Armido Rizzi

Belgioso 1933 - Mantova 2020

Vita e opere

Nato a Belgiosio (PV) il 14 aprile 1933, fa il suo ingresso nella Compagnia di Gesù all’età di vent’anni. Compie gli studi di filosofia all’Istituto Filosofico «Aloisianum», di teologia in Spagna (Università di Comillas) e a Roma (Pontificia Università Gregoriana), frequentando anche corsi di specializzazione a Münster e Lovanio. Consegue il Dottorato in Teologia Dogmatica all’Università Gregoriana nel 1971 con un lavoro di Cristologia fenomenologica, pubblicato nel 1972, in prima edizione, dalla casa editrice A.V.E (Cristo verità dell’uomo. Saggio di cristologia fenomenologica) e, in seconda edizione, nel 2010 dalla Cittadella editrice. Dopo aver insegnato per diversi anni filosofia della religione, ermeneutica filosofica e teologia sistematica presso le Facoltà Italiane di Filosofia (Gallarate) e Teologia (Napoli) della Compagnia di Gesù, agli inizi degli anni settanta chiede e ottiene la dispensa dai voti religiosi, dedicandosi a tempo pieno alla ricerca teologica, alla scrittura di saggi e articoli di teologia e alla traduzione in italiano di testi teologici stranieri. Dal 1980 fonda e dirige a Fiesole (FI) il Centro Sant’Apollinare – coadiuvato da sua moglie Alberta e da sua figlia Benedetta –, con il quale promuoverà per oltre trent’anni corsi e settimane di studi su tematiche teologiche, da cui sono stati tratti 67 Quaderni di S. Apollinare. Si trasferisce a Mantova nel 2007 dove continuerà la sua attività di ricerca, di pubblicazione e di conferenziere, fino alla sua scomparsa, avvenuta il 17 agosto 2020. È stato membro della redazione delle riviste Servitium e Rivista di teologia morale, e della direzione di Filosofia e teologia. Ha curato e pubblicato una trentina di libri e centinaia di articoli su varie riviste, confrontandosi sistematicamente con le sfide e le questioni più radicali e urgenti per il cristianesimo. La sua ricerca teologica ha spaziato dall’ermeneutica teologica alla cristologia, dalla fenomenologia della religione al dialogo tra cristianesimo e altre religioni, interrogando e lasciandosi orientare dalla peculiare prospettiva etico-religiosa della Bibbia. Nell’itinerario speculativo di Rizzi, bisogna distinguere due fasi: una prima fase, che culminerà con il saggio per la Licenza in Teologia difeso alla Pontificia Università di Comillas nel 1959 (Itinerario para una reflexión sobre el humanismo), rappresentativo della sua piena adesione al tomismo. Nello scritto il teologo italiano s’impegna a giustificare l’umanesimo cristiano, presentato quale compimento di ogni umanesimo autentico, avente come fonte e referente primo Gesù Cristo, modello ed esemplare dell’uomo ideale, immagine perfetta di Dio. La seconda fase, che inizierà nei primi anni sessanta e lo accompagnerà per tutto il resto della vita, segnerà la sua rottura con il tomismo e la teologia speculativa e l’inaugurazione e approfondimento della sua proposta di teologia alternativa, animata e sostenuta dal riferimento costante alle Scritture ebraico-cristiane. In uno dei suoi ultimi saggi («Per una teologia “alternativa”»), con queste parole l’Autore ripercorre il passaggio da lui compiuto dal paradigma speculativo al paradigma ermeneutico-fenomenologico alla rivelazione ebraico-cristiana, delineando i capisaldi della sua teologia alternativa: «Dopo aver appreso e amato il tomismo, che interpretava la fede cristiana alla luce della filosofia greca (soprattutto aristotelica) mi sono dedicato allo studio della Bibbia, scoprendo che essa non è compatibile con quella filosofia, segnata dal principio necessità, e va invece letta attraverso un’ermeneutica che traduca concettualmente narrazioni e simboli biblici. Al centro di questi sta l’alleanza: Dio che liberamente chiama l’uomo ad aderire – altrettanto liberamente, cioè responsabilmente – al suo disegno: farsi prossimo all’“altro” incarnando lo stesso amore divino, e diventando così degno dell’incontro finale con lui» («Per una teologia “alternativa”», p. 7). I Saggi dove Rizzi articola la propria teologia alternativa sono, oltre al già citato Cristo verità dell’uomoLa grazia come libertà. Per un’attualizzazione del trattato di antropologia teologica (1975); Differenza e responsabilità. Saggi di antropologia teologica (1983); Dio in cerca dell’uomo. Rifare la spiritualità, (1987); Il sacro e il senso. Lineamenti di filosofia della religione (1995); Pensare dentro la Bibbia (2010).

