Giuseppe Capograssi
Sulmona 1889- Roma 1956
Vita e opere
Proveniente da una famiglia di antico lignaggio, studiò alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Roma, dove si laureò discutendo una tesi in diritto costituzionale con V.E. Orlando. Appunto al diritto costituzionale e a tematiche filosofico-politiche sono dedicati i suoi primi libri, Saggio sullo Stato (1918), Riflessioni sull’autorità e la sua crisi(1921), La nuova democrazia diretta (1922).
I Pensieri a Giulia (l'amata fidanzata, con cui si sposerà nel 1924), scritti pressoché ogni giorno tra il 7 dicembre 1918 e il 17 febbraio 1924 e pubblicati solo molti anni dopo la morte in tre ampi volumi, offrono uno sguardo dall'interno, anche letterariamente rilevante, della meditazione capograssiana di quegli anni, tra interessi storici, politici, estetici e soprattutto etici e religiosi, sulle orme dei moralisti cristiani, da Agostino e Pascal fino a Manzoni e Rosmini. Più volte torna nei Pensieri anche Vico, visto come “profondamente cristiano, smisuratamente cristiano”; Hegel, invece, pur riconosciuto come “fatale e immenso genio”, è per i Pensieri un “titano meraviglioso”, ma “sventurato” segnato non solo dalle grandezze, bensì anche e soprattutto dai limiti dell'epoca moderna.
Dal 1925 al 1932 Capograssi fu assistente alla cattedra di filosofia del diritto dell’Università di Roma, tenuta da G. Del Vecchio, che lo avrebbe sostenuto nella carriera accademica. Di questi anni sono Analisi dell’esperienza comune del 1930 e Studi sull’esperienza giuridica del 1932 (opere in cui si vede, tra l’altro, l’intenso confronto con i coevi spiritualisti francesi come H. Bergson e, soprattutto, L. Ollé-Laprune e M. Blondel).
Vinto il concorso universitario di filosofia del diritto, Capograssi insegnò dal 1933 a Sassari e dal ’35 a Macerata, pubblicando nel ’37 la sua opera più sistematica, Il problema della scienza giuridica e ottenendo nello stesso anno l’ordinariato. Dal ’38 fu professore di filosofia del diritto a Padova, mentre alla fine del ’40 si spostò sulla cattedra di dottrina dello Stato dell’università di Napoli (sarebbe rimasto in questo Ateneo fino al ’50, concludendo poi la carriera accademica alla facoltà di scienze politiche di Roma).
Nel luglio del ’43 partecipò, con altri intellettuali cattolici, alla stesura del Codice di Camaldoli, che costituì un testo importante nell’elaborazione programmatica della Democrazia Cristiana. Dopo la guerra, fu, nel ’48, tra i fondatori e il primo presidente dell’Unione giuristi cattolici italiani (UGCI). Nello stesso anno venne eletto membro della I sezione del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione.
Sulla rivista “Filosofia”, diretta dall’amico A. Guzzo, pubblicò, a partire dal ’51, degli scritti già composti tra il ’43 e il ’47 e poi raccolti in Introduzione alla vita etica del ’53, anno in cui uscì anche Incertezze sull’individuo, seguito due anni dopo da Su alcuni bisogni dell’individuo contemporaneo.
Dopo essere stato più volte confermato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, lasciò l’incarico alla fine del ’55, quando, per designazione del Presidente della Repubblica G. Gronchi, venne nominato giudice della costituenda Corte costituzionale. Non poté però partecipare attivamente ai lavori di quest’ultima perché morì proprio il giorno in cui essa si insediò.
Le Opere pubblicate furono raccolte in sei volumi nel 1959, a cui nel ’90 se ne aggiunse un settimo. Tra il ’78 e l’’81 uscirono poi i già citati Pensieri a Giulia (nuova ed. 2006).
Già in vita e nei primi anni dopo la morte, venne riconosciuta a Capograssi una collocazione di rilievo nel pensiero giuridico italiano coevo, da parte di colleghi di varie sensibilità politiche, come F. Carnelutti, S. Satta, A.C. Jemolo, N. Bobbio, E. Opocher; con il tempo, inoltre, l'attenzione si è andata sempre più estendendo, dall'ambito specifico della filosofia del diritto a quello filosofico-politico e filosofico-morale più generale (influente è stato qui anche l’operato dell’allievo P. Piovani e della sua importante scuola napoletana), ed è tuttora ben viva (vedi Bibliografia).
