Albino Babolin

Ponte San Nicolò (Pd) 1922 – Roma 2006


Vita e opere

 

Nel 1941 entrò nella Compagnia di Gesù. Dal ‘46 al ‘49 frequentò la Pontificia Facoltà di Filosofia “Aloisianum” di Gallarate (Varese), ottenendo il diploma cum laude in filosofia tomistica con una dissertazione su Potenza divina e annientazione dell’anima umana. Nel ‘49 frequentò i corsi di Lettere classiche presso l’Università di Padova; poi quelli di Filosofia presso l’Università di Bologna, dove conseguì nel ‘52 la laurea in Filosofia morale, discutendo la tesi La politica bernardiana nel secolo XII.  Decisivo risultò l’incontro con R. Guardini, di cui seguì i corsi di “Religionsphilosophie und christliche Weltanschauung” a München. Nel ‘57 conseguì il diploma cum laude in Teologia cattolica presso la Pontificia Facoltà di Teologia di Chieri, con una dissertazione su La teologia dialettica di K. Barth. All’Università di Bologna, dopo un periodo trascorso come assistente volontario alla cattedra di Storia della Filosofia medievale, poi di Filosofia morale, fu chiamato nel ‘64 a coprire il posto di assistente ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea. Ricoprì tale ruolo fino al ‘70. Nel ‘66 conseguì la libera docenza in Storia della filosofia moderna e contemporanea e fu nominato professore incaricato di Storia della filosofia all’Università di Parma. Nel ‘70 vinse il concorso di Filosofia della religione, bandito dall’Università di Urbino, e fu chiamato a coprire la cattedra di tale materia presso l’Università di Parma prima e poi, dal 1976, di Perugia. Nello stesso anno diede vita, insieme ad alcuni allievi e ad altri specialisti della materia, al “Centro internazionale di studi di Studi di Filosofia della religione”, che ebbe una ricca attività convegnistica ed editoriale negli anni successivi. Nell’88 istituì un Dottorato di ricerca in Filosofia della religione all’Università di Perugia, diventandone il coordinatore.

Le prime pubblicazioni di Babolin riguardano soprattutto il tema della “alterità” in autori quali Buber e Guardini, nonché altri aspetti della cultura tedesca contemporanea, in Bultmann, M. Müller, Löwith. Nell’ambito degli studi sulla filosofia medievale, nel 1968-1969 Babolin curò la pubblicazione di testi di Bernardo di Chiaravalle. Gli studi successivi portarono alla pubblicazione dell’opera intera del pensatore inglese del Settecento J. Butler in traduzione italiana e a una monografia in due volumi su di lui. Con gli studi su A.J. Heschel e X. Zubiri (di cui tradusse anche gli Scritti religiosi), Babolin fece conoscere in Italia, sotto il profilo della Filosofia della religione, due significativi autori allora poco noti. Nell’’82 pubblicò in traduzione italiana alcuni testi di Windelband, preceduti da un’ampia introduzione, una vera e propria monografia sul suo pensiero. Come illustra la sottostante bibliografia, Babolin si occupò anche di molti altri autori, italiani e stranieri, in studi che “testimoniano la serietà della [sua] riflessione filosofica (...) sulla religione e la notevole organicità della sua ricerca, che finisce con l’estendersi a tutta quanta la filosofia moderna e contemporanea e alla pluralità dei suoi ambiti culturali diversi” (F. Rossi, Biografia e ricerca, citato sotto, p. 229).

