Alberto Caracciolo

S.Pietro di Morubio (Verona) 1918-Genova 1990


 

Vita e opere

Figlio di un medico, a tre anni perde la madre. Frequenta il liceo classico a Verona e tra i suoi insegnanti vi è l’indimenticato professore di greco e latino, C. Adami. Nel 1936, vinto il concorso, entra nel Collegio Ghislieri e frequenta l'Università di Pavia. Due incontri lo segnano profondamente: il futuro martire della resistenza T. Olivelli, e lo storico della filosofia A. Levi, la cui rigorosa riflessione sui temi dello scetticismo gnoseologico e metafisico costituisce una delle fonti del suo meditare filosofico. Con Levi avrebbe infatti voluto laurearsi ma nel 1938 le leggi razziali lo avevano privato della cattedra. Si laureerà invece in lettere classiche nel 1940 con una tesi su “L’estetica italiana nel secondo Settecento”. Dal '42 al '51 insegna lettereatura italiana e latina nei Licei, prima a Lodi poi a Brescia. Sono gli anni della sua partecipazione attiva alla resistenza accanto a Olivelli, che muore nel gennaio 1945 al lager di Hersbruck. Nel 1946 sposa a Brescia Mari Perotti, in collaborazione con la quale curerà alcune importanti traduzioni dal tedesco. La prima pubblicazione risale al 1944, nel terzo quaderno del “Ribelle” (il giornale fondato da Olivelli), e porta il significativo titolo de Il fascismo: la radice del suo errore e l’intima necessità del suo disfacimento. Alla biografia di Olivelli dedica il suo primo volume ed è tra i promotori della pubblicazione presso i quaderni di “Humanitas” delle Autobiografie dei giovani del tempo fascista. Nel '51 consegue la libera docenza in estetica e dallo stesso anno fino al '62 tiene l’incarico di questa disciplina all’Università di Genova, dove è titolare di Filosofia teoretica M. F. Sciacca, già conosciuto a Pavia. A Genova dal '51 al '62 Caracciolo insegna anche lettere italiane e latine presso istituti superiori. Al pensiero di B. Croce, che resterà per lui un riferimento intellettuale e morale sempre fondamentale, dedica uno studio monografico nel 1948, apprezzato dallo stesso filosofo napoletano e precedentemente pubblicato a puntate nelle prime tre annate del “Giornale di Metafisica” di Sciacca. Nei volumi successivi, dagli Scritti di estetica del '49 a La persona e il tempo del '55, il serrato confronto con l’attualismo gentiliano, con la Critica del giudizio, con la meditazione poetica di Leopardi, e il conseguente approfondimento dei temi metafisici della teleologia e della poiesis preparano Caracciolo al decisivo incontro con il “secondo” Jaspers, la cui parola fondamentale - Liberatitāt - segnerà in modo sostanziale la sua meditazione filosofica orientata alla rigorosa applicazione del principio della libertà al dominio del religioso individuato nella sua autonomia trascendentale (cfr. Studi Jaspersiani del '58). Allo studio di Jaspers si affianca quello su Heidegger con la pubblicazione nel 1960 di uno scritto sul modo del Besorgen in Essere e Tempo, al quale faranno seguito contributi dedicati al problema del linguaggio e del nichilismo (lavori successivamente raccolti in volume nel 1989 - su invito di M. Olivetti). Nel 1962 vince il concorso e viene chiamato, come professore straordinario, alla cattedra di filosofia presso l’Istituto Universitario di Magistero di Genova. Dallo stesso anno ottiene l’incarico di filosofia della religione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia nella medesima università. Di tale cattedra, la prima in Italia, diventerà titolare nel 1965, anno di pubblicazione del volume La religione come struttura e come modo autonomo della coscienza. Di questi anni sono le amicizie con L. Pareyson, con H.G. Gadamer, con P. Piovani (presso collane dirette da quest'ultimo usciranno una traduzione di Troeltsch nel 1968 e gli studi di Religione e eticità del 1971). Nel 1968 succede a Sciacca come ordinario di Filosofia teoretica, fino al collocamento fuori ruolo nel 1989. Dal '78 all'81 organizza tre convegni internazionali di filosofia della religione per la Tyssen Stiftung a S. Margherita Ligure. Testimonianza di una inesausta e inquieta ricerca intorno ai suoi temi elettivi sono Pensiero contemporaneo e nichilismo (1976), Nichilismo ed etica (1983), Nulla religioso e imperativo dell’eterno (1990). Muore improvvisamente a Genova nel 1990.

