Giovanni Moretto

Ciano del Montello (Tv) 1939 - Bassano del Grappa (Vi) 2006


Vita e opere

 

Di famiglia contadina, entra undicenne nell'Ordine dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani) compiendo gli studi tra Bassano del Gr. e Cantù, dove conosce il grande biblista E. Galbiati. Ordinato sacerdote nel '63, inizia a svolgere il suo servizio pastorale presso comunità di migranti italiani in Svizzera, per poi trasferirsi a Roma dove frequenta l'Istituto biblico della Pontificia Università San Tommaso ed è assistente spirituale degli studenti del Pontificio Collegio Angelicum. Nel '67 ottiene la Licenza in Teologia. Affianca al servizio pastorale l'attività di traduttore di teologi come Rahner, Ratzinger, von Balthasar, von Rad, Ebeling (cui si aggiungerà anni dopo H. Küng). Appoggia in modo convinto e fattivo il processo di aggiornamento intrapreso nella Chiesa dal Vaticano II, ma la sua vivacissima curiosità intellettuale e il suo senso della libertà di espressione e di pensiero finiscono per porlo in conflitto con i suoi superiori Scalabriniani e, a seguito di un drammatico confronto, viene allontanato dall'Ordine. Trova allora accoglienza nella diocesi di Alessandria guidata dal vescovo G. Almici, che lo destina a una piccola parrocchia di campagna (Levata). Si iscrive quindi all'Università di Genova, laureandosi in Filosofia nel '72 sotto la guida di A. Caracciolo, di cui poco dopo diventerà collaboratore a contratto. La sua tesi, dedicata alla Esperienza religiosa del linguaggio in Martin Heidegger, viene pubblicata già nel '73. Accanto all'approfondimento delle radici teologiche e filosofico-religiose del pensiero di Heidegger, ma anche dello scolaro di questi, Gadamer, intraprende lo studio di autori della filosofia classica tedesca, come Hölderlin, Fichte, Novalis e, in particolare, Schleiermacher, cui dedica nel '79 una fondamentale monografia. Nell''81 ottiene la chiamata dell'Università di Chieti come ordinario di Filosofia Morale, mentre nel '83 ritorna all'Università di Genova e nell''88 subentra, come ordinario di Filosofia Teoretica, a Caracciolo (a cui dedicherà una monografia ricostruttiva dopo la sua prematura scomparsa). Nell''86, intanto, era uscito il terzo libro di Moretto, Ispirazione e libertà, in una collana diretta da P. Piovani, che egli considerava il suo secondo Maestro. Segue, l'anno successivo, l'impegnativo Sulla traccia del religioso, in cui viene compiutamente delineata la categoria concettuale di “pensiero religioso liberale”. Le analisi storiche e teoriche continuano in altri importanti volumi, fino al Il principio uguaglianza nella filosofia ('99), che egli considerava l'espressione più matura della propria teoresi filosofico-religiosa. Con la svolta del millennio, comincia a soffrire dei primi disturbi di una malattia che si manifesterà come una grave forma di parkinsonismo. È costretto a ridurre i propri notevolissimi carichi di lavoro, pur pubblicando ancora diversi volumi e contributi, fino all'ultimo libro, Filosofia e martirio, omaggio insieme a Caracciolo e a T. Olivelli, martire della resistenza al nazi-fascismo. Resterà fino all'ultimo mentalmente lucido, ma, sempre più paralizzato nel fisico, deve ricoverarsi in case di cura a Piacenza, Genova e, infine, riconciliatosi con il suo antico Ordine, all'Istituto Scalabrini di Bassano del Gr., dove muore il 15 luglio (San Bonaventura) del 2006.

 

Il pensiero filosofico-religioso

 

Già a partire dalla sua Licenza in esegesi biblica sul significato giovanneo della sete di Cristo in croce, e poi nella suo primo libro filosofico del 1973, risulta chiaro che l’interesse dominante del pensiero di Moretto è la ricerca del luogo in cui il religioso possa rivelarsi come struttura universalmente portante dell’esistenza umana. Un tale luogo viene individuato nella coscienza dell’uomo, secondo una linea di pensiero inaugurata da Agostino e che ha poi trovato nella filosofia moderna il suo principale terreno d’elezione. In questa linea filosofica, in cui confluiscono tra gli altri Spinoza e Leibniz, Voltaire e Rousseau, Lessing e Kant, Schleiermacher e Fichte, W. von Humboldt, Troeltsch e Jaspers, per i quali Moretto, sulla scorta di Caracciolo, ha usato l’illuminante categoria ermeneutica di “pensiero religioso liberale”, traduzione del termine jaspersiano Liberalitaet, la religione viene indagata soprattutto alla luce del principio della libertà che, per voler essere anche un “principio uguaglianza”, fonte di ispirazione per la “chiesa invisibile” del corpo mistico, si contrappone in modo netto al principio esclusivistico della confessione, al principio cioè che designa una sola chiesa e confessione storica come depositaria indiscussa dell’unica fede e dell’immutabile rivelazione divina.

