Luigi Stefanini

Treviso 1891 - Padova 1956

 

Vita e opere

 

Svolse gli studi liceali nella nativa Treviso, dove il padre gestiva una tintoria. Si laureò a Padova con A. Aliotta nel 1914 con una tesi su M. Blondel, in un momento in cui ancora ben recente era la polemica antimodernista della Chiesa cattolica (sul filosofo francese Stefanini sarebbe tornato anche in seguito: in generale ne apprezzava l’attenzione all’interiorità, ma non condivideva quello che considerava, in Blondel, uno schiacciamento del pensiero sull’azione). Dopo aver militato nella prima guerra mondiale, insegnò fino alla metà degli anni trenta nei licei, scrivendo molti volumi, sia di tipo scolastico, come il Sommario storico di filosofia del 1926 (poi in varie riedizioni, formati e titoli, fino al ’56), sia di tipo teoretico generale, sia di tipo più propriamente storiografico. Qui il risultato maggiore fu un’ampia monografia in due volumi su Platone (1932-1935) che ebbe risonanza anche internazionale.

Dopo essere stato libero docente di pedagogia a Padova dal ’26, ottenne la cattedra di filosofia nel ’36 e, passato un anno di straordinariato a Messina, tornò a Padova, come ordinario prima di pedagogia, e poi, dal ’40 fino alla morte, di Storia della filosofia, unendovi anche l’incarico di Estetica. “Egli fu (...), a quanto mi risulta, il primo cattolico che vinse una cattedra universitaria di filosofia in Italia pur essendosi dichiarato tale”, ha scritto E. Berti, La filosofia a Padova, 2005, pp. 141-142. Politicamente, da giovane fu attivo nelle file del Partito popolare. Con il Concordato, sostenne l’accordo tra cattolicesimo e fascismo. Dopo la guerra, fu vicino alla Democrazia Cristiana. Negli anni Cinquanta, fu una delle figure di riferimento di quella che il già citato Berti ha chiamato “la cosiddetta egemonia cattolica” (Berti, op. cit., p. 144) di quel periodo negli insegnamenti filosofici dell’Università di Padova, in cui altri docenti di riferimento erano i neo scolastici U.A. Padovani e, poi, C. Giacon. Tanto questi ultimi che lo stesso Stefanini furono tra i fondatori e i più attivi animatori del Centro filosofico di Gallarate, costituito come punto di ritrovo della filosofia cattolica italiana.

Nei decenni centrali del Novecento, Stefanini fu di fatto tra i più rappresentativi esponenti di una delle principali tra le correnti di tale filosofia cattolica, lo spiritualismo (cfr. Spiritualismo cristiano, 1943). Se i neoscolastici lavoravano in primo luogo su temi metafisici tomistico-aristotelici, e, quindi, sui rapporti “a posteriori” tra il cosmo e Dio, secondo le celebri vie tommasiane, gli spiritualisti, invece, sulla strada di Agostino e di Bonaventura (nei loro confronti con la tradizione platonico-socratica), valorizzavano particolarmente l’esperienza interiore umana, nella sua interlocuzione con il cosmo e con Dio (tale generalizzazione non implica, ovviamente, che “neoscolastici” o “spiritualisti” non tenessero in alcuna considerazione anche aspetti teorici rimarcati dalla controparte, si trattava piuttosto di sottolineature differenti di un pensiero cristiano sentito comunque come unitario).

Oltre che sul versante storiografico (su Platone, Bonaventura, Gioberti ed altri) e sul versante filosofico-religioso generale (con confronti critici con, tra gli altri, Gentile e Heidegger: cfr. Idealismo cristiano, 1931, L’esistenzialismo di Heidegger, 1944, Personalismo filosofico, postumo, 1956), Stefanini sviluppò la propria specifica posizione spiritualistica nell’ambito pedagogico (cfr. da ultimo Personalismo pedagogico, 1955) e in quello estetico. In quest’ultimo settore, che ha nel suo pensiero una notevole valenza teoretica generale (cfr. già Imaginismo come problema filosofico del 1936), oltre all’agile Estetica del ’53, e a molti contributi particolari, Stefanini lavorò a un vasto Trattato, di cui, per la morte prematura, uscì postumo solo il primo volume nel 1960. Egli fondò, inoltre, la “Rivista di estetica”, poi diretta da L. Pareyson,

Tra gli allievi di Stefanini, sul versante teoretico, storico-filosofico e pedagogico, vi furono A. Rigobello, G. Santinello, G.M. Pozzo, G. Flores d’Arcais, M. Peretti.