 

Il pensiero filosofico-religioso

Come avrebbe osservato G. Moretto nella monografia dedicata al suo maestro, “trascendentale religioso” è il sintagma in virtù del quale è possibile raccogliere il nucleo essenziale della meditazione di Caracciolo. Il “religioso”, in manifesta contrapposizione all’evasionismo consolatorio di anime belle e fragili o agli irrigidimenti dogmatici delle chiese confessionali, veniva identificato nell’interrogare di Giobbe, nell’interrogare di Cristo sulla croce e assumeva a suo simbolo l’immagine suggestiva di una “nube carica di interrogativi”, immagine non casualmente ripresa da Nietzsche, il filosofo della “morte di Dio”. L’inquieta radicalità del dubbio, ispirato dal principio di libertà e necessariamente presente anche nella fede più salda, non assumeva mai i tratti di una narcisistica retorica del pessimismo. Caracciolo si era formato alla rigorosa scuola scettica di A. Levi, aveva profondamente meditato l’ethos religioso della libertà di Croce, aveva incontrato il luminoso esempio del martire della resistenza antifascista, l’amico Olivelli. La suprema libertà del domandare - che lo avrebbe avvicinato al pensiero scettico di Loewith e di Weischedel - mai derogava la ricerca di un fondamento dell’impegno etico. L’assunzione di tale ineludibile responsabilità morale non consentiva al pensiero interrogante, necessariamente proteso a sondare l’abisso del non-senso, la stessa possibilità e validità dei valori, di involversi in disimpegnate demitizzazioni o decostruzioni. I riferimenti all’aristotelica “causa finale” e al kantiano giudizio teleologico, inseriti nella prima parte del volume capitale La religione come struttura e come modo autonomo della coscienza, testimoniavano come il problema metafisico non fosse mai stato identificabile con le pur essenziali questioni di natura protologica o ontologica (l’essere di ciò che è), ma piuttosto si orientasse intorno al senso o sul fine dell’esistenza. Se l’origine del filosofare si deve al thauma - parola fatale che allude allo spaesamento inquieto e angosciato che apre originariamente all’interrogazione filosofica e metafisica - tale “stato emotivo fondamentale” coincise per Caracciolo con l’angoscia derivante dall’esperienza originaria del mistero del male, esperienza che aveva preceduto e poi orientato la stessa analisi teoretica. La domanda fondamentale, riformulata da Leibniz “perché l’essere di ciò che è piuttosto che il nulla?”, era stata infatti ripresa e reinterpretata già a partire dalla biografia dedicata all’amico Olivelli: “Perché l’essere piuttosto che il nulla assoluto, se la struttura dell’essere, nel quale è incluso l’esistere dell’uomo, è tale che può consentire Flossenburg, Mauthausen, Auschwitz?”. Proprio in riferimento alla decisiva distinzione tra malum e mala in mundo, tra un male non rimediabile - spesso tragicamente presente nelle forme scandalose della sofferenza fenomenicamente inutile - e i mali del mondo, interpellava criticamente le etiche moderne e le ideologie immanentiste. In esse il filosofo genovese individuava l’acritica esaltazione del momento dell’agere a spese del pati, e in ciò evidenziava la loro intrinseca debolezza, la loro incapacità di donare parola e senso al disorientamento e alla disperazione del singolo. Se per il filosofo genovese la Trascendenza evidenziava la radicalità del male e il suo eccesso - anche nelle sue forme apparentemente banali e quindi forse più insidiose - esigendone la negazione, nella tenebra che insidia l’uomo e il mondo nel quale è stato gettato, filtra una qualche luce di eternità, si rivela ciò che Caracciolo aveva chiamato con parola evocativa e indimenticabile, “l’imperativo dell’eterno”. Proprio in riferimento alla priorità ontologica del Bene, - anche grazie ai suoi studi dedicati al secondo Jaspers e in particolare al dibattito con Bultmann sul problema della demitizzazione - aveva “ripensato” la filosofia critica di Kant. Tale ripensamento non implicava la dissoluzione della metafisica, ma piuttosto il suo autenticarsi nell’imperativo morale, ovvero il suo “ri-posizionamento” trascendentale nella zona più alta e severa della coscienza, il