Ne risulta così una filosofia della religione “secondo l'Illuminismo”, oscillante cioè tra i due poli del “male radicale” (il giovanneo “peccato del mondo” irredimibile a parte hominis) e della Parola soterica donatrice di senso. La contrapposizione che il teologo dialettico E. Brunner vedeva tra la mistica e la Parola è ribaltata da Moretto nell'immagine schleiermacheriana dell'ellisse con due fuochi, ma anche in quella bonhoefferiana della dialettica, priva di sintesi, tra resistenza e resa: da un lato, la resistenza etica a un male di cui si porta il peso, ma di cui non si accetta volontariamente la colpa, dall'altro lato, la resa e l'abbandono a una Trascendenza a cui la coscienza si rapporta senza mediazioni, in quanto si percepisce come struttura abilitata all'ascolto e all'attingimento di una Parola originaria (Ur-Wort) che parla non solo nella Bibbia, ma anche in ogni testo e sospiro guidato dallo Spirito, che soffia dove vuole, e quindi anche nella parola poetica (di qui l'interesse per Celan, Leopardi, o il conterraneo Zanzotto), nonché nella bestemmia ontologica di chi grida la propria angoscia a un Dio percepito nascosto, a uno spazio tragicamente e dolorosamente avvertito vuoto e che pure si vorrebbe ricco di senso.

All'endiadi mistica e Parola, Moretto accosta così quella di coscienza e giovannismo, intendendo la prima come il vero locus revelationis del divino, il tempio dello Spirito che indica là dove si deve andare, ma anche il tribunale supremo in cui si pronuncia il giudizio finale su se stessi e sul mondo, e il secondo come l'identità di speculazione e amore, in quanto dottrina di un Logos che, da principio di tutte le cose coincidente con Dio, si incarna nella storia, avvicinando l'io, o il singolo, all'Assoluto. Indagare la religione alla luce del principio della libertà vuol dire perciò mettersi sulla traccia del religioso, compiere un itinerario della mente e della coscienza verso il divino, cercandone le orme (vestigia) nell’uomo, nella storia e nel mondo, così come già indicato da Bonaventura.

Si spiega allora così la passione di Moretto per la storia della teologia, dell’etica e della filosofia specialmente degli ultimi tre secoli, in cui egli andava alla ricerca di autori disposti idealmente ad assecondare l’espressione di Schleiermacher per cui “l’ispirazione è il nome religioso della libertà”. Non è, infatti, primariamente nelle filosofie e nelle teologie che subordinano dialetticamente il pensiero alla fede che va ricercata la traccia del religioso, ma in chi è disposto a riconoscere, alla maniera di Lessing, il possesso della verità come un’esclusiva di Dio e in chi ritiene l’uomo un essere in faticoso e costante cammino verso l’attingimento dal mistero del divino di una universale parola etica di redenzione e di senso. Una fede sorretta da un'antropologia pascaliana, segnata quindi dal sentimento della miseria dell'uomo figlia dalla sua ontologica fragilità, un sentimento, però, che è nel contempo consapevolezza vertiginosa di quella grandezza che può raggiungere il pensiero, capace di ardite architetture speculative ed etiche, che hanno nondimeno “in testa un Dio crocifisso”. Di qui la predilezione di Moretto per le interpretazioni filosofiche del Giobbe biblico: nel destino dell’uomo di Us, Moretto ha visto, infatti, tanto una cifra universale della sofferenza dell’uomo nell’età del nichilismo, dello smarrimento radicale di senso, quanto il modello universale su cui poter costruire una filosofia della religione in cui il mistero della sofferenza fenomenicamente inutile, innocente e senza scopo diventa al tempo stesso esigenza di interrogazione e giustificazione dell’uomo e di Dio, antropodicea e teodicea, rendendo così il Giobbe biblico un ideale compagno filosofico di Cristo stesso. Lo jobismo morettiano si incontra così saldamente con la possibilità di fondazione di una vera e propria cristologia filosofica (indagata anche nel momento mitico e poetico della nascita di Gesù e non solo in quello dello hegeliano “Venerdì Santo speculativo che fu già storico”), di cui Moretto, sulla scia dei pionieristici studi dell'amico X. Tilliette, è stato un finissimo storico. L’interrogazione di Giobbe a Dio, infatti, è in fondo analoga all’interrogazione di Cristo sulla croce (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”) e pertanto non è innanzi tutto da leggere, per Moretto, come la testimonianza dell’infinita distanza tra un Dio che nella sua inviolabile sacralità atterrisce e affascina e una creatura che deve piegarsi a una volontà che non comprende, quanto piuttosto alla luce della fede pasquale per cui l’esistenza e la morte dell’uomo giusto ed eticamente buono, che porta il peso del peccato del mondo, non risultino alla fine assurde e prive di senso.

