Antonio Banfi

Vimercate 1886 - Milano 1957

Vita e opere

Nacque in una famiglia benestante di tendenze cattolico-liberali. Si laureò a Milano prima in lettere e poi in filosofia, con P. Martinetti. Poco dopo svolse un periodo di studio a Berlino dove ebbe modo di seguire le lezioni, tra gli altri, di G. Simmel, che esercitò una profonda influenza sul suo pensiero. In La filosofia e la vita spirituale del 1922, Principi di una teoria della ragione del ’26 e altri scritti coevi, Banfi sviluppò una propria proposta sistematica di filosofia critica della cultura. Rispetto alle scienze dello spirito di tradizione storicistico-diltheyana, egli accentuò l’aspetto critico-riflessivo che porti non ad accomodare il presente al passato e viceversa, ma ad evidenziare gli aspetti tensivi e problematici di entrambi. In questo, fondamentale fu la lezione del già citato Simmel, mentre Husserl fu un altro autore con cui Banfi si confrontò intensamente. Soprattutto nei Principi, infatti, egli rifletté sul tema della conoscenza razionale e anche in seguito apprezzò del maestro della fenomenologia l’approccio anti-psicologicistico, anti-idealistico e anti-esistenzialistico, per quanto Banfi, più in linea in questo con Simmel, tendeva a concentrarsi sull’applicazione sociale e culturale di un conoscere criticamente strutturato.
Dopo un lungo periodo di insegnamento liceale (soprattutto ad Alessandria) giunse alla docenza universitaria, prima, brevemente, dal 1929, a Genova, e poi, dal 1931, a Milano, dove subentrò a Martinetti, privato della cattedra dopo il rifiuto al giuramento imposto dai fascisti. Durante gli anni Trenta, attorno a Banfi si strinsero molti giovani che lavoravano su più settori, tra cui quello artistico e letterario (come i poeti V. Sereni e A. Pozzi). Nel 1940 Banfi fondò e diresse fino al ’49 la rivista “Studi filosofici”. Nella seconda guerra mondiale partecipò alla resistenza e decise di impegnarsi direttamente nella vita politica durante gli anni della ricostruzione del Paese in forma democratica. In quel contesto, egli vide nel PCI la forza politica nella quale poter inserire nel modo più efficace le proprie posizioni, venendo eletto senatore nel ’48 e nel ’53. Della prospettiva critico-culturale precedentemente elaborata egli sottolineò allora soprattutto una peculiare relazione teorica con la critica sociale di ascendenza marxista (cfr. i saggi raccolti in L’uomo copernicano del 1950).
Il contatto più o meno stretto con Banfi è stato importante per studiosi di più generazioni, in vari ambiti culturali, tra cui anche quello pedagogico (a cui Banfi stesso dedicò particolare attenzione); tra essi, E. Bariè, M. Dal Pra, G.M. Bertin, E. Paci, G. Preti, D. Formaggio, L. Anceschi, R. Cantoni, L. Geymonat, F. Papi.

 