suo trasfigurarsi in una filosofia dell’ “a-priori morale”. Interdetta la conoscenza degli spazi trascendenti e aperta la via all’interiorizzazione trascendentale della vita religiosa, in una linea che vedeva tra i suoi interlocutori privilegiati Schleiermacher e Troeltsch, il filosofo identificava le forme a-priori e le categorie come virtualità spirituali operanti nell’impenetrabile fondo creativo della coscienza umana. Il rinvenimento di uno spazio trascendentale, individuato nella coscienza di ogni uomo come “luogo di rivelazione” dell’Assoluto, lungi dall’indulgere in riduzioni soggettivistiche, antropocentriche o solipsistiche, abilitava a decostruire e inverare eticamente la metafisica occidentale e universalizzare le categorie religiose proprie delle religioni positive. Caracciolo ribadiva con forza l’esigenza dell’incondizionato che struttura la ragione umana, correlando tale “dischiusura” alla dinamicità della coscienza finita, aperta in ogni uomo alla dimensione mai concettualmente oggettivabile della Trascendenza. Nel rilancio instancabile della docta ignorantia, la parzialità ma anche la dignità inderogabile delle visioni pluriprospettiche della Trascendenza ispirò in modo determinante i suoi studi di filosofia della religione. Tali scritti, raccolti nel volume Religione ed eticità, riconducevano tutti al tema capitale della libertà religiosa, alla distinzione sempre più nitida ed essenziale tra principio di libertà e principio di confessione, all’auspicato confronto con la teologia più sensibile al dialogo interreligioso, in particolare la proposta ecumenica di H. Küng. Il presentimento dell’insufficienza del condizionato quale traccia dell’Assoluto nella coscienza di ogni uomo, l’anelito al suo trascendimento, nel momento in cui destrutturava le forme reificate e il dogmatismo antropomorfico delle religioni e delle chiese, doveva pertanto cadere al limite della sua realizzazione etica. Da ciò derivava - memore di una tradizione che da Platone risaliva a Erasmo, a Spinoza, al deismo inglese, a Lessing e a Kant - l’intransigente critica ad ogni forma di volontarismo teologico, ad ogni possibile contaminazione della vita religiosa con le forme ambivalenti e numinose del sacro. L’analisi trascendentale del fatto religioso non poteva così mai abbandonare la propria intenzionalità metafisica o assiologia, configurandosi come un vero e proprio disperato avventarsi contro i limiti del linguaggio. La ricerca di Caracciolo si faceva così sempre più severa, più rarefatta, più radicalmente interrogante. Nelle ultime raccolte di studi, Nichilismo ed etica e Nulla religioso e imperativo dell’eterno si rincorrono infatti le espressioni paradigmatiche della sua ricerca, le endiadi Spazio di Dio, spazio della Trascendenza, Nulla religioso, e infine una semplice parola, “Nulla”…Proprio in riferimento alla distinzione heideggeriana tra il niente oggettivistico (das nichtige Nichts) e il Nulla religioso (das nichtinde Nichts) - distinzione che rendeva intellegibili i problemi caratteristici del primo Heidegger e illuminava anche il significato profondo della sua famosa Kehre - Caracciolo si spingeva a identificare nel Nichts la scaturigine ultima del religioso e dell’etico e ne coglieva l’inesausta possibilità di conversione e concrezione nelle plurime figure dell’Essere. In tale prospettiva, la presenza e l’azione del Nulla - nonostante la presenza oscura e minacciosa, mai definitivamente sconfitta, del principio dell’anti-creazione e della pulsione di morte - imponeva alle stesse figure dell’Essere lo slancio inesausto capace di sollecitarne il necessario trascendimento. Slancio che in altro contesto il filosofo genovese aveva identificato, con ispirata memoria evangelica e biblica, all’improvviso “erompere dello spirito”. Se pertanto l’ultima filosofia di Caracciolo trasfigurava il proprio “nichilismo metodico” in un vertiginoso e problematico “nichilismo trascendentale”, la sua solitaria proposta teoretica lasciava in eredità ai lettori attenti, una delle prospettive filosofiche più originali e feconde del pensiero contemporaneo ed insieme ad essa la parola sempre risorgente della libertà.