Ora, a ben vedere – locuzione, questa, tanto cara a Moretto ed espressione più genuina della sua rigorosa ermeneutica filosofica –, la fede pasquale per cui il Santo di Israele non può permettere che l’uomo buono subisca la legge della morte e del non-senso non è diversa, filosoficamente, dalla fede kantiana per cui bisogna postulare per l’uomo sia l’immortalità dell’anima, in quanto spazio eterno dischiuso per il compimento del suo destino etico, sia l’esistenza di Dio, supremo garante di un tale compimento e personificazione di un principio di sovrana bontà. È nell’etica e nella storia – una storia però da intendersi alla maniera tragica dello storicismo religioso di E. Troeltsch, come cioè uno spazio “in cui tutto vacilla” – che si celebra allora, per Moretto, il passaggio dal Sacro, inteso come emblema di ciò che divide e viene strumentalizzato per imporre fondamentalisticamente il dispotismo, la schiavitù e il terrore, al “vangelo della libertà e dell’uguaglianza” (Fichte), ossia il Principio buono che riconosce nel primato della coscienza morale il luogo di rivelazione universale del divino autentico.

Guido Ghia

 


Bibliografia

Un primo elenco completo delle opere di Moretto si legge in R. Celada Ballanti – F. e G. Ghia – I. Tonelli (edd.), Bibliografia ragionata degli scritti di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 375-384.

