Francesco De Sarlo

San Chirico Raparo (Pz) 1864- Firenze 1937

Vita e opere

 

Interessato fin da giovane ai temi filosofici, si formò a Napoli, laureandosi in medicina con specializzazione in psichiatria, ma seguendo le lezioni anche alla facoltà filosofica. Condusse poi ricerche negli ospedali psichiatrici, approfondendo contemporaneamente gli aspetti teorici della psicologia nei suoi rapporti con la filosofia. In questo campo, trovò in Rosmini e in Kant degli strumenti teorici per salvaguardare una rigorosa ricerca sperimentale, da un lato, e la sfera spirituale della coscienza, dall'altro (Le basi della psicologia e della biologia secondo Rosmini considerate in rapporto ai risultati della scienza moderna, 1893; I dati dell'esperienza psichica, 1903). De Sarlo si mostrò, così, sensibile a un kantismo che mantenesse, contro ogni idealismo, le distinzioni fenomeno-noumeno, conoscenza-realtà, e che da un lato si proponesse di studiare scientificamente i fenomeni psichici, dall'altro lasciasse l'ambito metafisico-noumenico come necessario referente trascendente ma non scientificamente indagabile (non si era lontani, cioè, dalla linea “psicologico-realistica” del kantismo, che in Germania risaliva fino a Fries e contrastava con la linea “idealistica” fichtiana ed hegeliana). Sui rapporti tra psicologia e filosofia, De Sarlo ebbe, fra l'altro, importanti contatti con Franz Brentano, contatti che da un lato lo rinsaldarono nella propria posizione “realistica”, dall'altro fecero sviluppare tale realismo in direzione sempre più autonomamente empirica.

Dal 1903 De Sarlo insegnò nell'Istituto di Studi superiori (poi Università) di Firenze e divenne riconosciuto maestro di più generazioni di studiosi tanto nel campo della psicologia sperimentale, quanto in quello della filosofia. Alle polemiche dei “neo-hegeliani” Croce e  Gentile nella “Critica”, De Sarlo rispose nella rivista “La cultura filosofica” che fondò e diresse tra il 1907 e il 1917, accogliendovi scritti sia suoi e di suoi collaboratori, come G. Calò e E. Bonaventura, sia di altri autori critici con lo hegelismo quali B. Varisco, A. Levi, C. Caviglione. Tra le opere desarliane più importanti, dal punto di vista filosofico, si segnalano la raccolta di saggi Psicologia e filosofia in due volumi (1918) e la complessiva Introduzione alla filosofia (1927, dedicata a Brentano).

Fin dalla presa di potere del fascismo, De Sarlo avversò nettamente il regime. Nel 1926 un suo intervento sulla libertà della cultura causò l'interruzione del congresso nazionale di filosofia di Milano, ad opera della prefettura. Il comune antifascismo portò allora, sul piano personale, non su quello teoretico, a un certo avvicinamento con Croce e un suo impegnato lavoro di etica e politica, L'uomo nella sua vita sociale (1931), venne pubblicato da Laterza. L'anno prima della morte uscì poi Vita e psiche (1936), in cui ritornavano i rapporti tra psicologia e filosofia che erano rimasti uno dei suoi privilegiati temi di studio.

 

Il pensiero filosofico-religioso

 

Coerentemente con la propria impostazione filosofica generale, De Sarlo ritiene che il tema metafisico-religioso non possa essere oggetto di una compiuta analisi scientifica, la quale ultima resta confinata nell'ambito dei dati empirici. Tuttavia, la struttura relazionale di tali dati rimanda, secondo De Sarlo, a un'unità non relativa e dotata di senso, quindi spirituale, che solo essendo trascendente alle relazioni empiriche ne può garantire la sensatezza e l'unità complessiva: questo sia nella coscienza singola che nella realtà empirica presa nel suo insieme (agisce qui la componente spiritualistico-realistica della sua filosofia con riferimenti soprattutto a F. Bonatelli [1830-1911]). Così, nel saggio Il problema dell'immortalità, pubblicato sulla “Cultura filosofica” nel 1910, si dice: “tolta l'immortalità dell'io, non si vede come possano essere dichiarati perenni tutti gli altri valori quali la verità, l'azione morale, il bello, il giusto ecc.”, per quanto non si pretende con ciò di fornire “una dimostrazione apodittica dell'immortalità dell'anima, e soprattutto della persistenza della coscienza personale” (…): “chi non sa che sui fatti umani svolgentesi nel tempo noi possiamo fare solo delle congetture che, secondo il grado di probabilità che presentano, possono assumere il valore di convinzioni abbastanza salde?”.