Ivano Tonelli
 


Bibliografia

Un primo elenco completo e accurato delle opere di Alberto Caracciolo si trova in G. Moretto, Filosofia umana. Itinerario di Alberto Caracciolo, Brescia 1992, pp. 297-311.

Volumi

  • Teresio Olivelli. Biografia di un martire,Brescia, 1947 (seconda edizione, Brescia 1975, con nuova prefazione)
  • L’estetica di Benedetto Croce nel suo svolgimento e nei suoi limiti, Torino 1948
  • Scritti di Estetica, Brescia 1949
  • Etica e Trascendenza, Brescia 1950
  • Arte e pensiero nelle loro istanze metafisiche. I problemi della “Critica del giudizio”, Milano 1953.
  • La persona e il tempo, Arona 1955
  • Saggi filosofici, Genova 1955
  • Studi jaspersiani, Milano, 1958 (ristampato con inediti e nuova introduzione a cura di R. Celada Ballanti, Alessandria 2006 )
  • L’estetica e la religione di Benedetto Croce, Paideia, Arona 1958
  • La struttura dell’essere nel mondo e il modo del Besorgen in “Sein und Zeit” di M. Heidegger, Libreria Bozzi, Genova s.d. (ma 1960) (litografato)
  • La religione come struttura e come modo autonomo della coscienza, Milano 1965 (rieditato a cura di G. Moretto, Genova 2000)
  • Arte e linguaggio, Milano 1970
  • Religione ed eticità. Studi di filosofia della religione, Napoli, 1971 (rieditato con prefazione di C. Angelino, Genova 1999)
  • Karl Loewith, Napoli 1974
  • Pensiero contemporaneo e nichilismo, Napoli 1976
  • Nichilismo ed etica, a cura di G. Moretto, Genova 1983
  • L’estetica e la religione di Benedetto Croce, Genova 1988 (terza edizione con integrazione)
  • Studi heideggeriani, Genova 1989
  • Nulla religioso e imperativo dell’eterno, Genova, 1990 (rist. con nuova Introduzione di D. Venturelli, il nuovo melangolo, Genova 2010)
  • Politica e autobiografia, a cura di G. Moretto, Brescia 1993
  • Leopardi e il nichilismo, Milano 1994
  • Studi kantiani, a cura di D. Venturelli, Napoli 1995
  • La virtù e il corso del mondo. Lezioni dell’anno accademico 1975-1976, a cura di G. Moretto, Alessandria 2002
  • Opere, a cura di G. Moretto, I, Brescia 2004 [raccoglie i seguenti scritti: L’estetica e la religione di B. Croce - Scritti di esteticaEtica e trascendenzaScritti variRecensioni]
  • Opere, a cura di G. Moretto, II, Brescia 2007 [raccoglie i seguenti scritti: Studi kantiani. I problemi della Critica del giudizio - La persona e il tempo - Studi jaspersianiProfili esteticiContributi al problema della demitizzazioneRecensioni]
  • Teresio Olivelli. Ribelle per amore, Genova 2017