Il pensiero sulla religione

Già uno scritto del 1910 pubblicato sulla “Voce” con suoi compagni di studio a Berlino (A. Banfi, C. Cotti, G. Caffi, Per il congresso del libero cristianesimo) mostra notevole interesse per l’ampio spettro delle questioni religioso-culturali e religioso-politiche che si agitavano nell’Europa del primo Novecento, questioni qui affrontate con lo stile della spregiudicata provocazione intellettuale tipica della rivista fiorentina. Negli anni venti, le riflessioni banfiane sulla religione portano a scritti teoreticamente molto impegnati. In Lineamenti di una sistematica degli studi religiosi del ’25 (ripubblicato in Banfi 1959), viene rilevata una tensione tra le alquanto varie, molteplici e determinate esperienze religiose, da un lato, e la loro elaborazione riflessa, anche nello stesso ambito teologico, dall’altro: “in ogni religione la teologia sorge da un’esigenza di universalità del contenuto tradizionale e si riflette nel medesimo tempo su di esso come un’interpretazione, che spesso tende ad una dissoluzione, di tal contenuto stesso, nei puri motivi ideali della religiosità. Perciò in ogni religione la teologia è sempre il crogiuolo delle dottrine eretiche e nell’ortodossia stessa essa rappresenta un’interpretazione tale del dato religioso, che nella sua vita può forse risolverlo, ma non fondarlo e non è certo mai presente alle anime e nella loro vita religiosa concreta, ricca di mille presupposti e contaminazioni empiriche: la teologia rappresenta insomma nelle religioni positive il momento essenzialmente dialettico”, Banfi 1959, p. 668. Lo stesso “concetto della rivelazione, che ha un valore centrale in tutte le religioni superiori, non è se non il rapporto essenzialmente dialettico tra il fondamento dogmatico delle religioni posto come il trascendente e il contenuto particolare della religione stessa”, ivi, p. 671. Partendo da queste posizioni, Banfi si mostra particolarmente interessato, soprattutto nella seconda metà degli anni venti, alla recente teologia “dialettica” evangelica che sottolineava proprio la tensione tra la rivelazione religiosa determinata e qualunque sua elaborazione discorsiva (alcuni articoli banfiano uscirono anche nella rivista “Conscientia” diretta da G. Gangale, che stava importando in Italia le impostazioni dei teologi “dialettici”). Banfi apprezzava in particolare il potenziale critico e anticonformista di queste impostazioni religiose, verso atteggiamenti precedenti o coevi a suo avviso eccessivamente accomodanti con le posizioni date, di tipo culturale, economico o politico. Non a caso, tra i teologi evangelici recenti egli appare particolarmente interessato a P. Tillich, il quale coniugava una riflessione teologica critica con una critica sociale di tipo socialista (“Non bisogna fraintendere l’atteggiamento del Tillich come condanna della civiltà borghese moderna o aspirazione a ‘nuovi medii evi’ [il che sarebbe pre-borghese], ma come esigenza realistica a un superamento della crisi del finito in cui giace la società democratico-borghese attraverso la liberazione da essa di motivi fideistico-profetici del vecchio protestantesimo”, scrive Banfi nel 1929, ora in Opere, vol. 1, 1986, p. 469). Tali prospettive si venivano a intrecciare in Banfi alle già precedenti riflessioni sulla filosofia tensiva della cultura di Simmel e su un’etica razionale sempre critica verso l’accomodamento “mondano” quale era tipica del peculiare kantismo martinettiano (Simmel, Martinetti e Tillich sono tutti esplicitamente citati nei menzionati Lineamenti del ’25). Nella filosofia critica della cultura, che Banfi andava elaborando in questi anni, l’ambito religioso appare così tanto più proficuo quanto più vuole sottrarsi, in senso trascendente, all’appianamento sugli altri ambiti culturali: lo stesso volersi sottrarre di una religione fortemente avvertita a venire integralmente inserita in una “cultura” è estremamente stimolante per una stessa filosofia critica della cultura (in questi anni anni egli parla, non a caso, del "cristianesimo come problematicità trasculturale e adommatica", Riposta prima, 1927, ora in Opere, vol. 1, p. 255). Più avanti, Banfi appare, comunque, sempre più concentrarsi sulle tematiche critico-sociali rispetto a quelle più propriamente teologico-religiose. In Filosofia e religione del 1940 (ripubblicato in Banfi 1959), così, da un lato si ribadisce il rispetto per chi tiene “desta la coscienza del trascendente e della problematicità della vita, senza volere o tentare alcuna soluzione di compromesso” (a questo proposito viene citato “l'atteggiamento di Kierkegaard, ripreso in toni diversi dalla teologia barthiana della crisi e dall'escatologismo immanente del Tillich”, mentre criticate sono la “filosofia dell’esistenza di Jaspers e peggio quella degli spiritualisti francesi”), Banfi 1959, p. 659; dall’altro lato, però, si conclude dicendo che “una cosa è certa, ed è che tutt'altro da quello religioso sembra essere il campo in cui la crisi dell'età nostra possa trovare e risvegliare le forze costruttrici”, ibid. L’impegno politico nel PCI mostrò un Banfi degli ultimi anni consolidarsi in questo tipo di conclusioni. Negli scritti di tali anni, così, “l’attesa di chi spera”, “la fede e la gioia di chi si è trovato” sono collocati da Banfi nella “concreta storicità” dell’uomo, “nella sua capacità costruttiva, nella sua realtà sociale”, L’uomo copernicano (1950), ed. 1965, p. 343.