Il pensiero filosofico-religioso
Il pensiero di Capograssi è dominato e mosso dall’esperienza etica (giuridica e morale) concepita come difesa del male e altrettanto radicalmente tale pensiero pone il problema dell’irriducibilità del male all’orizzonte etico e del rinvio a uno spazio che, collocandosi oltre l’etico, ben può dirsi religioso. Egli si riallaccia esplicitamente alla tradizione speculativa che da Agostino giunge fino a Rosmini per la quale il male è definibile come privazione di essere, come minus esse, come azione che non coglie il suo termine conveniente.
Se così l’azione rappresenta per Capograssi, blondelianamente, il punto sintetico in cui si coagula tutta la dinamica profonda dell’esperienza, essendone “l’applicazione pratica e come il punto di manifestazione” (Opere, vol. II, p. 77), l’azione stessa non adegua, però, il fine profondo che la muove, smarrisce la totalità dei fattori che reca implicati in sé, arresta la sua spinta originaria. Lacerato, come l’etica kantiana mette in luce, tra la “volontà morale” e la “sensibilità della vita” (Opere, vol. III, p. 84), alla fine bisogna, dunque, riconoscere che “il mondo dell’esperienza etica ha per contrassegno la precarietà, la insicurezza, la fuggevole momentaneità del suo apparire e sparire” (Opere, vol. III, p. 85).
Così anche la società appare come “oppressione” e neppure la vita sociale mantiene la promessa originaria: “Vorrei fare quello che voglio, vorrei godere del mio lavoro come voglio, ma non posso. Famiglia, società particolari, città nazione Stato, mi sono attorno col nome generico di società per ricordarmi, che quello che sono, lo sono per loro, che quello che spendo l’ho ricevuto da loro, che quello che penso è stato pensato da loro” (Opere, vol. III. p. 89).
Conclusivamente, legge morale e legge giuridica si rivelano come “ministratio mortis”. Esse, mentre sottraggono l’azione all’“incanto” aurorale, non “concludono”, non consentono di giungere alla piena attuazione di se stessi. Di più, esse immettono nell’azione quella “strana volontà di un’altra vita che avvelena e rende squilibrata ogni azione e ogni vita” (Opere, vol. III, p. 100). Tra vita etica e compimento si riapre incessantemente lo hiatus determinato dal riproporsi della dialetticità del male.
Diversamente dal discepolo Piovani, però, che, pur nell’assunzione dell’etica della Croce, resta fedele alla dialettica negativa, ignara di sintesi conciliative, fino al punto, come ha osservato G. Moretto, di sacrificarle la resurrezione, Capograssi alla fine affida la lacerazione dolorosa dell’esistere, così a lungo scandagliata nelle sue movenze durante il movimento dell’azione, al mistero redentivo, annunciato nel Vangelo di Giovanni “En arche en o Logos,… kai o logos sarx egeneto”.
L’opposizione, lo strazio, l’esasperazione dei contrasti, a cui tutta la filosofia di Capograssi è stata tenacemente di fronte, come l’assunzione della suprema disperazione del finito, non trovano in lui, comunque, come in Hegel, il momento della conciliazione all’interno del dominio filosofico ma in quello, non omogeneo ad alcun orizzonte speculativo, del religioso e segnatamente nell’evento soterico di Cristo.
Secondo Capograssi, “in fondo, come in Hegel, la sofferenza della Croce esiste soltanto in funzione della Resurrezione”, ha scritto Piovani, ma “in maniera diversa da Hegel” (Piovani 1976, p. 160), perché se il filosofo di Stoccarda sottolinea in conclusione la dialettica risolutiva dello Spirito, che “toglie” speculativamente i finiti, per Capograssi la prospettiva soterica si apre solo religiosamente all’interno dell’esperienza di dolore dei finiti stessi, tanto individuali che sociali. Per Capograssi, ha scritto ancora Piovani, “la fantasia del filosofo non deve servire che a spiegare la vita, ma non un assoluta (o astratta) vita dello Spirito, bensì la quotidiana vita degli uomini, tutti protesi verso i loro innumerevoli fini particolari e tutti, involontariamente e provvidenzialmente, affaticati a tessere la storia” (Piovani 1957, p. 885).