 

Il pensiero sulla religione

 

Avendo sviluppato un pensiero che, fin dall’inizio, intende pienamente inserirsi nella tradizione filosofica cattolica, il ruolo della religione e della trascendenza, e, specificamente, della trascendenza cristiana, è centrale in tutti gli aspetti della produzione di Stefanini. 

La trascendenza, egli sottolinea, è fondamentale già in Platone, il quale “per primo tra i pensatori della classicità vide chiaramente che la realtà della natura non può essere intesa se non ponendo al di là di essa e fuori di essa, separatamente (chorís) il suo principio; e inoltre determinò che questo principio deve essere esente da ogni determinazione sensibile, assolutamente immateriale e percepibile col puro pensiero, deve essere cioè ideale” (Sommario storico). Invece, “non si potrebbe dire con altrettanta ragione che Platone sia il filosofo dello spirituale. (…) Platone preparò certamente la sintesi dell’ideale e dello spirituale ma questa si compirà soltanto nella concezione del Dio personale del cristianesimo” (Ivi). Secondo Stefanini, inoltre, tra le varie proposte che Platone avanzò sul problema del rapporto tra le idee trascendenti e le cose sensibili, la più efficace teoreticamente e storicamente fu quella della imitazione, mimesis, “per la quale il mondo sensibile è foggiato ad imagine delle idee che perciò assumono il carattere di archetipi o esemplari eterni” (Ivi). Questo “esemplarismo” platonico viene sviluppato in senso cristiano dai principali autori patristici e in particolare da Agostino, per il quale  “il mondo sensibile è un’immagine del mondo intellegibile (puramente possibile) vivente in Dio” (Ivi). Da Agostino e dalla patristica questa tematica passa nella tradizione cattolica successiva, in cui particolarmente caro a Stefanini è Bonaventura, il quale, rispetto allo stesso Ipponate, rende meno tragici e più “francescanamente” lodati i rapporti tra creature e Trascendenza.

Riallacciandosi a tali linee teoriche, Stefanini ritiene che la conoscenza umana rimandi sempre a qualcos’altro o a qualcun’altro, senza poter essere mai però in se stessa tale altro, ma solo la sua immagine. Proprio questo altro alluso, significato o ricreato dall’immagine, se pure non è mai estinguibile come tale nella conoscenza umana, ne costituisce, però, la garanzia ontologica. Egli accusa così l’idealismo immantentista, in particolare crociano e gentiliano, di irretirsi in un estetismo autoreferenziale privo di un saldo riferimento ontologico. Per Stefanini, infatti, è l’ambito estetico quello in cui più propriamente l’immagine vale in se stessa, come espressione, non come imitazione. Essa vale in sé, però, proprio in quanto immagine, in quanto espressione, mentre laddove, come nell’idealismo immanentistico, si rinuncia alla differenza tra immagine e realtà in sé, si giunge ad un svuotamento autoreferenziale di tipo estetizzante ("l'immanentismo moderno è tutto estetismo”, Estetica, 1953, p. 90; “è esiziale l’estetismo, quanto è essenziale l’estetico”, Ivi, p. 120).

Questo immaginismo teoretico viene con gli anni svolto da Stefanini in termini sempre più decisamente personalistici. Egli rimarca, cioè, il rapporto spirituale e personale tra l’interiorità umana, dove operano coscientemente le immagini, e Dio, quale referente ultimo ontologico di tutte le immagini (viene sottolineato così, sempre più, il tema della “parola”, della interlocuzione personale, anche in ambito estetico). Questo rapporto spirituale, personale tra creature e Creatore è correlato pure, a suo avviso, ai rapporti personali delle creature tra loro. Stefanini accusa così gli esistenzialismi non teistici di prospettare un’interiorità autoreferenziale e solipsistica, priva di un saldo e personale rapporto ontologico (cfr. Il momento dell’educazione. Giudizio sull’esistenzialismo, 1938; Esistenzialismo ateo ed esistenzialismo teistico, 1952). Il proprio personalismo cristiano è sempre più precisato da Stefanini anche quale fondamento della proposta pedagogica da lui articolata.