Omar Brino

 

Biblio-sitografia

● Salemi R., Bibliografia banfiana, Parma 1982

Opere principali

Il relativismo critico e l’intuizione filosofica della vita nel pensiero di G. Simmel, in G. Simmel, I problemi fondamentali della filosofia, tr. e introd. di A.B., Firenze, s.d. [introduzione datata Vimercate, Settembre 1920], pp. 5-30; nuova ed. con uno scritto di F. Papi, Milano 2009.
La filosofia e la vita spirituale, Milano,1922; nuova ed. a cura di L. Sichirollo, Roma 1967.
Principi di una teoria della ragione, Torino-Milano, 1926; nuova ed. Roma, 1967.
Pestalozzi, Firenze, 1929.
Vita di Galileo Galilei, Lanciano, 1930.
Sommario di storia della pedagogia, Milano, 1931.
I classici della pedagogia: Rousseau, Pestalozzi, Capponi, Gabelli, Gentile, Milano, 1932
Saggio sul diritto e sullo Stato, Roma, Rivista internazionale di filosofia del diritto, 1935.
Socrate, Milano 1943; nuova ed. a cura di E. Garin, Milano 1984.
Per un razionalismo critico, Como, 1943.
Lezioni di estetica, raccolte a cura di M.A. Fraschini e I. Vergani, Milano, 1945.
Vita dell'arte, Milano, 1947.
Galileo Galilei, Milano, 1949.
L'uomo copernicano, Milano, 1950; nuova ed. Milano 1965; nuova ed. a cura di C. Solano, Milano 2018.
● (con M. Dal Pra - G. Preti - P. Rossi), La crisi dell'uso dogmatico della ragione, Milano, Bocca, 1953.
La filosofia del settecento, Milano, 1953.
La filosofia critica di Kant, Milano, 1955.
La filosofia degli ultimi cinquant'anni, Milano, 1957.

Pubblicazioni postume di scritti: 

La ricerca della realtà, 2 voll., Firenze, 1959 [ampia raccolta di studi di svariati decenni].
Saggi sul marxismo, Roma, 1960.
Filosofi contemporanei, a cura di R. Cantoni, Firenze 1961.
Filosofia dell'arte (a cura di D. Formaggio), Roma, 1962.
Incontro con Hegel, a cura di P. Rossi, Urbino 1965.
Studi sulla filosofia del Novecento, a cura di D. e R. Banfi, Roma, 1965.
La crisi, a cura di C. Bo, Milano, 1967.
Umanità, pagine autobiografiche raccordate da D. Banfi Malaguzzi, Reggio Emilia, 1967.
Esperienza religiosa e coscienza filosofica, introduzione di G.M. Bertin, Urbino, 1967.
Esegesi e letture kantiane, a cura di L. Rossi, 2 voll., Urbino, 1969.
Spinoza e il suo tempo, a cura di L. Sichirollo, Firenze, 1969.
Scritti letterari, a cura di C. Cordié, Roma, 1970.
Introduzione a Nietzsche. Lezioni 1933-1934, a cura di D. Formaggio, Milano, 1974.
Opere, vol. 1, La filosofia e la vita spirituale e altri scritti di filosofia della religione 1910- 1929, a cura di L. Eletti, Reggio Emilia, 1986  ● Opere, vol. 5, Vita dell’arte. Scritti di estetica e filosofia dell’arte, a cura di E. Mattioli, G. Scaramuzza, Reggio Emilia, 1988
Opere, vol. 6, Pedagogia e filosofia dell’educazione, a cura di G.M. Bertin, L. Sichirollo, Reggio Emilia, 1986
Opere, vol. 10, tomi 1 e 2, La ricerca della realtà, a cura di G.D. Neri e G. Scaramuzza ; con la collaborazione di B. Cavalieri, Reggio Emilia, 1996
Opere, vol. 13, tomo 1, Scritti e discorsi politici. Scuola e società, a cura di A. Burgio, Reggio Emilia, 1987
● Platone. Lezioni 1937-38, a cura di P. Valore, Milano, 2000