Da ciò anche uno specifico richiamo costante da parte di Capograssi alla concezione della storia di G.B. Vico, con accenti diversi rispetto all’interpretazione più “hegelianeggiante” che di essa dava B. Croce. Vico, scrive Capograssi, “ha sentito che il mistero della croce dal cristianesimo proclamato come la legge della vita domina non solo la vita individuale ma anche la vita storica e tutta quanta la creazione. Egli è stato il solo ad avvertirci che la Provvidenza nella storia è passione e redenzione. Se alla base della vita egli vede l’orrore delle passioni del male alla cima egli vede il ritorno della verità e del bene… La conclusione di tutta la storia è per lui dolore e speranza: miseria e insieme misericordia” (Opere, vol. IV, p. 401).
Roberto Celada Ballanti
Biblio-sitografia
- Esposito M.G., Scritti di Giuseppe Capograssi, in G.C., Opere, vol. VII, Milano, 1990, pp. 505-516
- Esposito M.G., Scritti su Giuseppe Capograssi o con riferimenti a Capograssi, in G.C., Opere, vol. VII, Milano, 1990, pp. 517-562
Opere principali
- Fede e scienza, in Coenobium, fasc- 8-9, pp. 59-62, poi in Opere, vol. IV, Milano, 1959, pp. 1-8
- Saggio sullo Stato, Torino, 1918, poi in Opere, vol. I, Milano, 1959, pp. 1-147
- Riflessioni sull’autorità e la sua crisi, Lanciano, 1921, poi in Opere, vol. I, cit., pp. 149-402
- La nuova democrazia diretta, Roma, 1922, poi in Opere, vol. I, cit., pp. 403-573
- Dominio, libertà e tutela nel “De Uno”, in “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, V, 1927, pp. 437-452, poi in Opere, vol. IV, cit., pp. 9-28
- Analisi dell’esperienza comune, Roma, 1930, poi in Opere, vol. II, Milano, 1959, pp. 1-207
- Studi sull’esperienza giuridica, Roma, 1932, poi in Opere, vol. II, cit., pp. 209-373
- Le glosse di Marx ad Hegel, in AA.VV., Studi filosofico-giuridici dedicati a Giorgio Del Vecchio, vol. 1, Modena, 1930, pp. 54-71, poi in Opere, vol. IV, cit., pp. 43-69
- Intorno a Marsilio da Padova, in “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, X, 1930, pp. 578-590, poi in Opere, vol. IV, cit., pp. 71-88
- Il problema della scienza del diritto, Roma, 1937, poi in Opere, vol. II, cit., pp. 375-627
- Note sulla molteplicità degli ordinamenti giuridici, in “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, XIII, 1939, pp. 9-44, poi in Opere, vol. IV, cit., pp. 181-222
- Pensieri vari su economia e diritto, in AA.VV., Scritti giuridici in onore di Santi Romano, Padova, 1940, pp. 195-248, poi in in Opere, vol. IV, cit., pp. 223-292
- Il diritto secondo Rosmini, in “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, XX, 1940, pp. 214-245, poi in Opere, vol. IV, cit., pp. 321-353
- Il significato dello stato contemporaneo, in AA.VV., L’esperienza pratica e le sue forme fondamentali, Milano, 1942, pp. 59-73, poi in Opere, IV, cit., pp. 377-393
- L’attualità di Vico, in AA.VV., L’attualità dei filosofi classici, II, Età moderna, a cura di A. Guzzo, Milano, 1943, pp. 89-98, poi in Opere, vol. IV, pp. 395-410
- Liberali e cattolici, in “Meridiano”, n. 17, 1 novembre 1945, pp. 1-2, poi in Opere, vol. VI, pp. 109-113
- Codice di Camaldoli, Roma, 1945, poi in Opere, vol. VII, pp. 245-258
- Il diritto dopo la catastrofe, in AA.VV., Scritti giuridici in onore di F. Carnelutti, vol. 1, Padova, 1-31, poi in Opere, vol. V, Milano, 1959, pp. 151-159
- Impressioni su Kelsen tradotto, in “Rivista trimestrale di Diritto pubblico”, n. 4, 1952, pp. 367-810, poi in Opere, vol. V, cit., pp. 311-356
- Introduzione alla vita etica, Torino, 1953, poi in Opere, vol. III, pp. 129-171
- Incertezze sull’individuo, in AA.VV., Scritti di sociologia e politica in onore di Luigi Sturzo, vol. 1, Bologna, 1953, pp. 255-291, poi in Opere, vol. V, cit., pp. 429-470
