Norberto Bobbio
Torino 1909 – Milano 2004
Vita e opere
Di benestante famiglia torinese (il padre era chirurgo), compì gli studi liceali e universitari nella città natale, laureandosi sia in giurisprudenza che in filosofia e avendo come docente di riferimento il filosofo del diritto G. Solari (cfr. Italia civile, nuova ed. 1986, pp. 135-180). Si sottopose alle umiliazioni che lo stato italiano dell’epoca imponeva a chiunque intendesse intraprendere la carriera universitaria, ma si avvicinò fin dagli anni trenta ad ambienti anti-fascisti, a partire dalla lezione di figure come A. Monti, P. Martinetti, A. Capitini e G. Calogero, oltre che di coetanei come L. Ginzburg, il quale, ancora al liceo, gli parlò del da poco scomparso P. Gobetti, da allora un punto di riferimento costante per Bobbio (cfr. Maestri e compagni, 1984, p. 180; Italia fedele: il mondo di Gobetti, 1986).
Entrato nelle file del Partito d’Azione, Bobbio venne colpito in prima persona dal fallimento elettorale di tale partito, nelle cui liste si era presentato alle epocali elezioni del ’48. Egli si pose allora come obiettivo una organica riflessione scientifico-politica sulle basi dell’esperienza azionista, riflessione che potesse essere utile al dibattito civile e politico complessivo della giovane Repubblica, in cui pure la posizione egemone era invece rappresentata dai partiti democratico-cristiano e comunista, risultati di gran lunga prevalenti a livello elettorale.
Di qui la diuturna riflessione bobbiana sulle dicotomie giustizia/libertà e socialismo/liberalismo, intendendo i principi democratico-sociale e liberale come differenti, ma entrambi coinvolti alla pari, in modo complementare, in un sistema politico per cui la libertà non possa significare mero mantenimento o promozione della propria posizione di privilegio e la democrazia mero livellamento delle differenze.
Questo coinvolgimento alla pari dei principi di libertà e di uguaglianza, non è per Bobbio, comunque, un risultato scontato di una razionalità della storia, ma al contrario un compito da raggiungere volta per volta, sia nella complementarietà tra loro, sia di fronte a chi si oppone all’uno, all’altro o ad entrambi. Se da un lato egli ammira dunque il rigore con cui H. Kelsen tematizza tanto la norma in generale, quanto la norma democratica in particolare, dall’altro ci tiene a confrontarsi da vicino con autori che ricordino come qualunque impostazione normativa debba sempre fare i conti con i plurimi concreti interessi confliggenti. Di qui, negli studi di Bobbio, l’attenzione a figure come Th. Hobbes, G. Mosca e G. Pareto, oltre che a K. Marx, apprezzato per l’approccio realistico ai conflitti sociali, ma criticato per la prospettiva di palingenesi totale da ottenersi tramite una rivoluzione violenta.
Tali tematiche, e altre ancora, furono sviluppate da Bobbio non solo a livello accademico, in un’imponente serie di scritti di teoria del diritto, di scienze politiche, di storia della filosofia, bensì pure nel più vasto dibattito civile, politico e culturale, in Italia, e non solo in Italia (si tratta di uno degli autori del Novecento italiano più tradotti e considerati anche all’estero), laddove più volte egli ha sottolineato e studiato proprio la rilevanza del libero e argomentato dibattito intellettuale per la democrazia.
Fu prima docente incaricato all'Università di Camerino (1935-1938), poi di ruolo a Siena (1939-1940), Padova (1940-1948) e, infine, per un trentennio, fino all’emeritazione, nella sua Torino; venne nominato senatore a vita da S. Pertini nel 1983.
Il pensiero sulla religione
In uno scritto degli ultimi anni, Bobbio ricorda di essere “cresciuto, come quasi tutti in questo paese, in un famiglia cattolica”, ricevendone una corrispondente formazione, mentre “forse attorno ai vent’anni” ci fu il distacco dal cattolicesimo, un distacco al quale egli non associa, però, il vissuto di una ben determinata crisi drammatica. Tra gli aspetti centrali di tale distacco vi fu “la credenza nei miracoli”, considerata “assurda” dal punto di vista razionale (Religione e religiosità, “Micromega”, 2/2000, pp. 7-16, qui p. 10).