In particolare su questioni religiose:

● (con C. Cotti e G. Caffi), Per il Congresso del Libero Cristianesimo, “La voce”, 1910, n. 39
Immanenza e trascendenza come antinomia filosofica, in Società filosofica italiana, Dibattiti filosofici, Atti del V Congresso italiano di Filosofia tenuto a Firenze nei giorni 15-19 ottobre 1923, Città di Castello 1925, pp. 150-169.
Introduzione, in J. Böhme, Scritti di religione, Torino 1924, pp. V-XVII
Prefazione, in G.M. Guyau, La fede dell’avvenire, Torino 1924, pp. III-VIII
La filosofia di Plotino nello sviluppo storico dello spirito religioso, in Plotino, Dio, Scelta e traduzione dalle Enneadi, Torino 1925, pp. V-XLIV
Lineamenti di una sistematica degli studi religiosi, “Rivista di Filosofia”, 16, 1925, N. 4, pp. 345-369 (ripubblicato in A. Banfi, La ricerca della realtà, Firenze, 1959, Vol. II, 661-688).
La riforma e il pensiero europeo: Böhme, in “Conscientia”, 4, n. 26 (1925)
La riforma e il pensiero europeo: Leibniz, in “Conscientia”, 4, n. 32 (1925)
La riforma e il pensiero europeo: Kierkegaard, in “Conscientia”, 5, n. 5 (1926)
Correnti calviniste moderne, in “Conscientia”, 5, n. 7-9, 11 (1926)
La riforma e il pensiero europeo: Ritschl, in “Conscientia”, 5, n. 15 (1926)
Correnti calviniste moderne: Görland, in “Conscientia”, 5, n. 21 (1926)
La verità e gli idoli, in “Conscientia”, 5, n. 24 (1926)
Dell'educazione, in “Conscientia”, 5, n. 28 (1926)
Con la fede sola, in “Conscientia”, 5, n. 33 (1926)
Morte e resurrezione della virtù, in “Conscientia”, 5, n. 36 (1926)
Rudolf Eucken, in “Conscientia”, 5, n. 37 (1926)
La riforma e il pensiero europeo: Revouvier, in “Conscientia”, 5, n. 43 (1926)
Risposta prima, in AA.VV. (oltre a Banfi: G. Gangale, N. Moscardelli, G. Miegge, A Tilgher), Cristo Dio. Inchiesta, Roma, s.d. [1927]
Punto di vista del ‘Kairos’, in P. Tillich, Lo spirito boghese e il Kairos. La situazione religiosa del presente e la crisi borghese nell’Arte, nelle Chiese, nella Politica, nella Scienza, tr. di A. B., Roma, 1929, pp. 9-13 (con anche A. Banfi, Note e raffronti, ivi, pp. 167-168).
Dio nelle varie concezioni filosofiche, in Enciclopedia filosofica italiana, vol. XII, 1931 https://www.treccani.it/enciclopedia/dio_%28Enciclopedia-Italiana%29/
● Recensione a P. Carabellese, Il problema teologico come filosofia, in Società moderna, 1931, n. 1 (ripubblicato in Esperienza religiosa e coscienza filosofica, 1967)
● Recensione a A. Carlini, La religiosità dell’arte e della filosofia, in “Archvio di filosofia”, 1934, n. 1 (ripubblicato in Esperienza religiosa e coscienza filosofica, 1967)
Filosofia e Religione, in “Studi Filosofici”, 1, 1940, Nn.2/3, pp. 165-195 (ripubblicato in A. Banfi, La ricerca della realtà, 1959, vol. II, pp. 619-660).
L’esperienza religiosa da Kierkegaard a Barth. La filosofia dell’esistenza, Conversazione all’Associazione cristiana dei giovani, Milano, 21 aprile, 1941, prima pubblicazione in A. Banfi, Esperienza religiosa e coscienza filosofica, 1967.