- Su alcuni bisogni dell’individuo contemporaneo, in “Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto”, XXXII, 1955, pp. 413-465, poi in Opere, vol. V, cit., pp. 483-543
- Pensieri dalle lettere, a cura di E. Opocher, Roma, 1958
- Considerazioni sullo Stato, in AA.VV., Scritti giuridici in memoria di Piero Calamandrei, vol. 1, Padova, 1958, pp. 1-39, poi in Opere, vol. III, pp. 329-375
- Opere, voll. I-VI, a cura di M. D’Addio ed E. Vidal, Milano, 1959
- Pensieri a Giulia, a cura di G. Lombardi, 3 voll., Milano, 1978 ed il 1981; nuova edizione, Milano, 2006
- Opere, vol. VII, a cura di F. Mercadante, Milano, 1990
- La vita etica, scritti scelti e introduzione di F. Mercadante; prefazioni di G. Riconda, A. Delogu, F. Tessitore, A. Punzi e M. D'Addio; nota biografica di G. Papponetti, Milano, 2008
- Analyse der allgemeine Erfharung, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2010
- Einführung in das ethische Leben, Die Erfahrung im Konkreten, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2010
- Introduction à la vie éthique, tr. par Ch. Carraud, Meaux 2012
- Das Problem der Rechtswissenschaft, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2012
- Studien zur Rechtserfahrung, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2012
- Réflexions sur l'autorité et sa crise, tr. par Ch. Carraud, Meaux 2013
- Analyse de l'expérience commune, tr. par Ch. Carraud, Meaux 2013
- Incertitudes sur l'individu, tr. par Ch. Carraud, Meaux 2013
- Essai sur l'État, tr. par Ch. Carraud, Meaux 2014
- Der Staat und die Geschichte, Die Autorität und ihre Krise und andere Abhandlungen, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2014
- Abhandlung über den Staat, Die direkte Demokratie und eine Rezensionsabhandlung, aus dem Ital. übers. und hrsg. von M.W. Hebeisen, Biel 2014
- El individuo sin individualidad, traducción y Estudio preliminar de A. Llano Torres, Madrid 2015
- L' expérience juridique, tr. par Ch. Carraud, préface de F. Mercadante, Meaux 2016
- La vida ética: ¿Qué quiero realmente?, Edición, traducción y notas de A. Llano Torres, Revisión de A. Zerolo, Prólogo a la edición española de H. Marín Pedroche, Madrid 2017
- La experiencia común, Edición y traducción de A. Llano Torres, Prólogo de M. García-Baró, Madrid 2020
Scritti sull'autore e il suo pensiero religioso
- Accardo S., Il Dante di G. Capograssi, Milano 1992
- Accardo S., Capograssi e Manzoni, Milano, 1992
- Accardo S., Individuo Società Stato in Giuseppe Capograssi, Milano 1993.
- Acocella G., L’etica sociale di Giuseppe Capograssi, Napoli, 1972
- Acocella G., Attualità di Giuseppe Capograssi. Una filosofia politica per i tempi nuovi, Milano, 2022
- Addis S., Autorità e libertà nel pensiero di Giuseppe Capograssi, Torino, 2015
- Bazzocchi C., Giuseppe Capograssi : la bellezza del finito, il lavoro dell'infinito, Napoli, 2015
- Bobbio N., Giuseppe Capograssi, in Id., Italia civile, Bari 1964, pp. 225-238.
- Cacciatore G., Giuseppe Capograssi e Pietro Piovani : riflessioni sull'opera di due maestri, presentazione di F. Tessitore, Napoli, 2020
- Caltagirone G., Giuseppe Capograssi, Roma, 2020
- Campanini G., Giuseppe Capograssi: nuove prospettive del personalismo, Roma, 2015
- Carnelutti F., Interpretazione di Capograssi, Firenze 1956
- Celada Ballanti R., Mistero del male e spazio religioso in Giuseppe Capograssi, in “Velia. Rivista di filosofia teoretica”, 4, 1991, pp. 18-44, poi con il titolo Il problema del male tra etica, religione e storia in Giuseppe Capograssi, in Id., Esistenza e destinazione etica. Studi sul pensiero contemporaneo, Alessandria, 2001, pp. 137-164
- Cotta S., Introduzione, in G. C., Incertezze sull’individuo, Milano 1969, pp. V-XVI.