Articoli e saggi

  • Il Fascismo. La radice del suo errore e l’intima necessità del suo disfacimento (firmato “Alberto”, terzo dei Quaderni del “il ribelle”, Brescia 1944, pp. 15.
  • L’epilogo della tragedia, in “La libertà. Organo del movimento Democratico Cristiano”, n. 4, agosto 1944, p. 2 (firmato “M.N.”).
  • L’estetica di Benedetto Croce nel suo svolgimento e neri suoi limiti, in “Giornale di Metafisica”, I, 1946, pp. 96-102; 300-307; 364-374.
  • Letture storiche e formazione politica, in “Scuola e vita”, I, 1946, pp. 363-365
  • L’estetica di Benedetto Croce nel suo svolgimento e nei suoi limiti, in “Giornale di Metafisica”, II, 1947, pp. 136-147; 234-254; 511-516
  • Autobiografia, in Autobiografie di giovani del tempo fascista, primo quaderno di “Humanitas”, Brescia 1947, pp.7-47 (firmato “G.C.”)
  • La “Piccola città” di Torthon Wilder, in “Giornale di Brescia” del 29 luglio 1947
  • L’estetica di Benedetto Croce nel suo svolgimento e nei suoi limiti, in “Giornale di Metafisica”, III, 1948, pp. 19-36
  • Quattro commenti ai “Canti” leopardiani, in “Humanitas”, III, 1948, pp.202-208
  • Appunti di bibliografia leopardiana, in “Scuola e vita”, III, 1948, pp. 7-9;45-46;117-118;153-154;294-296
  • Coscienza morale e cosmo nel pensiero di H. Kuhn, in “Giornale di Metafisica”, XVI, 1961, pp. 372-383
  • Evento e linguaggio in Martin Heidegger, in “Giornale critico della filosofia italiana”, XL, 1961, pp. 222-246
  • Demitizzazione e pensiero contemporaneo, in Il problema della demitizzazione, quad. dell’”Archivio di filosofia”, 1961, pp. 221-229, discussione: pp.319-331
  • Ancora a proposito del problema della demitizzazione (Risposta a Francesco Bianco), in “Giornale critico della filosofia italiana”, XLI, 1962, pp. 238-250
  • La filosofia del sacro oggi, in “Giornale critico della filosofia italiana”, XLII, 1963, pp. 137-156
  • Il problema dell’essenza della religione nella filosofia italiana nel secondo dopoguerra, in La storiografia nel mondo italiano ed in quella tedesca: stato e problemi attuali nel quadro dell’unità culturale europea, Atti del IV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano 1963, pp. 85-115; discussione: pp. 116-123
  • Entmythologisierung und existentiale Interpretation, in Kerygma und Mythos, Hamburg-Bergsted 1963, VI/1, pp. 201-210
  • Per l’inaugurazione di una discoteca del Magistero di Genova, in “La voce del Magistero”, 1964, pp. 2-4
  • La filosofia della religione in Germania negli ultimi decenni, in “Cultura e scuola”, 1965, pp. 137-148
  • La Resistenza. Discorso letto nell’Aula Magna del Magistero di Genova l’8 aprile 1965, in “La voce del Magistero”, 1965, pp. 3-5
  • Il deismo, intervento sulla relazione di P. Prini, in L’Illuminismo italiano e la sua eredità nella filosofia odierna, Atti del IV Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano 1965, pp. 90 s.
  • Libertà religiosa e ateismo, in “Giornale critico della filosofia italiana”, XLV, 1966, pp. 414-421
  • La religione nel pensiero di G. Gentile, in Giovanni Gentile. La vita e il pensiero, Firenze 1967, vol. XII, pp. 7-42
  • Religione ed etica, in “Filosofia”, XVIII, 1967, pp. 579-592
  • Le mal dans l’expérience religieuse, in il mito della pena, quad. dell’”Archivio di Filosofia”, 1967, pp. 265-274; discussione pp. 275-281
  • Intervento alla Giornata rensiana di Genova, 30 aprile 1966, in Giuseppe Rensi, Atti della “Giornata rensiana”, a cura di M. F. Sciacca, Milano 1967, pp. 155-163
  • Il cristianesimo nella ricerca della religione autentica, in “Giornale critico della filosofia italiana”, XLVII, 1968, pp. 239-249
  • Principio della libertà e principio della confessione nell’itinerario religioso, in “Il pensiero”, XIII, 1968, pp. 228-242
  • Libertà ed eticità, in L’ermeneutica della libertà religiosa, quad. dell’”Archivio di Filosofia”, 1968, pp. 481-500
  • Die mögliche Aufgabe der Religionsphilosophie in der religiösen und ethischen Not der Zeit, in Akten der XIV. Internationalen Kongress für Philosophie, Herder, Wien 1969, pp. 362-371