Omar Brino

 

Biblio-sitografia

Opere principali

  • L’Azione. Saggio critico sulla Filosofia di M. Blondel, Treviso, 1915.

  • Arte e vita nel pensiero di G.V. Gravina, in «Rivista di Filosofia Neo-Scolastica», XII, 1921, pp. 108-116, 233-244, 391-398, 295-306.

  • Il problema del bello e didattica dell’arte (in Platone), Torino 1924.

  • Il problema religioso e didattica della religione (in Platone), Torino 1925.

  • Il problema morale nello stoicismo e nel cristianesimo, Torino 1926.

  • Il problema religioso in Platone e san Bonaventura, Torino 1926.

  • Il problema della conoscenza in Cartesio e Gioberti, Torino 1927.

  • Sommario storico della filosofia, Torino 1928 (seguono molte altre edizioni, ampliate e rielaborate, con sommari storici di filosofia e di pedagogia, sino al 1956).

  • La pedagogia dell’idealismo giudicata da un cattolico, Torino 1927.

  • Traduzione, prefazione e note a san Bonaventura, Itinerarium mentis in Deum, Torino 1928.

  • Reivindicatio, in «Convivium», 1, 1929,  (pp. 86-100).

  • L’ortodossia di M. Blondel, in «Convivium», 1929, pp. 280-298, 299-309, 873-878

  • Idealismo cristiano, Padova, 1931 (anche in «Convivium», 1929, pp. 280-298)

  • Il Rapporto Educativo. Proemio alla Scienza dell’Educazione, Padova, 1932.

  • Platone, 2 voll., Padova, I 1932, II 1935 (seconda ed., aggiornata, nel 1949, di cui ristampa anastatica a c. dell’Università di Padova, Padova 1991).

  • Mens Cordis. Giudizio sull’attivismo moderno, Padova, 1933

  • Imaginismo come problema filosofico, Vol. I, Padova 1936.

  • Inquietudine e tranquillità metafisica, Padova 1937.

  • Incrementi dell’umanesimo, in «Giornale critico della Filosofia italiana», XIX, 1, 1938, (pp. 26-38).

  • Il momento dell’educazione. Giudizio sull’esistenzialismo, Padova 1938, (riedizione aggiornata, Il dramma filosofico della Germania, Padova 1948).

  • Problemi attuali d’arte, Padova 1939.

  • Arte e Critica, Milano 1943.

  • Spiritualismo cristiano, in AA.VV., Filosofi italiani contemporanei, Como 1944, pp. 385-393.

  • L’esistenzialismo di M. Heidegger, Padova 1944.

  • La Chiesa cattolica, Milano 1944.

  • Gioberti, Milano 1947.

  • Metafisica della forma e altri saggi, Padova 1949.

  • Metafisica dell’arte e altri saggi, Padova 1948.

  • Metafisica della persona e altri saggi, Padova 1950.

  • La mia prospettiva filosofica, in AA.VV., La mia prospettiva filosofica, Padova 1950.

  • Il primo e ultimo Blondel, in AA.VV., Attualità filosofiche, Padova 1948, pp. 314-333.

  • Personalismo sociale, Roma 1952.

  • Esistenzialismo ateo ed esistenzialismo teistico. Esposizione e critica costruttiva, Padova 1952 (già pubblicato in «Giornale di Metafisica», 1949 e 1950).

  • Essere e imagine in Parmenide, in «Giornale Critico della Filosofia Italiana», 1, 1952, (pp. 35-69).

  • Itinéraires métaphysiques, Paris, 1952.

  • Estetica, Roma, 1953.

  • Il preimaginismo dei greci. Pitagora – Eraclito – Parmenide – Gorgia (dispense), Padova, 1953.