Parimenti, rispetto al tema di Dio, nella tarda Introduzione alla filosofia, De Sarlo scrive: “La ragione della struttura relazionale della realtà, con cui ciascun di noi si trova in molteplici rapporti, e di cui ciascuno di noi fa parte, la ragione, vogliamo dire, della struttura relazionale di quella realtà, che comunemente va sotto il nome di esperienza, si trova in un Soggetto che trascende l'esperienza. Di tale Soggetto noi non possiamo avere una conoscenza adeguata, come non possiamo avere una conoscenza adeguata della relazione in cui Egli si trova con il mondo, ma tutto porta a credere che un tale Soggetto dev'essere essenzialmente spirito, e che la relazione in cui egli si trova con il mondo, è solo adombrata dalla relazione o dal complesso di relazioni in cui il soggetto umano si trova con gli oggetti del mondo”. L'allievo E. P. Lamanna, che al maestro fu molto vicino, sposandone anche la figlia, ha parlato, a questo proposito, a livello filosofico, di teismo “congetturale” di De Sarlo (cfr. Lamanna 1971, p. 146).

De Sarlo insiste molto, infatti, sulla differenza tra l'atteggiamento religioso e l'atteggiamento filosofico, il primo fondato in modo sentimentale, il secondo argomentato in modo critico. Anche per questo egli si mantiene polemico tanto con un'impostazione di tipo neo-hegeliano che miri ad un'integrazione speculativa di religione e filosofia, tanto con un'impostazione di tipo “mistico” che tenda ad annullare l'argomentazione critica nel sentimento (molto chiara su questo la breve ma importante recensione a X. Moisant, Dieu. L'expérience en métaphysique, in “La cultura filosofica”, 2, 1908, p. 91). L'attenzione alla spiritualità interiore e al sentimento religioso portò così De Sarlo a guardare con interesse ad alcune istanze emerse nei dibattiti modernistici, ma a deplorare di questi ultimi gli esiti “mistici” più estremistici. Sui rapporti tra filosofia e religione De Sarlo tornò più volte anche in saggi degli anni venti pubblicati nella rivista “Il progresso religioso”, diretta da Mario Puglisi, come lui in contatto con Brentano.

Tra gli allievi di De Sarlo, il già citato Lamanna sviluppò ampiamente, in modo originale, il pensiero del maestro nell'ambito della ricerca filosofico-religiosa (La religione nella vita dello spirito, Firenze 1914). Un altro allievo di De Sarlo, G. Capone Braga, articolò una propria proposta di teismo cristiano (Lineamenti di un realismo teistico integrale, Firenze 1934). Allievo di De Sarlo fu anche A. Aliotta, che si mosse, come il maestro, tra psicologia sperimentale e filosofia (molti e diversificati saranno poi gli allievi di Aliotta: tra gli altri, L. Stefanini, M.F. Sciacca, P. Filiasi Carcano, N. Abbagnano, C. Carbonara. N. Petruzzellis). Nella fase estrema del suo magistero, De Sarlo esercitò una notevole incidenza anche in E. Garin, che sarebbe tornato più volte sull'opera del professore fiorentino.

Il tentativo di De Sarlo di profilare una posizione autonoma, nel contesto contemporaneo, tanto rispetto alla linea del neo-hegelismo immanentistico di Croce e  Gentile, tanto rispetto all'ontologismo di matrice neo-scolastica, trovò nell'immediato notevoli difficoltà. “La cultura filosofica” riuscì a resistere, come si è visto, solo una decina d'anni e De Sarlo nel 1925 parlò ironicamente di se stesso come di un “superato”. D'altra parte, però, è innegabile che dalla scuola di De Sarlo, attraverso allievi come Lamanna e soprattutto Aliotta, ebbero origine molte importanti voci filosofiche del panorama italiano del Novecento. Motivi tipici del magistero desarliano che hanno influito su tanti filosofi successivi, sia in generale sia in particolare per le tematiche filosofico-religiose, possono per esempio essere indicati nella notevole attenzione all'interiorità spirituale, nel rispetto per le prerogative specifiche delle scienze sperimentali, nell'atteggiamento di sospetto verso onnicomprensive sistematizzazioni “speculative”. P. Piovani parlò così dell'incidenza de “La cultura filosofica” come di un “fenomeno carsico” che ha agito in modo sotterraneo attraverso vari filoni (ora in Piovani 2006, p. 253) e più recentemente per De Sarlo e il suo ambiente si è riaccesa una non trascurabile attenzione storico-critica (cfr. Cacciatore 1996, Albertazzi e a. 1999, Sava 2000, Ferrari 2006, Scaglia 2010, Roncadore 2011 e 2015, Guarnieri 2012) che sta cominciando ad affrontare anche le tematiche più propriamente filosofico-religiose (spunti interessanti sui rapporti con il modernismo, per esempio, in De Giorgi 2009).

