Giuseppe Tarozzi

Torino 1866-Padova 1958


Vita e opere

 

Tarozzi si formò, alla fine dell'Ottocento, nella Padova del positivista R. Ardigò e dello spiritualista F. Bonatelli. Insegnò prima filosofia morale nell'università di Palermo (1902-1905) e poi, per moltissimi anni, filosofia teoretica nell'università di Bologna (1906-1936), di cui divenne una delle personalità più eminenti, partecipando alle discussioni dei rapporti tra scienze matematico-naturali e filosofia che segnarono quell'università nei primi decenni del secolo. Fu anche direttore della “Rivista di filosofia” tra il '23 e il '28. Nel 1925 firmò il manifesto antifascista di Croce e pubblicò poi, nel '30, un suo libro per Laterza, per quanto, negli anni del maggior consenso del regime, si dimostrò più accondiscendente ad esso.

Da Ardigò Tarozzi raccolse l'indicazione di metodo, per un'indagine fiduciosa dell'argomentazione razionale, il convinto realismo gnoseologico (ancora nel 1927, potrà fare un'apologia del positivismo dal punto di vista del metodo), nonché il problema del rapporto tra ambito biologico-naturale e ambito morale. Fin dai primi scritti, Tarozzi afferma, però, che lo stesso metodo positivistico, attenendosi ai fatti dell'esperienza, deve riconoscere la disparità epistemica tra il principio di causalità nell'ambito della scienze naturali e quello della causalità nell'ambito morale propriamente umano. Tarozzi rigetta, dunque, come indebita generalizzazione la dottrina del determinismo o del materialismo naturale. La scienza naturale stabilisce delle relazioni di cause all'interno della contingenza empirica, ma non è affatto in grado di stabilire che queste cause siano connesse in una determinazione universale; la libera causalità etica, appurata in modo empirico interiore, non è, dunque, affatto in contrasto con la causalità naturale della scienza, perché quest'ultima non pretende di essere una spiegazione deterministica universale, ma solo una connessione regolare di alcuni fatti contingenti con altri fatti contingenti. Lo sviluppo della scienza naturale contemporanea consoliderà ancor più Tarozzi in queste posizioni. Egli rimarrà comunque “realista”: i rapporti causali che la ragione scientifica riscontra nell'esperienza sono parziali, ma si riferiscono a regolarità tali che non possono dipendere solo dal soggetto umano, il quale si limita a registrarli.

 

Il pensiero filosofico-religioso

 

Se il realismo e l'anti-determinismo sono un filo conduttore di tutta la produzione di Tarozzi, progressivamente si assiste ad uno spazio sempre maggiore dato alle tematiche spiritualistiche e religiose. In opere come L'esistenza e l'anima (1930) e L'infinito e il divino (1951) Tarozzi cerca, infatti, una convergenza tra il “sentimento di infinito” che “vive nell'interiorità umana” e quanto resta indeterminato e misterioso, ma non contraddittorio, in termini strettamente scientifico-naturali. Soprattutto, in L'infinito e il divino, egli cerca di svolgere tale convergenza in termini teistici, partendo da un lato da ragioni di ordine cosmologico, dall'altro da ragioni estetiche e morali. “Dal positivismo seguito con entusiasmo nella mia giovinezza” Tarozzi giunge, dunque, esplicitamente  “ad uno spiritualismo teistico, che appaga ora, oltre la mia ragione, anche la mia coscienza”.  Quarant'anni prima, nel 1910, G. Gentile, osservando l'insistenza con cui già allora Tarozzi cercava di mettere in risalto la sfera umana e morale, preannunciava che egli sarebbe diventato un avversario del positivismo di cui si diceva seguace; nel proprio sviluppo, Tarozzi rifiutò comunque, con continuità, una soluzione idealistico-dialettica, come quella hegeliana, e passò piuttosto da un realismo di tipo positivistico a un realismo fondato in modo teistico-trascendente.

Nella vicenda del pensiero di Tarozzi sono state viste analogie con quella di altri pensatori passati da un iniziale positivismo allo spiritualismo; così, ad esempio, M. Ferrari ha ritenuto istruttiva la “storia parallela” di B. Varisco e Tarozzi: “in entrambi l'insoddisfazione nei confronti dello scientismo si rivelò incompatibile con l'adesione al positivismo e mise capo al recupero di temi spiritualistici e religiosi; esito che, per Tarozzi come per Varisco, andrà collocato nel quadro della crisi degli orientamenti filosofici della cultura italiana del primo Novecento e, più specificatamente, in una complessa trama di rapporti in cui spicca la figura del più degno rappresentante dello spiritualismo ancora operante agli inizi del secolo, Francesco Bonatelli” (Ferrari 1982, p. 230).