Articoli e saggi

  • Giov. 19,28. La sete di Cristo in croce, in “Rivista Biblica Italiana” 15 (1967), pp. 249-274.
  • Attualità di Schleiermacher, in “Cultura e scuola” 59 (1976), pp. 103-132.
  • Nichilismo e utopia nell'opera poetica di Paul Celan, in “Giornale critico della filosofia italiana” 1979, pp. 382-409.
  • Pietro Piovani e l'etica della Croce, in “Giornale di Metafisica”, n.s. 3/1981, pp. 463-518.
  • Angezogen und belehrt von Gott. Der Johannismus in Schleiermachers “Reden ueber die Religion”, in “Theologische Zeitschrift” 37/1981, pp. 267-291.
  • Ernst Troeltsch e il modernismo, in “Archivio di Filosofia”, 49, quaderno monografico Nuovi studi di filosofia della religione, 1982, pp. 133-180.
  • Presenza del “Libro di Giobbe” nel pensiero moderno. Una bibliografia, in “Giornale di Metafisica” n.s. 4/1982, pp. 209-218.
  • L'Eraclito di Schleiermacher, in L. Rossetti (ed.), Atti del Symposium Heracliteum 1981, Edizioni dell'Ateneo, Chieti 1983, vol. II, pp. 77-104.
  • Essenzialismo e tradizione metafisica in Pietro Piovani, in A. Masullo (ed.), Difettività e fondamento, Morano, Napoli 1984, pp. 199-219.
  • Etica e narrazione in Novalis, in “Filosofia” 35/1984, pp. 183-198
  • Ernst Troeltsch in Italia, in “Itinerari” 1-2/1984, pp. 141-167.
  • Ernst Troeltsch in Italien, in H. Renz – F.W. Graf (Hrsg.), Protestantismus und Neuzeit (Troeltsch-Studien, 3), Mohn, Guetersloh 1984, pp. 283-307.
  • Una religione libera per l'Europa, in “Humanitas” 39/1984, pp. 31-42.
  • Platonismo e romanticismo. Platone nei “Discorsi sulla religione” di Schleiermacher, in “Archivio di Filosofia” 52/84, quaderno monografico Schleiermacher, pp. 233-269.
  • “Itinerarium mentis in Deum” e “Unterwegs zur Sprache”, in “Doctor Seraphicus” 32/1985, pp. 35-61.
  • Schleiermacher e i Presocratici, in H.J. Birkner – H. Kimmerle – G. Moretto, Schleiermacher filosofo, Bibliopolis, Napoli 1985, pp. 55-86.
  • Schleiermacher und Augustinus, in K.V. Selge (Hrsg.), Internationaler Schleiermacher-Kongress Berlin 1984, de Gruyter (Schleiermacher Archiv I/1), Berlin 1985, pp. 365-379.
  • Religione estetica e religione teleologica. Ebraismo, ellenismo e cristianesimo nell'interpretazione di Schleiermacher, in “Archivio di Filosofia”, quaderno monografico Ebraismo, Ellenismo, Cristianesimo, 53/1985, pp. 51-72.
  • Intersoggettività e Natura in Karl Loewith, in “Archivio di Filosofia”, quaderno monografico Intersoggettività, socialità, religione, 54/1986, pp. 707-723.
  • L'ecclesiologia filosofica nell'età di Goethe, in A. Ceresa Gastaldi (ed.), La concezione della chiesa nell'antica letteratura cristiana, Istituto di Filologia Classica e Medievale, Genova 1986, pp. 75-101.
  • La dignità etica dell'errore in Schleiermacher, in A. Caracciolo (ed.), Il problema dell'errore nelle concezioni pluriprospettivistiche della verità, Il melangolo, Genova 1987, pp. 105-128.
  • Etica e interrogazione jobica, in G. Moretto – D. Venturelli (edd.), Filosofia Religione Nichilismo. Studi in onore di Alberto Caracciolo, Morano, Napoli 1988, pp. 183-215.
  • La religione dell'illuminismo e la domanda di Giobbe, in P. Pellegrino (ed.), Rosmini e l'illuminismo, Soliditas-Spes, Stresa-Milazzo 1988, pp. 25-62.
  • Teodicea, storia, jobismo, in “Archivio di Filosofia”, quaderno monografico Teodicea oggi? 56/1988, pp. 245-271
  • Linguaggio e giustificazione in Martin Heidegger, in “Archivio di Filosofia”, quaderno monografico La recezione italiana di Heidegger 57/1989, pp. 51-72
  • Il problema del religioso nella prospettiva filosofica di Fichte e di Schleiermacher, in “Giornale di Metafisica” n.s. 12/1990, pp. 327-360.
  • Religione e linguaggio. Significato della recezione dei “Discorsi sulla religione” nell'ambiente dell'“Athenaeum”, in “Discorsi” 11/1991, pp. 264-288.
  • Bewusstsein und Johannismus. Betrachtungen zur philosophischen Christologie Schleiermachers und Fichtes, in G. Meckenstock – J. Ringleben (Hrsg.), Schleiermacher und die wissenschaftliche Kultur des Christentums, de Gruyter, Berlin – New York 1991, pp. 207-227.
  • “Entsagung” e “Bestimmung des Menschen” nell'età di Goethe, in “Archivio di Filosofia” 59/1991, pp. 141-171.
  • Legge del pregare e legge del pensare, in G. Moretto (ed.), Preghiera e filosofia, Morcelliana, Brescia 1991, pp. 117-148.
  • Storia e giustificazione in Ernst Troeltsch, in “Teoria” 11/1991, pp. 15-60.
  • Spirito e lettera. Riflessioni sulla filosofia del linguaggio di Fichte e di Novalis, in “Fenomenologia e società” 15/3, 1992, pp. 49-73.
  • The Problem of the Religions in the Philosophical Perspectives of Fichte and Schleiermacher, in S. Sorrentino (ed.), Schleiermacher's Philosophy and the Philosophical Tradition, Mellen Press, Lewiston-Queenston-Lampeter 1992, pp. 47-73.
  • Tempo e filosofia. La formazione “veronese” di Alberto Caracciolo, in G. Moretto (ed.), Filosofia – Religione – Poesia. In ricordo di Alberto Caracciolo, “Humanitas” 47 (2/1992), pp. 195-224.