 

Il pensiero sulla religione

La proposta teologica di Rizzi si presenta come un confronto originale con la tradizione teologica antica e medievale (da cui egli prenderà teoretico congedo) e con il pensiero filosofico e teologico contemporaneo, specialmente con l’approccio fenomenologico-ermeneutico alla religione e, più specificamente, al cristianesimo. Originale perché per il teologo pavese tale confronto non è stato di tipo scolastico e neppure è sorto sulle tendenze o mode prevalenti nel dibattito teologico post-conciliare, ma come frutto di una propria personale ricerca, caratterizzata dalla circolarità tra teologia ed esistenza, tra la parola teologica come alimento e orientamento della vita e quest’ultima quale ambito recettivo e interrogante. Come scriverà lo stesso Rizzi nella sua autopresentazione Anche la teologia è pane: «Un’avventura del pensiero, certo fortemente abbarbicata alla mia vita, ma anche, oso sperare, di qualche dignità e rilevanza oggettiva» («Anche la teologia è pane», p. 129).

Nell’itinerario teologico di Rizzi il dialogo circolare tra riflessione teologica e vita ha conosciuto fondamentalmente due stagioni non sovrapponibili perché tra loro non conciliabili e, dunque, della seconda che è succeduta alla prima a seguito di una vera e propria rottura non sul piano esistentivo-biografico e neppure a motivo di rivolgimenti esterni, ma sul piano riflessivo-tematico, proveniente cioè dalla constatazione che il sistema compaginato della teologia speculativa – la quale trovava nelle opere di Tommaso d’Aquino l’indiscusso punto di riferimento – non era sostenibile teoreticamente e risultava non appropriato per la tematizzazione della rivelazione ebraico-cristiana attingibile dalla Bibbia. Tuttavia in quel sistema filosofico e teologico ben compaginato Rizzi ha dimorato per alcuni anni (fino ai primi anni sessanta), ammirandone la potenza e la bellezza: «Di quest’unità e bellezza del tutto è rimasta in me la nostalgia; da anni, ormai, l’impossibile nostalgia» («Anche la teologia è pane», p. 131).

Il percorso riflessivo del teologo di Pavia sarà dunque segnato dal congedo dalla teologia ascensionale e speculativa, che nel sistema tomistico aveva raggiunto la sua formulazione più matura, per aprirsi alla teologia dell’alterità di matrice biblica, da cui in seguito mai si discosterà: «Potrei dire che da allora (dalla seconda metà degli anni ’60, ndr) non ho fatto altro: “pensare dentro la Bibbia” è diventata la mia passione, maturata in vocazione (e, con discontinuità indipendente dalla mia volontà, in professione). Perché la Bibbia “donne à penser” (Ricoeur) come nessun altro testo, essendo come nessun altro testo una riserva di senso e di linguaggio del senso (Ernst Bloch)» (Pensare dentro la Bibbia, p. 9). Vediamo le ragioni del dislocamento teoretico nel pensiero di Rizzi dalla teologia di matrice ontologico-naturale alla teologia dell’alterità della rivelazione biblica.