Omar Brino

 


Biblio-sitografia:

 

Opere principali

 

  • - Della necessità nel fatto naturale ed umano. Studio filosofico, 2 voll., Torino 1896-1897
  • - Per una critica del determinismo. Risposta al prof. Giovanni Marchesini, in “Rivista di filosofia e scienze affini”, 1, 1899
  • - L'organamento logico della scienza e il problema del determinismo, Firenze 1899
  • https://archive.org/details/lorganamentologi00taro
  • - Ricerche intorno ai fondamenti della certezza razionale, Torino 1899
  • https://archive.org/details/ricercheintornoa00taro
  • - Teologia dantesca studiata nel paradiso, Livorno 1905
  • https://archive.org/details/teologiadantesc00tarogoog
  • - Apologia del positivismo, Roma 1927
  • - L'esistenza e l'anima, Bari 1930
  • - La libertà umana e la critica del determinismo, Bologna 1936 (raccolta di saggi)
  • - L'infinito e il divino, Bologna 1951

 

Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso

 

  • Battaglia F., Commemorazione del socio nazionale Giuseppe Tarozzi, in “Rendiconti Lincei. Scienze morali, storiche e filologiche”, 1962
  • Bobbio N., Giuseppe Tarozzi. Necrologio, in “Rivista di filosofia”, 1959, pp. 127-128
  • Bortolaso G., Traguardo di G. Tarozzi, in “Civiltà cattolica”, 1952, pp. 154-165
  • Bontadini G., Realismo e spiritualismo nel pensiero di Giuseppe Tarozzi, in “Rivista di filosofia neoscolastica”, 1931, poi in Id. Dall'attualismo al problematismo, Brescia 1946, Milano 1996, pp. 95-120
  • Capone Braga G., Il realismo del Tarozzi, in “Rivista di filosofia”, 1936, pp. 155-165
  • Cotroneo G., La “Rivista di Filosofia” dal 1926 al 1935 tra cultura italiana e cultura tedesca, in Di Giovanni P., (a cura di), Un secolo di filosofia italiana attraverso le riviste (1870-1960), Milano 2012, pp. 195-230
  • Garin E., Cronache di Filosofia italiana, Bari-Roma 1997, pp. 106-111, 440-449 [ed. orig. 1955]
  • Gentile G., Gli scolari di R. Ardigo, in “La Critica”, 1910, pp. 440-463 (poi in Id., Le origini della filosofia italiana in Italia, Messina 1922, vol. II) http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/view/6993/6975
  • Ferrandi G., La filosofia a Bologna, in P. Rossi, C.A. Viano (a cura di), Le città filosofiche. Per una geografia della cultura filosofica italiana del Novecento, Bologna 2004, pp. 193-222
  • Ferrari M., Giuseppe Tarozzi, in Id. (a cura di), Lettere a Bernardino Varisco (1867-1931). Materiali per lo studio della cultura filosofica italiana tra Ottocento e Novecento, Firenze 1982, pp. 229-230
  • Fiorensoli D., Il pensiero filosofico di Giuseppe Tarozzi, Padova 1964
  • Guastalla E., Giuseppe Tarozzi, Torino 1950
  • Guastalla E., Giuseppe Tarozzi, in Enciclopedia filosofica, Milano 1957, vol. 4, coll. 1802-1804 (anche in Enciclopedia filosofica, Milano 2006, vol. 11, pp. 11288-11289)
  • Lamanna E. P., Giuseppe Tarozzi: dal positivismo al realismo spiritualistico, in Lamanna, Mathieu V., Storia della filosofia. La filosofia del Novecento, Tomo I, La filosofia italiana: idealismo, anti-idealismo, spiritualismo, Firenze 1972, pp. 42-72
  • Lombardi R., Giuseppe Tarozzi alla scoperta della realtà, in “Civiltà cattolica”, 1941, 441-543
  • Lombardi R., Giuseppe Tarozzi scopre lo spirito, in “Civiltà cattolica”, 1942, 147-156
  • Lombardi R., Giuseppe Tarozzi di fronte a Dio, , in “Civiltà cattolica”, 1942, 413-423
  • Rancadore M.A., Portale M., La “Rivista di Filosofia” (1909-1926), organo della Società filosofica italiana, in Di Giovanni P., (a cura di), Un secolo di filosofia italiana attraverso le riviste (1870-1960), Milano 2012, pp. 131-194
  • Rigobello A., Lo spiritualismo del Novecento, in Grande antologia filosofica, vol. XXVI, Milano 1976, pp. 467-468, 482, 515-524
  • Santucci A., Eredi del positivismo. Ricerche sulla filosofia italiana fra '800 e '900, Bologna 1996
  • Sciacca M-F., Storia della filosofia italiana. Il secolo XX, Milano 1942, pp. 82-99, 731-734

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