  • Natanaele contro il duce. Il filosofo Alberto Caracciolo e il fascismo, in “Gutenberg”, “Avvenire” 15/3/1992
  • Alberto Caracciolo, in “Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere”, vol. XLVIII, Seduta commemorativa del 21 marzo 1991, Genova 1992, pp. 39-42.
  • Alberto Caracciolo. Rileggere le pagine di un pensatore essenziale, in “Il Secolo XIX”, 26/4/1992.
  • Alberto Caracciolo. Un Natanaele tra i filosofi, in “Jesus”, 5/1992, pp. 98-102.
  • Umanità e religione tra Schleiermacher e Wilhelm von Humboldt, in A. Carrano (ed.), W. von Humboldt e il dissolvimento della filosofia nei “saperi positivi”, Morano, Napoli 1993, pp. 289-336.
  • Philosophie des Oekumenismus. Aspekte aus Italien, in H, Haering – K.-J. Kuschel (Hrsg.), Hans Kueng. Neue Horizonte des Glaubens und des Denkens, Piper, Muenchen 1993, pp. 706-723.
  • Ernst Troeltsch in der Philosophie Alberto Caracciolos, in “Mitteilungen der Ernst-Troeltsch-Gesellschaft” 7/1993, pp. 7-14.
  • Politica, questione morale, in “Il Secolo XIX”, 12/2/1993.
  • Anche i filosofi guardano al Crocifisso, in “Jesus” 4/1993, pp. 46-52.
  • Omaggio a Italo Mancini filosofo della religione, in “Informazione Filosofica” 11/1993, pp. 7-9.
  • Il pastore dell'Essere, in “Gutenberg”, “Avvenire” 18/12/1993, p. 8.
  • Religione e modernità in Ernst Troeltsch. Rassegna di studi, in “Humanitas” 49, 1994, pp. 897-924.
  • Rivelazione e universalità della salvezza, in M.M. Olivetti (ed.), Filosofia della rivelazione, Cedam, Padova 1994, pp. 835-857.
  • Il dolore unisce i filosofi e i poeti, in “Jesus” 2/1994, pp. 82-86.
  • Troeltsch, “dottrine” all'ombra del nulla, in “Gutenberg”, “Avvenire” 12/3/1994, p. 3.
  • Un illuminista “ossessionato” da Dio, in “Jesus” 11/1994, pp. 130-134.
  • Pochi filosofi sulla scia della cometa, in “Jesus” 12/1994, pp. 44-50.
  • Uguaglianza e regno degli spiriti nel compimento del sistema fichtiano, in A. Masullo – M. Ivaldo (edd.), Filosofia trascendentale e destinazione etica. Indagini su Fichte, Guerini, Milano 1995, pp. 105-117.
  • Amicizia e biografia. Contributo alla storia della biografia di Teresio Olivelli scritta da Alberto Caracciolo, in “Humanitas” 50, 1995, pp. 85-153.
  • Interrogazione jobica e postulato dell'uguaglianza tra gli uomini, in C. Gianotto (ed.), La domanda di Giobbe e la razionalità sconfitta, Università di Trento, Trento 1995, pp. 149-189.
  • Aprile '45: quel secondo Risorgimento, in Aa. Vv., Teresio Olivelli. Memoria e proposta, Ibis, Pavia 1995, pp. 3-4.
  • Sangue di martiri in quel mondo oscuro, in “Jesus” 4/1995, pp. 98-99.
  • Antonio Rosmini vero poeta della filosofia, in “Jesus” 5/1995, pp. 112-116 (ora ripubblicato in “Rosmini Studies” 4/2017, pp. 391-396).I
  • Il culto in spirito e verità tra Hegel e Schleiermacher, in P.C. Bori (ed.), In spirito e verità. Letture di Giovanni 4, 23-24, EDB, Bologna 1996, pp. 269-288.
  • “L'occhio rivolto soltanto al tutto”. Rassegna di studi fichtiani nel bicentenario della Dottrina della Scienza, in “Humanitas” 51, 1996, pp. 245-261.
  • Bonhoeffer a confronto con Schleiermacher e Troeltsch, in “Annali di scienze religiose”, Università Cattolica di Milano, 1/1996, pp. 143-173.
  • “Oh, avessi uno che mi ascoltasse” (Gb 31, 35). Giobbe, il silenzio di Dio, il silenzio dell'uomo, in “Famiglia Domani” 2/1996, pp. 23-26.
  • Schleiermacher e i nuovi orizzonti della filosofia della religione, in “Annali dell'Istituto Suor Orsola Benincasa”, Napoli 1996, pp. 7-23.
  • Amicizia ghisleriana e filosofia, in A. Arisi Rota (ed.), Teresio Olivelli. Il coraggio di una scelta, Collegio Ghislieri – Ibis, Pavia 1996, pp. 41-62.
  • “Quel tanto di discussione filosofica, di cui l'anima moderna ha bisogno per ritornare religiosa”. Giovanni Battista Montini e la pedagogia del senso religioso, in “Humanitas” 52, 1997, pp. 738-768.
  • Coscienza universitaria, in “Humanitas” 52, 1997, pp. 769-774.
  • Ermeneutica e teologia, in “Hermeneutica” n.s. 5/1997, pp. 137-170.
  • Cristologia e filosofia dell'esistenza, in “Ricerche teologiche” 8/1997, pp. 223-252.
  • Etica e Liberalitaet. Bonhoeffer e il pensiero religioso liberale, in A. Conci – S. Zucal (edd.), Dietrich Bonhoeffer. Dalla debolezza di Dio alla responsabilità dell'uomo, Morcelliana, Brescia 1997, pp. 53-91.
  • Dal sacro al principio buono, in G. Cacciatore – M. Martirano – E. Massimilla (edd.), Filosofia e storia della cultura. Studi in onore di Fulvio Tessitore, Morano, Napoli 1997, vol. II, pp. 475-490.
  • Esperienza storica e forme simboliche dell'uguaglianza tra gli uomini, in A. Fabris – G. Fioravanti – E. Moriconi (edd.), Logica e teologia. Studi in onore di Vittorio Sainati, ETS, Pisa 1997, pp. 435-461.
  • Etica e storia in Schleiermacher, in G. Cacciatore – G. Cantillo – G. Lissa (edd.), Lo storicismo e la sua storia. Temi, problemi, prospettive, Guerini, Milano 1997, pp. 172-181.
  • Tragedia e compassione, in D. Venturelli (ed.), Etica e destino, Il melangolo, Genova 1997, pp. 53-75.