La lettura ontologica della Bibbia, condotta entro lo schema della filosofia greca e tale da segnare la teologia cattolica dall’antichità sino ai nostri giorni, fonda e media il legame tra Dio e uomo sulla categoria dell’essere, rendendo tale legame necessario e impersonale. L’essere, quale termine medio tra l’Infinito e il finito, tra il Creatore e la creazione, qualifica il dinamismo strutturante l’identità di ogni natura creata verso la sua piena attuazione e realizzazione, in ragione della sua partecipazione all’Essere sussistente, fonte e modello di ogni perfezione finita. Entro tale paradigma teologico l’uomo è pensato non in un suo aspetto ma in tutta la sua esistenza come desiderio di Dio, come tendenza implicita, operante in ogni suo atto conoscitivo, volitivo e operativo, ad unirsi all’essenza divina. Pensato come Bene sommo, dunque quale oggetto della vera e piena felicità della natura umana, Dio emerge come l’oggetto del desiderio costitutivo dell’uomo che in molta critica moderna al cristianesimo si tramuterà in prodotto del desiderio dell’uomo, cioè costruzione illusoria della sua falsa coscienza; falsa perché ottenebrata e sviata da condizionamenti endogeni ed esogeni. Che l’essere dell’uomo venga pensato come costitutivamente esposto alla trascendenza divina, o piuttosto che sia Dio ad essere pensato come oggetto illusorio del desiderio umano, a parere di Rizzi in entrambe le prospettive si resta confinati entro le mura di un pensiero dell’identità, incapace di pensare l’alterità di Dio e la libertà della sua relazione con l’uomo. In particolare, per il teologo italiano il pensiero occidentale, filosofico e teologico, ha alimentato l’equivoco che «il Dio di Israele e di Gesù Cristo fosse lo stesso Dio del pensiero umano (dei filosofi) conosciuto più a fondo, più integralmente; che la rivelazione fosse un supplemento di informazione su quel Dio che, in misura imperfetta, ma con sostanziale verità, veniva attinto dalla ragione» (Pensare dentro la Bibbia, p. 105).

La ragione profonda della svolta radicale nel pensiero teologico di Rizzi la si può rintracciare nella constazione che il Dio della rivelazione biblica non si presenta quale manifestazione piena del Dio del pensiero speculativo, quanto piuttosto come contestazione di ogni itinerario che pretende o aspira giungere all’Infinito a partire dal finito, cioè a partire dallo slancio del desiderio umano; perché in tutte le sue declinazioni – da quelle più elementari a quelle più sofisticate – il desiderio umano è autoreferenziale, innocentemente incapace di reale apertura e decentramento all’alterità personale. Si tratterà allora di pensare il Dio della rivelazione ebraico-cristiana non all’esterno ma all’interno della Bibbia, ossia riconoscendo al suo universo simbolico l’originaria e peculiare forma di attestazione della sua verità teologica: «La differenza della parola di Dio rispetto alle nostre presunte parole su di lui è che, in tutte queste, egli rimane l’oggetto (vicino o lontano, evidente o misterioso, affermato o negato) del nostro parlare, perché oggetto del nostro desiderare; mentre nella parola di Dio egli è il soggetto parlante, e il suo essere Dio è in questo parlare all’uomo trasformandolo da parlante ad ascoltante, da interpellante a interprellato, da desiderante a obbediente: non per negare la sua parola, il suo interrogare e il suo desiderare, ma per avvolgerli dentro l’orizzonte divino del comandamento e della promessa, che diventa la loro misura e la loro custodia» (Pensare dentro la Bibbia, p. 107). Si tratterà, dunque, per Rizzi di intraprendere un diverso itinerario, squisitamente fenomenologico ed ermeneutico, che sappia scorgere la correlazione tra il senso della realtà e di Dio veicolato dalla Bibbia e il suo insinuarsi in quella peculiare esperienza di trascendenza che è l’esperienza morale, con la quale appare la novità della gratuità non dell’amore di desiderio ma dell’amore di servizio o, in termini biblici, dell’amore-agape: «Per capire chi è Dio e chi è l’uomo nella Bibbia, e coglierne la differenza sostanziale dal pensiero greco (e dunque la inettitudine di questo a mediare la formulazione di quello) devo impegnarmi a pensare dentro la Bibbia: pensare, ma “dentro la Bibbia”, dentro la Bibbia, ma “pensare”»(«Per una teologia “alternativa”», p. 14).