Tra i propri maestri, Bobbio ricorda, comunque, anche figure a loro modo intensamente religiose, quali P. Martinetti e A. Capitini, oltre a confrontarsi positivamente con un filosofo del diritto cattolico quale G. Capograssi.
Martinetti, direttore de facto della “Rivista di filosofia”, della quale nel ’35 il giovane Bobbio divenne, tramite Solari, segretario di redazione, reinterpretava la religione mettendone in risalto il momento dello sforzo razionale e morale, anche quotidiano, di fronte a una realtà mondana considerata in modo pessimistico, mentre erano criticati non solo l’irrazionalismo “miracolistico”, ma anche ogni strumentalizzazione della religione per fini mondani e politici da parte delle chiese o degli stati. Tutti aspetti che certamente interessarono Bobbio, il quale definisce quella martinettiana come una “religione dell’uomo di ragione” (Piero Martinetti, 1963, in Italia civile, nuova ed. 1986, pp. 94-116, qui p. 114). In un pensatore come Martinetti, però, tutto ciò era comunque inserito in una trama filosofica molta densa di rapporti con figure dai forti interessi metafisici, seppure intesi in senso aconfessionale, come Plotino, Spinoza, Fichte e Schopenhauer; Bobbio si mostra, invece, fin da giovane, alquanto tiepido verso gli inquadramenti più propriamente speculativi, preferendo rimanere nell’ambito del mondano e dello storico. Uno studio giovanile di filosofi dell’esistenza, dei quali vide un precursore in F.H. Jacobi (tradotto per De Silva nel 1948), portò Bobbio, infatti, da un lato a svolgere una critica allo speculativo a favore dello storico contingente, dall’altro a vedere nell’esistenzialismo stesso un pericolo di narcisismo “decadente”, al quale occorreva rispondere con un diuturno impegno “mondano” (cfr. La filosofia del decadentismo, 1944).
Pure Capograssi, ricordato in una commemorazione del 1956/57, era stato interessato a tematiche incentrate sulla contingenza storica ed esistenziale - alla “consapevolezza della finitudine rivelatrice della morte” scrive Bobbio - e anch’egli ne aveva denunciato i pericoli di un’involuzione narcisistica o “nichilistica”, di fonte alla quale aveva rimarcato “la speranza nell’infinito” della “tradizione cristiana”, declinata però nella quotidianità dell’“esperienza comune”, criticando sistemi filosofici o organismi politici che ne schiacciassero l’intrinseca libertà (cfr. Giuseppe Capograssi, 1956/7, in Italia civile, cit., pp. 208-221, qui p. 218).
In merito a Capitini, Bobbio ne rimarca la focalizzazione verso la prassi migliorativa nonviolenta nei confronti di tutti i viventi e i non viventi, come viatico a una religiosità non strumentalizzabile per fini non religiosi, nel quadro di un radicale rifiuto dei miti della violenza palingenetica. Il lato “realista” di Bobbio lo rende perplesso sull’effettiva, totale risolubilità delle sole pratiche nonviolente di contro ai violenti, ma, come si espresse in un Ricordo di Aldo Capitini, in “Il Poliedro”, V, 14, aprile-giugno 1988, pp. 49-51, egli condivide con lui che “il vero salto qualitativo nella storia dell’umanità non sarà il passaggio dal regno della necessità al regno della libertà, come riteneva Marx, ma il passaggio dal regno della violenza al regno della non violenza”. Quello di Capitini, tra l’altro, più che un pensiero utopico, dice Bobbio, è un pensiero “profetico”, perché porta “qui e ora” a una “trasmutazione” in se stessi “che comincia oggi e non ha mai fine” (Religione e politica in Capitini, 1969, in Maestri e compagni, cit., pp. 261-299, qui p. 285).
Anche nei confronti del male, tema che torna più volte negli scritti di Bobbio, a prospettive assolutistiche, immanenti o trascendenti, volte alla sua “giustificazione” (non di rado per mantenere o per promuovere poteri politici non liberali e non democratici), il pensatore torinese contrappone una prassi che cerchi di affrontarlo “qui e ora”, volta per volta, nei limiti dell'umano agire ragionevole.