 

Il pensiero filosofico-religioso

 

Nei volumi del ‘65 su Buber e del ‘68/’69 su Guardini la prospettiva entro la quale si muove Babolin e sono inquadrati i due filosofi è quella della “filosofia della alterità”. Nel pensiero di Buber Babolin mette in rilievo la ricerca del fondamento dell’alterità “nel suo Ursprung originario, nell’Assoluto” (p. 248), la considerazione che l’Essere che è “il fondamento radicale di ogni ente”, e “condizione originaria del comunicare”, è anche “il Tu assoluto della persona o delle persone, costituite come io, e perciò paradigma fondante ogni alterità” (p. 10). Per Babolin, Buber tentò di fondare la relazione in sé e per sé, determinando ciò che costituisce il rapporto che lega tra loro gli enti con l’Essere e la persona con la Persona assoluta “nell’alterità dinamica di Io e Tu”. Sempre in questa prospettiva, lo studio sul pensiero filosofico di Guardini tenta di cogliere “l’itinerario teoretico della dottrina dell’alterità”, nella convinzione che la filosofia dell’alterità costituisca, secondo Guardini, “il discorso filosofico autenticamente critico, perché soddisfa le intime, profonde domande intorno all’esistenza, alla storia, al destino dell’uomo” (vol. I, p. XIII). Nella teoria dell’alterità anche il sapere stesso è garantito nel suo “fondamento critico”, nella sua “feconda tensione di rapporto e di apertura” (vol. II, p. 338). Alla luce di opere come Der Gegensatz e Welt und Person Babolin individua la concezione guardiniana della persona come alterità, come “datità dinamica”, caratterizzata dalla tensione della sua struttura trascendentale “a ricevere l’essere e a rimanere radicata nell’essere” (vol. I, 252).

A partire soprattutto dal primo convegno internazionale di Filosofia della religione, organizzato da Babolin a Parma nel 1974, dedicato al tema “Il metodo della Filosofia della religione”, cui seguirono con cadenza biennale, convegni internazionali a Perugia, fino al 1992, il motivo centrale dell’attività di ricerca di Babolin è la Filosofia della religione, considerata non solo in una prospettiva teorica, riguardante il suo statuto e il suo metodo, ma soprattutto nella sua dimensione storica. Nel presentare il volume degli atti del primo convegno Babolin mette in rilievo l’esigenza di giungere a una chiarificazione della natura della Filosofia della religione attraverso l’individuazione del suo metodo, un compito reso problematico dalla stessa unicità e complessità del fenomeno religioso. “È l’unicità del fenomeno religioso, la sua peculiarità, a rendere inadeguata ogni forma di riduzionismo e precario ogni tentativo di ricavare il metodo della Filosofia della religione dall’analogia con discipline formalmente affini come la filosofia dell’arte, la filosofia del diritto, la filosofia della storia” (Il metodo della Filosofia della religione, 1975, p. 5). Già in un articolo del ‘73 (Prospettive e orientamenti della Filosofia della religione in Italia, oggi), Babolin aveva del resto indicato quale “compito imprescindibile” lo sforzo di “individuare, con severo impegno critico e rigore, la natura e la metodologia della Filosofia della religione come disciplina autonoma” (p. 605). Sarebbe interessante vedere lo sviluppo delle idee di Babolin sulla Filosofia della religione attraverso le introduzioni ai singoli volumi degli atti dei dieci convegni internazionali da lui organizzati. Dai temi stessi dei convegni emerge come la Filosofia della religione debba confrontarsi col problema del rapporto del suo oggetto, la religione, con altre forme di vita, e del rapporto fra la stessa Filosofia della religione e le altre discipline che hanno per oggetto la religione. Dall’esigenza di dare rilievo alla specificità della Filosofia della religione nasce anche la scelta di dare vita a una collana di volumi sulla storia di tale disciplina. Vale in generale per questo tipo di studi ciò che Babolin afferma nella Prefazione al volume Dai platonici di Cambridge a Joseph Butler (1993): “Il contesto generale in cui si muovono questi studi è determinato dalla convinzione, che è alla base di tutte le mie ricerche, secondo cui la Filosofia della religione è una disciplina specifica che ha la sua origine nel pensiero moderno e in modo particolare nelle discussioni sulla religione che si svilupparono in Inghilterra nel secolo XVII… oltre che, naturalmente, nel tipo di approccio storico-esegetico esemplificato da Spinoza nel Tractatus theologico-politicus” (p. 8).