Fabrizio Fabrizi 

 

Bibliografia

Opere Principali

  • La grazia come libertà. Per un’attualizzazione del trattato di antropologia teologica, Edizioni Dehoniane, Bologna 1975, pp. 203;
  • Il credente come soggetto di storia. Bultmann risponde ai “teologi politici”, edizioni Borla, Roma 1978, pp. 166;
  • Messianismo nella vita quotidiana, Marietti, Torino 1981, pp. 259;
  • Infinito e persona. Ermeneutiche cristiane di fronte alla crisi di senso, Edizioni Ianua, Roma 1984, pp. 163; 
  • L’oro del Perù: la solidarietà dei poveri. Dalla cultura indigena all’“uomo nuovo”, «Quaderni ASAL», EMI, Bologna 1984, pp. 134;
  • Differenza e responsabilità. Saggi di antropologia teologica, casa editrice Marietti, Casale Monferrato (AL) 1983, pp. 329;
  • Dio in cerca dell’uomo. Rifare la spiritualità, edizioni paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1987, pp. 133;
  • Scandalo e beatitudine della povertà, Cittadella editrice, Assisi 19872, pp. 204;
  • Esodo. Un paradigma teologico-politico, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (FI) 1990, pp. 157;
  • L’Europa e l’altro. Abbozzo di una teologia europea della liberazione, edizioni paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1991, pp. 307;
  • Crisi e ricostruzione della morale, Torino 1992, pp. 138;
  • Il Sacro e il Senso. Lineamenti di filosofia della religione, Torino 1995, pp. 251;
  • Pensare la carità, San Domenico di Fiesole (FI) 1995, pp. 118;
  • Parola di Dio e vita quotidiana, Torino 1998, pp. 78;
  • Gesù e la salvezza. Tra fede, religioni e laicità,Roma 2001, pp. 203;
  • Oltre l’erba voglio. Dal narcisismo postmoderno al soggetto responsabile, Assisi 2003, pp. 250;
  • Europa. La formazione della coscienza moderna, Padova 2004, pp. 191;
  • Il problema del senso e il tempo. Tempo, festa, preghiera, Assisi 2006, pp. 120;
  • Laicità. Un’idea da ripensare, Villa Verucchio (RN) 2006, pp. 88;
  • Dio a immagine dell’uomo?, Magnano (BI) 2009, pp. 136;
  • Teologia del Novecento e mondo moderno, Villa Verucchio (RN) 2006, pp. 88;
  • Cristo verità dell’uomo. Saggio di cristologia fenomenologica, Assisi 20102, pp. 483;
  • Utopia e quotidiano nella Bibbia. Elementi per una prassi messianica, Villa Verucchio (RN) 2010, pp. 72;
  • Pensare dentro la Bibbia, Roma 2010, pp. 211;

 