  • Educazione estetica e artistica, Brescia, 1954.

  • L’arte come parola assoluta, in «Giornale critico della Filosofia italiana», 2, 1954, (pp. 218-240).

  • L’esistenzialismo, in AA.VV., Eresie del secolo, Assisi 1954, pp. 63-94.

  • Personalismo educativo, Roma, 1955.

  • Lezioni sulla filosofia contemporanea. Idealismo – Marxismo – Esistenzialismo (dispense), Padova, 1955.

  • L’entimema personalistico di Giovanni Gentile, in «Giornale di Metafisica», X, 1, 1955, pp. 85-102

  • Personalismo filosofico, Roma, 1956.

  • Linee di un’estetica del cinematografo, in «Rivista di Estetica», I, 2, 1956, (pp. 3-27).

  • Trattato di Estetica, L’arte nella sua autonomia e nel suo processo, vol. I, Brescia, 1960.

 

Scritti sull'autore 

  • Bernardi G. e al (a cura di), Atti del Convegno “E. Stein  e L. Stefanini” (Treviso 2002), Milano 2004.

  • Bernardi G. e al., Atti del Convegno  “Rosmini e Stefanini” – Treviso 1997, Milano 1998.

  • Berti E., La filosofia a Padova, in Rossi Pi., C.A. Viano (a cura di), Le città filosofiche. Per una geografia della cultura filosofica italiana, Bologna 2004, pp. 139-161

  • Buccolieri A., Il Platone di Luigi Stefanini. Il rapporto Eros-Logos, Milano 2002.

  • Caimi L., Educazione e persona in Luigi Stefanini, Brescia 1985

  • Cappello G., Luigi Stefanini dalle opere e dal carteggio del suo Archivio, Treviso 2006

  • Cappello G., Maurice Blondel e Luigi Stefanini: corrispondenza inedita intorno alla possibilità di una “filosofia cristiana”, «Antonianum», LXXXII (2007), pp.449-477

  • Cappello G., Pagotto R. (a cura di), Uomo e persona in Luigi Stefanini, Padova, 2012

  • Corrieri L., Luigi Stefanini. Un pensiero attuale, Milano 2002.

  • Crinella G. (a cura di), Luigi Stefanini. Linguaggio, interpretazione, persona, Roma 2001.

  • Flores d’Arcais G. et. al., Studi in onore di Luigi Stefanini, Padova 1960

  • Milanesi V., Tra personalismo cristiano e “metafisica classica”, in F. Biasutti, M. Cosci, V. Milanesi, G. Piaia, PATAVINA LIBERTAS Una storia europea dell’Università di Padova (1222-2022). La filosofia e le lettere. Le origini, la modernità, il Novecento, Milano 2021

  • Pagotto R., Luigi Stefanini, in Filosofie nel tempo, direzione di G. Penzo, Roma 2006, vol.III, t. II, pp. 1581-1598.

  • Pagotto R., Il pensiero di Luigi Stefanini come Logica della Bellezza, Padova 2011

  • Pareyson L. et al., Omaggio a Luigi Stefanini, "Rivista di Estetica", I, 2, 1956

  • Piaia G., Luigi Stefanini, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 94, Roma 2019, sub voce

  • Pintus G., La monade spirituale : studio su Luigi Stefanini, Roma 2021

  • Rigobello A., Struttura e significato, Padova 1971

  • Rigobello A., Lo spiritualismo nel Novecento, in Grande Antologia Filosofica, diretta da M. F. Sciacca, vol. XXVI, Milano 1976, pp. 456-487.

  • Rigobello A., Spiritualismo, in La Filosofia. Stili e modelli teorici del Novecento, diretta da Pi. Rossi, IV, pp. 485-511.

  • Silli F., La genesi del personalismo in Luigi Stefanini, Roma 2006

  • Volpi F., La filosofia in Veneto dal 1945 ad oggi, in A. Arslan, F. Volpi, La memoria e l’intelligenza. Letteratura e filosofia nel Veneto che cambia, Padova 1989, pp. 85-157, in part. pp. 87-95

 

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