Nell’ambito della filosofia contemporanea, Babolin diede risalto a figure di rilievo ancorché allora poco conosciute in Italia come Heschel e Zubiri. Nel volume dedicato a Heschel, questi è presentato, fin dal titolo, come “filosofo della religione”, pur nella consapevolezza che in effetti ha approfondito specificamente temi rilevanti dell’ebraismo, quali il significato e la validità dell’ispirazione profetica, il significato del Sabato, e soprattutto la complessa visione religiosa del chassidismo. Per Babolin, una considerazione della multiforme opera di Heschel, alla luce della Filosofia della religione, sembra rendere ragione “della sua unità e armonia profonda” (Abraham Joshua Heschel Filosofo della religione, 1978, p. 34). Pubblicando nel ‘76 in traduzione italiana gli Scritti religiosi di Zubiri, Babolin sottolinea nell’Introduzione il contributo originale offerto dal filosofo spagnolo alla Filosofia della religione, definita da Zubiri come “lo studio della religione dal punto di vista più radicale, ontologico” (p. 55) e quindi come scoperta delle categorie ontologiche della realtà religiosa. Più esattamente, per Babolin, si possono dedurre il contributo e l’originalità della Filosofia della religione di Zubiri “a partire dalla sua visione antropologica, per cui l’uomo è intelligenza senziente, per culminare nella considerazione ontologica della persona intesa come essenzialmente religata, e sfociare, infine, nel problema di Dio come principio e fine dell’uomo” (p. 65).

I principali contributi di Babolin, dal punto di vista storiografico, riguardo all’etica e alla Filosofia della religione nell’ambito della filosofia inglese sono costituiti dai due volumi su Joseph Butler e dai saggi raccolti nel volume del ‘93 Dai Platonici di Cambridge a Joseph Butler (che comprende studi su Whichcote, Cudworth, Barrow, Boyle, Newton, Locke, Shaftesbury e Butler). Babolin sottolinea che la trama fondamentale del pensiero etico-religioso di Butler consiste nel richiamo alla centralità della coscienza. “Infatti per Butler l’uomo è visto nella sua concreta situazione storica. E se l’uomo coglie, attraverso la propria esperienza interiore e la personale riflessione critica, la condizione esistenziale del proprio essere e del proprio agire nel mondo individuale, allora la trama dei problemi, che investono l’etica, non può non condurre alla considerazione della realtà originaria, autrice del mondo della natura e dell’uomo, ma anche alla scoperta e alla meditazione di quell’unico evento storico che configura il mondo e l’uomo in una nuova dimensione ontologica, e cioè della Rivelazione cristiana” (Ivi, p. 113).

Con la sua attività culturale, la creazione del “Centro internazionale di studi di Filosofia della religione”, la promozione di collane di libri dedicate specificamente alla Filosofia della religione, i dieci convegni su temi specifici di tale disciplina, e soprattutto con la pubblicazione, in numerosi volumi e saggi, dei risultati delle personali ricerche condotte sullo statuto della Filosofia della religione e su figure e movimenti significativi della sua storia, Babolin ha svolto un ruolo rilevante nello sviluppo appunto della Filosofia della religione in Italia, in rapporto con il più vasto contesto internazionale.

Mario Micheletti

 


 

Biblio-sitografia

 

Una bibliografia degli scritti di Albino Babolin tendenzialmente completa, fino al 1993, si trova in F. Rossi, Biografia e ricerca, in M. Micheletti – A. Savignano (a cura di), Filosofia della religione. Indagini storiche e riflessioni critiche, Marietti, Genova 1993, pp. 219-230 (rinvio a questo saggio in particolare per l’elenco completo dei volumi degli atti dei convegni internazionali di Filosofia della religione, organizzati da Albino Babolin fra il 1974 e il 1992, comprendenti sempre due volumi, uno contenente le relazioni tenute nei vari convegni, con le relative discussioni, l’altro i testi dei membri del “Centro internazionale di Studi di Filosofia della religione”).