- D’Addio M., Stato e autorità nel primo Capograssi, in Scritti in onore di Costantino Mortati, Giuffrè, Milano 1977, pp. 471-513
- D’Addio M., Giuseppe Capograssi (1889-1956) : lineamenti di una biografia, con appendice di scritti rari e documenti inediti, Milano, 2012
- Delogu A. e Morace A.M. (a cura di), Esperienza e verità. Giuseppe Capograssi: un Maestro oltre il suo tempo, Bologna, 2009
- Esposito M.G., Diritto e vita, La lezione di Capograssi, Milano, 1997
- Frosini V., Giuseppe Capograssi, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XVIII, 1975, sub voce
- Ivaldo M., Etica e religione in G. Capograssi, in AA.VV., Il pensiero cristiano nella filosofia italiana del Novecento, a cura di E. Agazzi, Lecce 1980, pp. 225-235.
- Jemolo A.C., Prefazione, a G.C., Introduzione alla vita etica, a cura di C. Vasale, Roma, 1978, pp. 3-6
- Lattanzi V., Giuseppe Capograssi. I sentieri dell'uomo comune, con prefazione di F. Mercadante, Roma, 2011
- Luongo A., Capograssi e la critica del nichilismo europeo: da Nietzsche a Hegel, Torino, 2012
- Mancini I., Suicidio e preghiera. Teologia del paradosso in Giuseppe Capograssi, “Hermeneutica”, 1988, pp. 153-188
- Mercadante F. (a cura di), Due convegni su Giuseppe Capograssi (Roma-Sulmona 1986): L'individuo, lo stato, la storia; G. Capograssi nella storia religiosa e letteraria del Novecento. Atti, Milano, 1992
- Opocher E., G. Capograssi filosofo del nostro tempo, Milano, 1991
- Pagallo U., Ambiguità dello stato sociale (Comunità e regime nel pensiero giuridico di G. Capograssi), Padova 1990
- Papponetti G., I “sogni antichi” di G. Capograssi, Milano 1993
- Parrino A., Saggio su Capograssi ed altri pensatori affini, Roma, 2012
- Perticone G., Ricordando Capograssi, in “Rivista trimestrale di diritto pubblico”, VI (1956), pp. 256-277
- Pigliaru A., Saggi capograssiani, Roma, 2010
- Piovani P., Itinerario di Giuseppe Capograssi, in «Rivista internazionale di filosofia del diritto», XXXIII (1956), pp. 417-438
- Piovani P., Giuseppe Capograssi, in Enciclopedia filosofica, Istituto per la collaborazione culturale, Firenze-Venezia, 1957, vol. I, pp. 885-886
- Piovani P. (a cura), La filosofia dell’esperienza comune di Giuseppe Capograssi, con scritti di P. Piovani, F. Tessitore, G. Marini, F. Bianco, V. Frosini, G. Calabrò, G. Acocella, Napoli 1976
- Pomarici U., L'individuo oltre lo Stato. La filosofia del diritto di Giuseppe Capograssi, Napoli, 1996
- Prini P., La filosofia cattolica italiana del Novecento, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. 203-215
- Satta S., Giuseppe Capograssi, in “Studium”, LII (1956), pp. 412-23
- Satta S. Soliloqui e colloqui di un giurista, Padova 1968
- Tessitore F., Capograssi nello storicismo, in “Giornale critico della filosofia italiana”, XLIV, 1965, pp. 539-571
- Tessitore F., L’idea dello Stato nel primo Capograssi, in “Filosofia”, XVII, 1966, pp. 495-520
- Tessitore F., La filosofia morale di Giuseppe Capograssi e Pietro Piovani, a cura di M. Papa, Roma, 2022
- Vallone A., Capograssi prosatore, Milano 1992
- Vasale C., Società e stato nel pensiero di Giuseppe Capograssi, Roma 1972
- Zaccaria G., Esperienza giuridica, dialettica e storia in Giuseppe Capograssi. Contributo allo studio del rapporto tra Capograssi e l’idealismo, Padova 1976
Siti web
http://www.fondazionecapograssi.it/capograssi-opere.html
https://giuseppecapograssi.wordpress.com