In generale, il problema religioso si inquadra in Bobbio proprio a partire da questi limiti dell’umano e dell’agire ragionevole, intrinseci a chiunque, piuttosto che in un ambito speculativo o metafisico risolvibile assolutamente una volta per tutte con strumenti extra-razionali. “Vivo il senso del mistero”, si dice nel già citato Religione e religiosità, “che evidentemente è comune sia all’uomo di fede che all’uomo di ragione. Con la differenza che l’uomo di fede riempie questo mistero con rivelazioni e verità che vengono dall’alto, e di cui non riesco a convincermi. Resta però fondamentale questo profondo senso del mistero, che ci circonda e che io chiamo senso di religiosità” (“Micromega”, 2/2000, p. 7).
Sul proprio essere uomo di ragione e non di fede, Bobbio fu esplicito anche in una lettera ai figli del ’99 che venne resa pubblica subito dopo la morte: “Decido funerali civili in comune accordo con mia moglie e i miei figli. In un appunto del 10 maggio 1968 (più di trent'anni fa) trovo scritto: vorrei funerali civili. Credo di non essermi mai allontanato dalla religione dei padri, ma dalla Chiesa sì. Me ne sono allontanato ormai da troppo tempo per tornarvi di soppiatto all'ultima ora. Non mi considero né ateo né agnostico. Come uomo di ragione e non di fede, so di essere immerso nel mistero che la ragione non riesce a penetrare fino in fondo, e le varie religioni interpretano in vari modi” (“La Stampa”, 10 gennaio, 2004). Evidentemente, la “religione dei padri”, dalla quale Bobbio rimarca qui di non essersi mai separato, è da lui intesa interpretare tale mistero nei limiti dell'agire civile, non attraverso un'assoluta speculazione o fede extra-razionale.
Omar Brino
Biblio-sitografia
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Opere principali
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La filosofia del decadentismo, Torino, 1944
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K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, traduzione e prefazione di N.B., Torino, 1948
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Th. Hobbes, Elementi filosofici sul cittadino, a cura di N.B., Torino, 1948
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F.H. Jacobi, Idealismo e realismo, a cura di N.B., Torino, 1948
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Teoria della scienza giuridica, Torino, 1950
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Politica e cultura, Torino, 1955; nuova ed. con introduzione e cura di F. Sbarberi, Torino, 2005
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Studi sulla teoria generale del diritto, Torino, 1955; nuova ed. a cura di T. Greco, con introduzione di R. Guastini, Torino, 2012
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Diritto e Stato nel pensiero di Emanuele Kant, lezioni raccolte dallo studente Gianni Sciorati, Torino, 1957; nuova ed. ivi, 1969
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Teoria della norma giuridica, Torino, 1958; nuova ed. in Teoria generale del diritto, ivi, 1993
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Teoria dell'ordinamento giuridico, Torino, 1960; nuova ed. in Teoria generale del diritto, ivi, 1993
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Il positivismo giuridico, Lezioni di Filosofia del diritto raccolte dal dott. Nello Morra, Torino, 1961; nuova ed. ivi, 1996
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Locke e il diritto naturale, Torino, 1963; nuova ed. con introduzione di G. Pecora, Torino, 2017
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Da Hobbes a Marx. Saggi di storia della filosofia, Napoli, 1964; nuova ed. ivi, 1971
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Italia civile. Ritratti e testimonianze, Manduria, 1964; nuova ed., Firenze, 1986
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Giusnaturalismo e positivismo giuridico, 1965; nuova ed. con prefazione di L. Ferrajoli, Roma-Bari, 2018
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Il problema del potere : introduzione al corso di scienza della politica. lezioni del prof. N. Bobbio; raccolte da I. Secchieri; nuova ed., a cura e con un saggio introduttivo di T. Greco, Torino, 2020
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Profilo ideologico del Novecento italiano, in Storia della letteratura italiana, direttori E. Cecchi e N. Sapegno, vol. 9 (Il Novecento), Milano, 1969, pp. 105-200; nuova ed. ampliata, Torino, 1986; nuova ed. Milano 1990
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Saggi sulla scienza politica in Italia, Roma-Bari, 1969; nuova ed. ivi, 2005
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Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo, Torino, 1971
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La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico, anno accademico 1975-76, Torino, 1976
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Quale socialismo? Discussione di un'alternativa, Torino, 1976
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Dalla struttura alla funzione. Nuovi studi di teoria del diritto, Milano, 1977; nuova ed. con prefazione di M.G. Losano, Roma-Bari 2007