  • L'attualità del pensiero teologico di Troeltsch, in F. Bianco – G. CantilloG. Moretto (edd.), Religione, storia e metafisica nel pensiero di Ernst Troeltsch, “Paradigmi” 47/1998, pp. 368-373.
  • Il “ricchissimo nihil” e la “biodicea minima” di Andrea Zanzotto, in G. Moretto (ed.), Poesia e nichilismo, Il melangolo, Genova 1998, pp. 315-338.
  • Leopardi e la religiosità jobica, in “Humanitas” 53, 1998, pp. 303-331.
  • La religione è “la cosa suprema in filosofia”. Schleiermacher e la filosofia della religione, in C. Angelino (ed.), Filosofi della religione, Il melangolo, Genova 1999, pp. 199-220.
  • Schleiermacher. Lo spirito tra libertà illimitata e sistema, in “Humanitas” 54, 1999, pp. 903-916.
  • Gadamer e o Deus dos Filósofos, in “Revista Portoguesa de Filosofia” 56, 2000, pp. 421-439.
  • Schleiermachers “Reden” und die Mystik, in U. Barth – C.D. Osthoevener (Hrsg.), 200 Jahre “Reden ueber die Religion” (Schleiermacher-Archiv 19), de Gruyter, Berlin – New York 2000, pp. 364-380.
  • L'edizione critica delle Vorlesungen schleiermacheriane. Sulla dottrina dello Stato, in “Giornale di Metafisica” n.s. 11/2000, pp. 315-320.
  • La religione come formazione di senso nel contesto della modernità, in S. Sorrentino (ed.), Religione e religioni. A partire dai “Discorsi” di Schleiermacher, Cittadella, Assisi 2000, pp. 123-154.
  • Una croce senza happy end, in “Vita Pastorale” 4/2000, pp. 137-140.
  • Selbstdarstellung von: “Il principio uguaglianza nella filosofia (Napoli 1999)”, in “Archiv fuer Begriffsgeschichte”, Bd. XLII, 2000, pp. 246-248.
  • Franz Kafka e il processo jobico, in “Humanitas” 55, 2000, pp. 377-403.
  • Das Christentum und die Gleichheit der Menschen in der Staatslehre 1813, in E. Fuchs – M. Ivaldo – G. Moretto (Hrsg.), Der transzendental-philosophische Zugang zur Wirklichkeit. Beitraege aus der aktuellen Fichte-Forschung, Fromman-Holzboog, Stuttgart – Bad Cannstatt 2001, pp. 507-529.
  • La sofferenza inutile e il volto dell'altro tra Alberto Caracciolo ed Emmanuel Levinas, in D. Venturelli (ed.), Ermeneutica e destinazione religiosa, Il melangolo, Genova 2001, pp. 283-299.
  • La religione dopo il nichilismo, in “Rivista rosminiana di filosofia e di cultura” 95, 2001, pp. 129-142.
  • Gli “Holzwege” di M. Heidegger e di A. Zanzotto, in “Gli annali di Eumeswil”, I/1, 2001, pp. 31-49.
  • Teodicea e disuguaglianza tra gli uomini in Pietro Piovani, in “Archivio di storia della cultura” 14/2001, pp. 169-181.
  • Gadamer e la teologia, in “Teologi@Internet”, Newsletter Queriniana (21/3/2002).
  • Il mito in Heidegger tra esistenza ed evento, in F. Botturi – F. Totaro – C. Vigna (edd.), La persona e i nomi dell'essere. Scritti di filosofia in onore di Virgilio Melchiorre, Vita e Pensiero, Milano 2002, vol. II, pp. 1177-1192.
  • Dalla filosofia alla Dottrina della fede, in G. Ferretti (ed.), identità cristiana e filosofia, Rosenberg & Sellier, Torino 2002, pp. 229-242.
  • Una filosofia per l'ecumenismo. Alberto Caracciolo e la teologia ecumenica di Hans Kueng, in D. Venturelli (ed.), Religioni, etica mondiale e destinazione dell'uomo, Il melangolo, Genova 2002, pp. 275-290.
  • Ermeneutica, in G. Barbaglio – G. Bof – S. Dianich (edd.), Dizionario di Teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2002, pp. 519-536.
  • Dal Sacro al Principio Buono, in D. Venturelli – A. Pirni (edd.), Immanuel Kant. Filosofia e religione, Impressioni Grafiche, Acqui Terme (Al) 2003, pp. 11-37.
  • La crisi del modello educativo del fascismo. Il caso di Teresio Olivelli, in L. Pazzaglia (ed.), Chiesa, cultura e educazione in Italia tra le due guerre, La Scuola, Brescia 2003, pp. 499-521.
  • Rassegna schleiermacheriana, in “Giornale di Metafisica” n.s. 25/2003, pp. 183-194.
  • Schleiermacher e la filosofia dell'amore, in “Humanitas” 58, 2003, pp. 1051-1056.
  • Gli Ultima Inquirenda di Johann G. Fichte, in “Humanitas” 59, 2004, pp. 1206-1210.
  • Etica e rapporto tra le generazioni, in D. Venturelli – F. Ghia (edd.), La virtù e il corso del mondo, “Per la filosofia. Filosofia e insegnamento” 21/1, n. 60, 2004, pp. 19-25.
  • “Er hat einen neuen Schleier fuer die Heilige gemacht”. Der Begriff des Heiligen in Schleiermachers Reden ueber die Religion, in K. Kienzler – J. Reiter – L. Wenzler (Hrsg.), Das Heilige im Denken. Ansaetze und Konturen einer Philosophie der Religion. Zu Ehren von Bernhard Casper, LIT, Muenster 2005, pp. 215-229.
  • Principio della libertà e principio della confessione nell'interpretazione filosofica della Bibbia, in F. Camera – A. Pirni (edd.), Interpretazioni filosofiche della Bibbia, Impressioni Grafiche, Acqui Terme (Al) 2006, pp. 13-31.
  • L'attimo (Augenblick) in Søren Kierkegaard e in Friedrich Schleiermacher, in F. e G. Ghia (edd.), Pensiero religioso liberale. Temi e prospettive, “Humanitas” 61 (5-6/2006), pp. 904-918.
  • “La libertà in cui sola vive la verità e la carità”. La vita spirituale come compito, in D. Venturelli – R. Celada Ballanti (edd.), Giovanni Moretto filosofo della religione, “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 385-402.