 

Omar Brino

 


 

Bilio-sitografia

 

Opere principali

  • Il sogno. Saggio psicologico, Napoli 1887
  • Studi sul darwinismo, Napoli 1887
  • Le basi della psicologia e della biologia secondo Rosmini considerate in rapporto ai risultati della scienza moderna, Roma 1893
  •  Saggi di filosofia, 2 voll., Torino 1896-97
  • Metafisica e moralità: studi di filosofia morale, Roma 1898
  • Il concetto dell'anima nella psicologia contemporanea, Firenze 1900 (https://archive.org/details/ilconcettodellan00desa )
  • I dati dell'esperienza psichica, Firenze 1903
  • L’attività pratica e la coscienza morale, Firenze 1907
  • Principi di scienza etica, Palermo 1907 (con G. Calò)
  • Recensioni a: X. Moisant, Dieu. L'expérience en métaphysique; B. Allo, Foi et système; Anonimo [ma E. Buonaiuti], Lettere di un prete modernista; P. Gautier, L'ideale moderne, in “La cultura filosofica”, 2, 1908, p. 91 e pp. 286-288.
  • Il problema dell'immortalità, in “La cultura filosofica”, 4, 1910, pp. 161-183
  • Il pensiero moderno, Palermo 1915
  • Filosofi del tempo nostro. Ombre e figure, Firenze 1916
  • Psicologia e filosofia. Studi e ricerche, 2 voll., Firenze 1918
  • Filosofia e religione, in “Il progresso religioso”, 4, 1924, pp. 193-207
  • Considerazioni intorno all'essenza della religiosità, in “Il progresso religioso”, 5, 1925, pp. 146-162
  • Il razionalismo di Giovanni Maria Bertini, in “Il progresso religioso”, 5, 1925, pp. 258-276
  • L'aspetto mistico nella filosofia contemporanea, in Scritti filosofici pubblicati per le onoranze nazionali di Bernardino Varisco nel suo LXXV anno di età, Firenze 1925, pp. 143-178
  • Gentile e Croce. Lettere filosofiche di un superato, Firenze 1925
  • Introduzione alla filosofia, Milano1928
  • Esame di coscienza. Quarant'anni dopo la laurea 1887-1927, Firenze 1928
  • Il metodo naturale nella ricerca scientifica, Milano 1929
  • L'aspetto evolutivo della realtà, in “Il progresso religioso”, 10, 1930, pp. 1-17, 49-81
  • L'uomo nella vita sociale, Bari 1931
  • Vita e psiche. Saggio di filosofia della biologia, Firenze 1935

 

Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso

  • AAVV, Francesco De Sarlo, numero monografico di “Logos”, 16, 1933, n. 3 (scritti di A. Aliotta, E.P. Lamanna, G. Calò, A. Levi, G. Capone Braga, E. Bonaventura)
  • Albertazzi L., Cimino G., Gori-Savellini S. (ed.), Francesco De Sarlo e il laboratorio fiorentino di psicologia, Bari-Roma 1999
  • Albertazzi L., Franz Brentano e Francesco De Sarlo. La psicologia descrittiva in Italia, in K. Feilchenfeldt, L. Zagari (hrsg.), Die Brentano. Eine europäische Familie, Tübingen 1992, pp. 92-114
  • Aliotta A., L'eredità spirituale di Francesco De Sarlo, “Logos”, 16, 1933, pp. 245-49
  • Aliotta A., De Sarlo Francesco, in Enclopedia filosofica, Milano 1957, vol. 1, coll. 1487-1489 (anche in Enclopedia filosofica, Milano 2006, vol. 3, pp. 2700-2701)
  • Calò G., Il pensiero etico di Francesco De Sarlo, Napoli 1933
  • Cacciatore G. (a cura di), Francesco De Sarlo, Potenza 1995
  • Cordeschi R.-Mecacci L., La psicologia come scienza "autonoma": Croce, De Sarlo e gli sperimentalisti, in “Per un'analisi storica e critica della psicologia”, 2, 1978, pp. 3-32
  • Croce B., Il prof. De Sarlo e i problemi della logica filosofica; Una seconda risposta al prof. F. de Sarlo; Una terza risposta al prof. De Sarlo; Una quarta risposta al prof. De Sarlo, in “La Critica”, 5, 1907, pp. 165-169, 243-247, 330-336, 416 (http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/issue/view/224/showToc)
  • De Giorgi F., Il Medioevo dei modernisti, Brescia 2009, passim
  • Di Giovanni P., Kant e Hegel in Italia. Alle origini del neoidealismo, Roma-Bari 1998, pp. 109-127
  • Ferrari M., Varisco, De Sarlo e la “Cultura filosofica”, in Id., Non solo idealismo. Filosofi e filosofie in Italia tra Ottocento e Novecento, Firenze 2006, pp. 283-310
  • Garin E., Lo spiritualismo di F. De Sarlo, in “Archivio di storia della filosofia italiana”, 3, 1938, 298-316
  • Garin E., Cronache di filosofia italiana, Roma-Bari 1997, pp. 44-61, 442-450 e passim [1 ed. 1955]
  • Garin E., Francesco De Sarlo: psicologia e filosofia, in Albertazzi L., Cimino G., Gori-Savellini S. (a cura di), Francesco De Sarlo e il laboratorio fiorentino di psicologia, Bari-Roma 1999, pp. 33-52
  • Genna C., Francesco De Sarlo e “La Cultura Filosofica”, in P. Di Giovanni (a cura di), Idealismo e anti-idealismo nella filosofia italiana del Novecento, Milano 2005, pp. 407-421
  • Gentile G., Ancora del prof. De Sarlo e della sua scuola, “La Critica”, 1907 (http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/6899/6881)
  • Guarnieri P., De Sarlo Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, Roma 1991 http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-de-sarlo_(Dizionario-Biografico)/
  • Guarnieri P., Senza cattedra. L'Istituto di Psicologia dell'Università di Firenze tra idealismo e fascismo, Firenze 2012
  • Lamanna E.P., Il realismo psicologistico nella nuova filosofia italiana, “Logos”, 8, 1924, pp. 121-153
  • Lamanna E.P., Il problema metafisico-religioso nel pensiero di Francesco De Sarlo, “Logos”, 16, 1933, pp. 250-67
  • Lamanna E. P., La dottrina del De Sarlo, in Lamanna e Mathieu V., Storia della filosofia, vol. VII, tomo I, La filosofia italiana: idealismo, anti-idealismo, spiritualismo, Firenze 1971, pp. 137-159
  • Levi A., Francesco De Sarlo, in “Rendiconti del R. Ist. lombardo di scienze e lettere”, 70, 1937, pp. 166 s.
  • Limentani L., Francesco De Sarlo, in “Rivista pedagogica”, 30, 1937, pp. 111-14
  • Martinetti P., Recensione di F. De Sarlo, Introduzione alla filosofia, in “Rivista di filosofia”, 21, 1930, pp. 370-76, ora in Id., Saggi filosofici e religiosi, Torino 1972, pp. 494-501
  • Mondella F., Francesco De Sarlo: dalla psicologia senz'anima allo spiritualismo (1887-1893), in Mucciarelli G. (a cura di), Giulio Cesare Ferrari nella storia della psicologia italiana, Bologna 1984, pp. 109-39
  • Piovani P., Indagini di storia della filosofia. Incontri e confronti, a cura di G. Giannini, con una nota di F. Tessitore, Napoli 2006 (contiene, tra l'altro, saggi su Aliotta e Lamanna, con imporanti riferimenti a De Sarlo)
  • Ponzano G., Francesco De Sarlo, Napoli 1940
  • Rancadore M.A., Francesco De Sarlo. Dalla psicologia alla filosofia, Milano 2011
  • Rancadore M.A., Pro psychologia. Pro philosophia. «Le Ricerche di Psicologia» e «La Cultura filosofica», Milano 2015
  • Russo V., Filosofia e psicologia nell'attività psichiatrica di Francesco De Sarlo, Bologna 1987
  • Sabino C., La polemica di Croce con Francesco De Sarlo, in Ciliberto M. (a cura di), Croce e Gentile. La cultura italiana e l'Europa, Roma 2016, pp. 162-168
  • Sava G., La psicologia filosofica in Italia. Studi su Francesco De Sarlo, Antonio Aliotta, Eugenio Rignano, Galatina 2000
  • Sava G., Francesco De Sarlo e la psicologia filosofica, “Il Veltro”, 56, 2012, pp. 31–47
  • Scaglia E., La scuola filosofica di Francesco De Sarlo e gli studi di filosofia morale all’inizio del Novecento, in Pozzoni I. (a cura di), Voci dal Novecento, vol. I, Villasanta (MB) 2010, pp. 35-82 -
  • Sciacca M.F., Il secolo XX, Milano 1947, vol. I, pp. 49-59 e vol. II, pp. 720-23 (1a ed. 1942) - Tarozzi G., Francesco De Sarlo, in “Rivista di filosofia”, 28, 1937, pp. 186-192

 

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