulio Preti filosofo europeo, Firenze 2004

  • Peruzzi A., Parvus pavensis: appunti sulla filosofia di Giulio Preti, Firenze 2018

  • Petitot J., Per un nuovo illuminismo, Prefazione, traduzione dal francese e cura di F. Minazzi, Milano 2009

  • Scarantino L.M., Giulio Preti. La costruzione della filosofia come scienza sociale, Milano 2007

  • Tavernese V., Giulio Preti. La teoria della conoscenza nel saggio postumo In principio era la carne, Scandicci 2007

 

Siti dedicati

http://www.dicom.uninsubria.it/centrocattaneopreti/index.php

http://picus.unica.it/index.php?page=Filosofo&id=70&lang=it

https://www.sba.unimi.it/Biblioteche/filosofia/9420.html