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Trent'anni di storia della cultura a Torino (1920-1950), Torino 1977; nuova ed. con introduzione di A. Papuzzi, Torino, 2002
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Il problema della guerra e le vie della pace, Bologna, 1979; nuova ed. Bologna, 1997
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Studi hegeliani. Diritto, società civile, stato, Torino, 1981
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Le ideologie e il potere in crisi. Pluralismo, democrazia, socialismo, comunismo, terza via e terza forza, Firenze, 1981
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Il futuro della democrazia. Una difesa delle regole del gioco, Torino,1984; nuova ed. con integrazioni, Torino, 1995
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Maestri e compagni, Firenze, 1984
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Liberalismo e Democrazia, Milano, 1985; nuova ed. con introduzione di F. Manni, Milano, 2006
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Stato, governo e società. Per una teoria generale della politica, Torino, 1985; nuova ed. Torino 1995
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Italia fedele: il mondo di Gobetti, Firenze, 1986
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Il terzo assente. Saggi e discorsi sulla pace e sulla guerra, Torino, 1989; nuova ed., Casale Monferrato, 2013
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Thomas Hobbes, Torino, 1989
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Saggi su Gramsci, Milano, 1990
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L'età dei diritti, Torino, 1990; nuova ed. ampliata Torino, 1992
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L’utopia capovolta, Torino 1990; nuova ed. rivista ed ampliata Torino, 1995
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Una guerra giusta? Sul conflitto del Golfo, Venezia 1991
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Diritto e potere: saggi su Kelsen, Napoli, 1992; nuova ed. a cura di T. Greco; introduzione di A. Carrino, Torino, 2014
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Il dubbio e la scelta. Intellettuali e potere nella società contemporanea, Roma, 1993
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Elogio della mitezza e altri scritti morali, Milano, 1994
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Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Roma, 1994
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Tra due repubbliche. Alle origini della democrazia italiana, con una nota storica di T. Greco, Roma, 1996
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Eguaglianza e libertà, Torino, 1995; nuova ed. 2009
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De senectute e altri scritti autobiografici, a cura di P. Polito, Torino 1996; nuova ed. con prefazione di G. Zagrebelsky, Torino, 2006
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Né con Marx né contro Marx, a cura di C. Violi, Roma, 1997
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Autobiografia, cura di A. Papuzzi, Roma-Bari, 1997
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Verso la seconda Repubblica, Torino, 1997
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Teoria generale della politica, a cura di M. Bovero, Torino, 1999
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La mia Italia, a cura di P. Polito, Firenze 2000
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La vita degli studi: carteggio Gioele Solari-Norberto Bobbio 1931-1952, a cura e con un saggio introduttivo di A. D'Orsi, Milano 2000
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con M. Viroli, Dialogo intorno alla repubblica, Roma-Bari, 2001
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Il dubbio e la ragione, introduzione di M. Sorgi, Torino, 2004
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Cinquant'anni e non bastano : scritti di Norberto Bobbio sulla rivista Il Ponte, 1946-1997, saluti di C.A. Ciampi, G. Mussari; introduzioni di M.L. Salvadori, M. Bovero; testi stabiliti e annotati da Piero Meaglia, Siena 2005
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Compromesso e alternanza nel sistema politico italiano: saggi su "Mondo operaio", 1975-1989, con una introduzione di C. Donzelli e una postfazione di L. Cafagna, Roma, 2006
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Contro i nuovi dispotismi. Scritti sul berlusconismo, premessa di E. Mauro, postfazione di F. Sbarberi, Bari, 2008
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Etica e politica. Scritti di impegno civile, progetto editoriale e saggio introduttivo di M. Revelli, Milano, 2009
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Scritti sull'autore
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Sitografia
https://www.centrogobetti.it/norberto-bobbio.html
https://www.iisf.it/index.php/pinakes-ritratti/enrico-berti/content/101-norberto-bobbio.html