Opere principali

Monografie

  • Essere e alterità in Martin Buber, Padova 1965
  • Il movimento di Gallarate: i dieci convegni dal 1955 al 1965, Bologna 1966
  • Romano Guardini filosofo dell’alterità, 2 voll. Bologna 1968-1969
  • Il movimento di Gallarate: i convegni dal 1965 al 1970, Padova 1971
  • Joseph Butler, 2 voll., Padova 1973
  • Abraham Joshua Heschel Filosofo della religione, Perugia 1978
  • Etica e filosofia della religione in Henri Bergson, in Babolin A. (a cura di), Etica e Filosofia della religione, vol. II, Perugia 1981, pp. 1-181
  • Wilhelm Windelband. Filosofia e Filosofia della religione, Perugia 1982
  • Immagini di Dio in Max Scheler, in Babolin A. (a cura di), Teologia filosofica e filosofia della religione, vol. II, Perugia 1987, pp. 7-133
  • Dai Platonici di Cambridge a Joseph Butler, Perugia 1993

Alcuni articoli e saggi brevi

  • L’itinerario filosofico di Karl Löwith, in “Vichiana”, 5, 1968, pp. 142-148
  • Il pensiero religioso di Xavier Zubiri nella critica d’oggi, in “Aquinas”, 15, 1971, pp. 7-24
  • Prospettive e orientamenti della Filosofia della religione in Italia, oggi, in “Rivista di Filosofia neo-scolastica”, 65, 1973, pp. 592-605
  • Fede e storia nel neoempirismo e nella demitizzazione, in Castelli E. (a cura di), Demitizzazione e ideologia, Roma 1973, pp. 441-453
  • La conoscenza religiosa del sacro in W. Windelband, X. Zubiri, R. Guardini, in Castelli E. (a cura di), Prospettive sul sacro, Roma 1974, pp. 61-74
  • Il pensiero filosofico e religioso di Romano Guardini nella critica d’oggi, in “Euntes Docete”, 28, 1974, pp. 204-249
  • La teoria filosofica di Xavier Zubiri, in AA.VV., Studi di filosofia in onore di Gustavo Bontadini, vol. II, Milano 1975, pp. 434-453
  • La teoria filosofica della “relegazione” di X. Zubiri come momento negativo della alienazione, in Castelli E.(a cura di), Temporalità e alienazione, Roma 1975, pp. 429-454
  • Dalla fenomenologia alla ontologia della preghiera in Abraham Joshua Heschel, in Babolin A. (a cura di), Preghiera e Filosofia della religione, Perugia 1978, pp. 9-50
  • Ultimi sviluppi della filosofia della religione in Gran Bretagna, in “Cultura e scuola”, 18, 1979, n. 2, pp. 110-122
  • La filosofia della religione secondo Xavier Zubiri, in “Filosofia”, 31, 1980, pp. 83-88
  • Morte e persuasione in Carlo Michelstaedter, in “Archivio di Filosofia”, 1981, pp. 535-544
  • Ortega y Gasset interprete di Dilthey, in G. Cacciatore - Cantillo G. (a cura di), Wilhelm Dilthey. Critica della metafisica e ragione storica, Bologna 1985, pp. 407-417
  • Antropologia e filosofia della religione in Martin Buber, in Babolin A. (a cura di), Antropologia e Filosofia della religione, vol. II, Perugia 1985, pp. 7-73
  • Il pensiero etico e religioso di Joseph Butler nella critica, oggi, in “Rivista di filosofia neo-scolastica”, 77, 1985, pp. 333-359
  • Il concetto di Dio di Charles Hartshorne, in “Rivista di Filosofia neo-scolastica”, 79, 1987, pp. 558-563
  • Der Begriff der Erlösung bei Franz Rosenzweig, in Der Philosoph Franz Rosenzweig (1886-1929), Bd. II, hrsg. von W. Schmied-Kowarzik, München 1988, pp. 599-610
  • Charles Hartshorne e la teologia filosofica di A.N. Whitehead, in “Rivista di Filosofia neo-scolastica”, 80, 1988, pp. 216-222
  • Il problema della fede religiosa in Franz Rosenzweig, in Babolin A. (a cura di), Fede filosofica e Filosofia della religione, vol. II, Perugia 1989, pp. 7-67
  • Dall’antinaturalismo etico alla filosofia della religione, in Matteucci N. – Pasquinelli A. (a cura di), Il pensiero di Felice Battaglia, Bologna 1989, pp. 133-138
  • Deus absconditus’. Some Notes on the Bearing of the Hiddenness of God upon Butler’s and Pascal’s Criticism of Deism, in C. Cunliffe (ed.), Joseph Butler’s Moral and Religious Thought. Tercentenary Essays, Oxford 1992, pp. 29-35
  • Alvin Plantinga: la metafisica e la teologia naturale, “Rivista di filosofia Neoscolastica”, 96, 2004, pp. 425-439.