Scritti sull’autore

 Antonio Banfi e il pensiero contemporaneo, Atti del Convegno di studi banfiani, Reggio Emilia 1967, Firenze 1969

● Assael D., Alle origini della scuola di Milano : Martinetti, Barié, Banfi, presentazione di F. Minazzi, Milano, 2009

● Bellingeri A., Filosofia e ideologia. Il «destino» teoretico di Antonio Banfi, Milano 1982

● Bertin G.M., Banfi, Padova 1943

● Bertin G.M., L'esperienza religiosa nel pensiero di Antonio Banfi, in A. Banfi, Esperienza religiosa e coscienza filosofica, Urbino, 1967, pp. 7-34 ● Chiodo S., Scaramuzza G. (a cura di), Ad Antonio Banfi cinquant’anni dopo, Milano 2007   

● Costantino S., I fondamenti teoretici della filosofia secondo Antonio Banfi, Bologna 1982

● Crisanti A. (a cura di), Banfi a Milano: l'università, l'editoria, il partito, Milano, 2015

● Dal Pra M., Formaggio D., Rossi P., Antonio Banfi (1886-1957), Milano 1984

● Di Miele A., Antonio Banfi Enzo Paci: crisi, eros, prassi, Milano/Udine, 2012

● Eletti L., Il problema della persona in Antonio Banfi, Firenze 1985

● Erbetta A., L'umanesimo critico di Antonio Banfi, nuova edizione, Roma, 2008

● Ferrari M., Piero Martinetti e Antonio Banfi, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia, Roma 2012, sub vocem

● Gianni I., Antonio Banfi e il protestantesimo, prefazione di F. Papi; postfazione di F. Minazzi, San Cesario di Lecce 2006

● Gisondi M., Una fede filosofica: Antonio Banfi negli anni della sua formazione, Roma, 2015

● Minazzi F. (a cura di), Sulla Scuola di Milano: Antonio Banfi e Valentino Bompiani nella cultura e nella società italiana dalla dittatura alla democrazia, Firenze/Milano 2019

● Moscato M.T., Religiosità ed esperienza religiosa in Banfi. Per una fondazione pedagogica dell’educazione religiosa, in “Studi sulla formazione”, 1-2015, pp. 81-116

● Neri G.D., Crisi e costruzione della storia. Sviluppi del pensiero di Antonio Banfi, Napoli 1988

● Papi F., Il pensiero di Antonio Banfi, Firenze 1961

● Papi F., Banfi Antonio, in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 5, Roma 1963, ad vocem

● Papi F., Vita e filosofia. La scuola di Milano: Banfi, Cantoni, Paci, Preti, Milano 1990

● Poggi S., Antonio Banfi e le filosofie della Germania del Novecento, in M. Longo e G. Micheli, La filosofia e la sua storia: studi in onore di Gregorio Piaia, Tomo 2, Padova 2017, pp. 225-241

● Rustichelli L. e Sezzi A. (a cura di), Banfi tra le due guerre: modernità e crisi, Atti del Convegno, Reggio Emilia 1993, Firenze 1998 («Annali dell’istituto Antonio Banfi», 4° vol.)

● Scaramuzza G., Antonio Banfi, la ragione e l’estetico, Milano 1984

● Scaramuzza G., Quel che resta di Dio: a partire da Antonio Banfi, “Filosofia e teologia”, 31, n. 3, 2017, p. 489-495

● Sichirollo L., Attualità di Banfi, Urbino 1986

● Scuderi G., Razionalismo critico e pensiero pedagogico di Antonio Banfi, Cosenza 2000

● Trebisacce G., La pedagogia tra razionalismo critico e marxismo: studio su Antonio Banfi, Roma 2008

● Valore P., Trascendentale e idea di ragione. Studio sulla fenomenologia banfiana, Firenze 1999

● Vigorelli A., La nostra inquietudine: Martinetti, Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Dal Pra, Segre, Capitini, Milano 2007