 

Edizioni e curatele

  • H.G. Gadamer, Studi platonici, Marietti, Casale Monferrato (Al) 1983, vol. I.
  •  H.G. Gadamer, Studi platonici, Marietti, Casale Monferrato (Al) 1984, vol. II.
  • F.D.E. Schleiermacher, Etica ed ermeneutica, Bibliopolis, Napoli 1985.
  • (con H.J. Birkner e H. Kimmerle), Schleiermacher filosofo, Bibliopolis, Napoli 1985.
  • (con D. Venturelli), Filosofia Religione Nichilismo. Studi in onore di Alberto Caracciolo, Morano, Napoli 1988.
  • J.G. Fichte, La dottrina della religione, Guida, Napoli 1989.
  • M. Heidegger, Principi metafisici della Logica, Il melangolo, Genova 1990.
  • Preghiera e filosofia, Morcelliana, Brescia 1991.
  • Filosofia – Religione – Poesia. In ricordo di Alberto Caracciolo, “Humanitas” 47 (2/1992).
  • A. Caracciolo, Politica e autobiografia, Morcelliana, Brescia 1993.
  • A. Caracciolo, Leopardi e il nichilismo, Bompiani, Milano 1994.
  • F.D.E. Schleiermacher, La festa di Natale. Un dialogo, Queriniana, Brescia 1994.
  • A. Caracciolo, Karl Loewith, II ed., Morcelliana, Brescia 1997.
  • F.D.E. Schleiermacher, Scritti filosofici, UTET, Torino 1998.
  • Poesia e nichilismo, Il melangolo, Genova 1998.
  • A. Caracciolo, La religione come struttura e come modo autonomo della coscienza, II ed., Il melangolo, Genova 2000.
  • (con E. Fuchs e M. Ivaldo), Der transzendental-philosophische Zugang zur Wirklichkeit. Beitraege aus der aktuellen Fichte-Forschung, Frommann-Holzboog, Stuttgart – Bad Cannstatt 2001.
  • A. Caracciolo, La virtù e il corso del mondo. Lezioni dell'anno accademico 1975/76, Edizioni Dell'Orso, Alessandria 2002.
  • A. Caracciolo, Opere, vol. I, Morcelliana, Brescia 2004.
  • A. Caracciolo, Opere, vol. II, Morcelliana, Brescia 2007.
  • (con F. Tessitore) W. von Humboldt, Scritti filosofici, UTET, Torino 2004.