Curatele

Sono indicati qui solo alcuni fra i principali volumi curati da Babolin:

  • Bernardo di Chiaravalle, Grazia e libero arbitrio, Padova 1968
  • Bernardo di Chiaravalle, Le lettere contro Pietro Abelardo, Padova, 1969
  • Butler J., I quindici sermoni, Firenze 1969; L’analogia della religione naturale e rivelata con la costituzione e il corso della natura, Firenze 1970; Corrispondenza. Sei Sermoni. Allocuzioni, Firenze 1971
  • Heidegger M., La dottrina del giudizio nello psicologismo, Padova 1972
  • Heidegger M., Scritti filosofici (1912-1917), Padova 1972
  • Heidegger M., La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto, Roma-Bari 1974
  • Zubiri X., Scritti religiosi, Padova 1976
  • Filosofi tedeschi d’oggi, Bologna 1967
  • Filosofia e crisi della cultura, Padova 1974
  • Problemi religiosi e filosofia, Padova 1975
  • Preghiera e Filosofia della religione, Perugia 1978
  • Metafisica e Filosofia della religione, Città di Castello (PG) 2004

Non è possibile includere qui tutti volumi degli atti dei convegni internazionali. Ricordo soltanto i seguenti:

  • Il metodo della filosofia della religione, 2 voll., Padova 1975
  • Dialettica e religione, 3 voll., Perugia 1977-1978
  • Etica e Filosofia della religione, 2 voll., Perugia 1980-1981
  • Testimonianza religiosa e forme espressive, 2 voll., Perugia 1989-1990

Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso

  • Micheletti M. – Savignano A. (a cura di), Filosofia della religione. Indagini storiche e riflessioni critiche, Genova 1993 (una raccolta di saggi offerti ad Albino Babolin in occasione del suo settantesimo compleanno; il saggio di F. Rossi, Biografia e ricerca, pp. 219-230, è ricco di informazioni sulla vita e gli scritti di Babolin)
  • Micheletti M., Il I Convegno di Filosofia della religione in Italia, in “Aquinas”, 18, 1975, pp. 313-319
  • Rossi F., Il I Convegno di Filosofia della religione in Italia, in “Studia Patavina”, 22, 1975, pp. 477-487
  • Rossi F., Teologia filosofica e Filosofia della religione, in “Rivista di Filosofia neo-scolastica”, 80, 1988, pp. 242-290
  • Rossi F., 1974-1986: Vom I. bis zum VII. Religionsphilosophischen Kongreß in Italien , in “Philosophisches Jahrbuch”, 95, 1988, pp. 361-371
  • Rossi F., Lo statuto della filosofia della religione in alcune recenti pubblicazioni, in “Rivista di Filosofia Neo-Scolastica”, 96, 2004, pp. 441-475