Contributi e Articoli Principali

  • «Mito e coscienza morale», in Aa.Vv, Pensiero mitico, metafisica, analisi dell’esperienza, Atti del XXIII Convegno del Centro Studi Filosofici di Gallarate, Morcelliana, Brescia 1968, pp. 287-299;
  • «Teologia della liberazione. Una protesta e una promessa dall’America Latina», in Rivista di teologia morale, 5(1973), n. 17, pp. 53-85;
  • «Teologia della liberazione. Spunti correttivi», in Rivista di teologia morale, 5(1973), n. 18, pp. 187-220;
  • «Bibbia e interpretazione. L’incidenza del problema ermeneutico sugli studi biblici», in Carlo Maria Martini-Luciano Pacomio (a cura di), I Libri di Dio. Introduzione generale alla Sacra Scrittura, casa editrice Marietti, Torino 1975, pp. 273-321;
  • «Messianismo e società contemporanea», in Rassegna di Teologia, 6(1979), pp. 461-472;
  • «Tra nostalgia e crisi: il terzo uomo», in Rassegna di Teologia 23(1982), pp. 10-25;
  • «Essere uomo spirituale oggi», in Tullio Goffi-Bruno Secondin (a cura di), Problemi e prospettive di spiritualità, casa editrice Queriniana, Brescia 1983, pp. 167-194;
  • «Theologia crucis e amore alla vita», in Sevitium, 3(1984), n. 33, pp. 44-60;
  • «Anche la teoria è pane», in Aa.Vv., Essere teologi oggi. Dieci storie, casa editrice Marietti, Genova 1986, pp. 127-142;
  • «Il Gesù storico e il Cristo della fede», in Ernesto Balducci, Storia del penserio umano, vol. I: Il pensiero antico, Edizioni Cremonese, Roma 1986, pp. 242-254;
  • «Le sfide del pensiero debole», in Rassegna di teologia, 27(1986), n. 1, pp. 1-14;
  • «Creazione e grazia», in Giuseppe Ruggeri (ed.), Enciclopedia di teologia fondamentale. Storia, progetto, autoricategorie, vol. I, Marietti, Genova 1987, pp. 655-701;
  • «Bultmann teologo post-moderno. Nota su ‘Storia ed escatologia’», in Filosofia e teologia, 3(1989), pp. 411-415;
  • «Male», in Mario Midali-Riccardo Tonelli (a cura di), Dizionario di Pastorale Giovanile, Elle Di Ci, Torino 1989, pp. 551-554;
  • «“Oikos”. La teologia di fronte al problema ecologico», in Rassegna di teologia, 30(1989), n. 1, pp. 22-35;
  • «“Oikos”. La teologia di fronte al problema ecologico – II», in Rassegna di teologia, 30(1989), n. 2, pp. 145-164;
  • «Simbolo», in Mario Midali-Riccardo Tonelli (a cura di), Dizionario di Pastorale Giovanile, Elle Di Ci, Torino 1989, pp. 551-554;
  • «La teologia e l’incontro con l’altro», in Salvatore Spera (a cura di), Cristianesimo, storia e società, edizioni Vivere, Roma 1991, pp. 57-68;
  • «Teologia e solidarietà», in Aa.Vv., Teologia e solidarietà, a cura del Gruppo Abele, Torino 1993, pp. 211-233;
  • «Per un pensiero dell’esodo: alterità ed eticità», Emilio Beccarini (a cura di), Il pensiero nomade, Cittadella editrice, Assisi 1994, pp. 151-160;
  • «Alleanza e secolarizzazione», in Filosofia e teologia, 9(1995), n. 3, pp. 491-500;
  • «Il Dio cosmico e il Dio etico», in Filosofia e teologia, 10(1996), n. 1, pp. 27-36;
  • «Alla ricerca del fondamento etico», in Aggiornamenti Sociali, 48(1997), n. 1, pp. 75-86;
  • «Ermeneutica della creaturalità», in Giovanni Ferretti (a cura di), Ermeneutiche della finitezza, Atti del VII Colloquio su Filosofia e Religione, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa 1998, pp. 185-197;
  • «“Ama lo straniero…”. La paradossale identità biblica», in Filosofia e teologia, 12(1998), pp. 245-253;
  • «Per un’ontologia biblica della libertà», in Filosofia e teologia, 12(1998), n. 1, pp. 8-20;
  • «Eros e Agape», in Filosofia e teologia, 14(2000), n. 3, pp. 465-474;
  • «La giustizia nella Bibbia», in Carmelo Vigna (a cura di), Essere giusti con l’altro, Rosenberg&Sellier, Torino 2000, pp. 65-84;
  • «Da Atene a Gerusalemme. Fare teologia come ermeneutica del testo biblico», in Religione e Società, 1(2002), pp. 27-34;
  • «Rivelazione e pensiero», in Servitium, 174(2007), pp. 43-50;
  • «Oltre l’organicsimo sociale e la libertà individualista. Il “terzo uomo” nella teologia dell’Alleanza», in Filosofia e teologia, 22(2008), pp. 433-444;
  • «Per una teologia “alternativa”», in Filosofia e teologia, 27(2013), n. 1, pp. 7-24;

Sull'autore

  • Correia J. F., Risonanza affettiva, appello etico, stile relazionale. Tratti di una fede vivibile e visibile, Roma 2010
  • Di Sante C., Dentro la Bibbia. La teologia alternativa di Armido Rizzi, S. Pietro in Cariano, (VR) 2018
  • Fabrizi F., Dio altrimenti. Per una critica al desiderio di Dio in Tommaso, De Lubac, Rahner, Cagliari 2017