 

Volumi

  • L'esperienza religiosa del linguaggio in Martin Heidegger, Le Monnier, Firenze 1973.
  • Etica e storia in Schleiermacher, Bibliopolis, Napoli 1979.
  • Ispirazione e libertà. Saggi su Schleiermacher, Morano, Napoli 1986.
  • Sulla traccia del religioso, Guida, Napoli 1987.
  • Giustificazione e interrogazione. Giobbe nella filosofia, Guida, Napoli 1991.
  • Filosofia umana. Itinerario di Alberto Caracciolo, Morcelliana, Brescia 1992.
  • Destino dell'uomo e Corpo mistico. Blondel, de Lubac e il Concilio Vaticano II, Morcelliana. Brescia 1994.
  • La stella dei filosofi, Queriniana, Brescia 1995.
  • Filosofia e religione nell'età di Goethe, Morcelliana, Brescia 1997.
  • La dimensione religiosa in Gadamer, Queriniana, Brescia 1997.
  • Il principio uguaglianza nella filosofia, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1999.
  • Figure del senso religioso, Morcelliana, Brescia 2001.
  • Etica, Ermeneutica e Religione in Friedrich Schleiermacher, Libreria dell'Università, Pescara 2003.
  • Filosofia e martirio. Alberto Caracciolo e Teresio Olivelli, Edizioni Dell'Orso, Alessandria 2005.
  • Ermeneutica, a cura di G. Ghia, Morcelliana, Brescia 2011.

 

Studi sull'autore e il suo pensiero filosofico-religioso

  • I. Bertoletti, Giovanni Moretto tra Giobbe e il Quarto Vangelo, in “Humanitas” 61 (5-6/2006), pp. 919-924.
  • O. Brino, Giovanni Moretto e la cultura religiosa del Novecento, in “Il Margine” 7/2011, pp. 24-35
  • O. Brino, Giovanni Moretto e il pensiero filosofico-religioso italiano del Novecento, in “Humanitas” 72 (3/2017), pp. 403-415.
  • F. Camera, Ermeneutica e linguaggio in una prospettiva ecumenica, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 328-343
  • R. Celada Ballanti, Giovanni Moretto e la religione dell'Illuminismo, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 220-242
  • R. Celada Ballanti – I. Tonelli (edd.), Una religione libera per l'Europa. Studi in memoria di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 72 (3/2017)
  • C. Cesa, Rileggendo Filosofia e religione nell'età di Goethe di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 195-202
  • G. Cunico, Il principio uguaglianza, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 306-317
  • A. Fabris, La lettura gadameriana di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 344-350
  • A. Fabris, Ermeneutica e teologia nel pensiero di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 72 (3/2017), pp. 366-375
  • A. Franchi, Fede religiosa e fede filosofica. Fede della costituzione politica della vita umana, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 318-327.
  • G. Ghia, Giovanni Moretto e l'interpretazione filosofica della Bibbia, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 243-265.
  • G. Ghia, Un'ermeneutica e una teologia del “ben vedere”. Giovanni Moretto e l'interpretazione filosofica della Bibbia, Introduzione a G. Moretto, Ermeneutica, a cura di G. Ghia, Morcelliana, Brescia 2011, pp. 5-44.
  • G. Ghia, Probemi e figure della cristologia filosofica italiana nelle lezioni di Giovanni Moretto, in “Rosmini Studies” 2 (2015), pp. 143.159.
  • F. Ghia, La traduzione come professione e vocazione filosofica nel pensiero di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 266-290.
  • F. Ghia – G. Ghia, Religioese Liberalitaet, Freiheit und Gleichheit. Nachruf Giovanni Morettos, Philosophen auf der Spur des Religioesen, in “Mitteilungen der Ernst-Troeltsch-Gesellschaft” 19 (2006), pp. 1-5.
  • F. e G. Ghia, Un filosofo sulla traccia del religioso. Ricordo di Giovanni Moretto, in “Il Gallo” 2/2007, p. 16.
  • H. Kueng, Giovanni Moretto: traduttore, collega e amico, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 183-183.
  • M. Ivaldo, Il “sistema dell'uguaglianza”. Giovanni Moretto interprete di Fichte, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 291-305
  • F. Tessitore, Ricordo di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 186-194
  • F. Tessitore, Lo Schleiermacher di Giovanni Moretto tra Historismus e filosofia trascendentale, in “Humanitas” 72 (3/2017), pp. 331-365
  • I. Tonelli, “Uno sguardo sull'ineludibile”. Scrittura e giustificazione nel pensiero di Giovanni Moretto, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp. 203-219
  • D. Venturelli, Ricordo di Giovanni Moretto (30 marzo 1939 – 15 luglio 2006), in “Humanitas” 61 (5-6/ 2006), pp. 925-928.
  • D. Venturelli – R. Celada Ballanti (edd.), Giovanni Moretto filosofo della religione, “Humanitas” 63 (2/2008).
  • D. Venturelli, La stella del filosofo. Giovanni Moretto, il sacro e il principio buono, in “Humanitas” 63 (2/2008), pp.351-374.
  • D. Venturelli, Giovanni Moretto. Una veduta libera e aperta sull'avvenire della religione, in “Humanitas” 72 (3/2017), pp. 315-330.