  • Sul significato dell’antitesi φɩλοσώματος – φιλόσοφος nel “Fedone platonico”, in “Proteus”, I, 1970, pp. 77-107
  • Un ritorno alla filosofia della religione di Hegel?, in Incidenza di Hegel, a cura di F. Tessitore, Morano, Napoli 1970, pp. 1015-1055.
  • Demitizzazione ed ecumenismo, in “Terzoprogramma”, III, 1970, pp. 24-38
  • Sul problema della corporeità, in “Proteus”, I, 1970, pp,. 178-184
  • In occasione della riedizione della tr.it. di Sein und Zeit di M. Heidegger, in “Proteus”, I 1970, pp. 184-190
  • La religione e il cristianesimo nell’interpretazione di Hegel, in “Terzoprogramma”, 3, 1971, pp. 34-46 (ripubblicato in L’opera e l’eredità di Hegel, Laterza, Bari 1972, pp. 49-68)
  • Introduzione ad una ricerca sul problema della comunità religiosa da Kant a Troeltsch, in Giornale critico della filosofia italiana, LI, 1972, pp. 11-38
  • Storicità” e “ politicità” dell’arte e della musica in particolare, in Musica e filosofia. Momenti e problemi dell’interpretazione filosofica della musica, a cura di A. Caracciolo. Il Mulino, Bologna 1973, pp. 65-90
  • Esperienza religiosa e linguaggio, in Atti del convegno XXIV Congresso nazionale di filosofia, Società filosofica italiana, Roma 1974, vol. 1, pp. 129-158
  • Il problema dell’interpretazione teatrale nel generale problema dell’interpretazione, in Problemi del linguaggio teatrale, a cura di A. Caracciolo, Edizioni del Teatro Stabile, Genova 1974, pp. 89-104
  • La dimensione estetica del pensiero di M. F. Sciacca, in Michele Federico Sciacca, Città Nuova Editore, Roma 1976, pp.125-167
  • Parlano i filosofi italiani, in La filosofia dal ’45 ad oggi, a cura di V. Verra, Eri, Torino 1976, pp. 497-502
  • Dio e spazio religioso in Feuerbach, in Dialettica e religione, a cura di A. Babolin, Benucci, Perugia 1977, vol. 1, pp. 202-269; discussione, pp. 321-331
  • Heidegger e il problema del nichilismo, in “L’uomo, un segno”, 1979, pp. 19-42
  • Introduzione a W. Weischedel, Il problema di Dio nel pensiero scettico, tr. it. F. Caracciolo Pieri, il melangolo, Genova 1979, pp. IX-XXIII
  • Ermeneutica e traduzione. Introduzione a una ricerca, in “Giornale di metafisica”, n.s., II, 1980, pp. 229-231
  • Schöne Seele e moi haïssable. Progetto di una ricerca, in “Giornale di metafisica”, n.s, 1980, pp. 5-10
  • Nichilismo e dialettica religiosa, in Esistenza mito ermeneutica. Scritti per Enrico Castelli, a cura di M. M. Olivetti, Cedam, Padova 1980, vol. 1, pp. 117.-140
  • Esistenzialismo, ermeneutica, nichilismo, in “Giornale di Metafisica”, n.s., II, 1980, pp. 3-32
  • Nichilismo e dialettica religiosa, in “Riscontri”, III, 1981, pp. 89-98
  • Figure della sofferenza fenomenicamente inutile, Il problema della sofferenza inutile, quad. a cura di A. Caracciolo del “Giornale di Metafisica”, n.s., IV, 1982, pp. 65-83
  • Cristologia e pensiero contemporaneo, in Cristologia e pensiero contemporaneo, a cura di A. Ceresa Castaldo, Ist. di filologia classica e medievale, Genova 1982, pp. 51-67
  • Heidegger e il nichilismo, in “Pugillaria”, IV, 1983, pp. 50-68
  • Nihilismuis, religiöse Dialektik, Krisis des Glaubens und der Ethik, in AA. VV., Die Erfahrung der Abwesenheit Gottes in der modernen Kultur, hrsg. W. Pannemberg, Vandenhoek & Ruprecht, Göttingen 1984, pp. 107-122
  • Assenzialismo e imperativo dell’eterno colloquio con Pietro Piovani, in AA. VV., Difettività e fondamento, a cura di A. Masullo, Guida, Napoli 1984, pp. 61-81
  • L’interrogazione jobica nel pensiero di Benedetto Croce, in L’eredità di Croce, a cura di F. Tessitore, Guida, Napoli 1985, pp. 81-100
  • Peccatum mundi, peccato, giudizio nella coscienza dell’”uomo contemporaneo”, in “Fondamenti”, n.4, Il sacro, Brescia 1986, pp. 81-100
  • La verità nel dominio del poetico, in “Teoria”, VI, 1986, n. 1, pp. 3-31
  • Rileggendo Die Selbstbehauptung der deutschen Universitāt di M. Heidegger, in “Giornale di Metafisica” n.s., IX, 1987, pp. 395-404
  • Esistenza e trascendenza in Karl Jaspers, in Esistenza e Trascendenza, a cura di R. Brambilla, Ed. Biblioteca Pro Civitate Christiana, Assisi 1988, pp. 15-33
  • Leopardi e il nichilismo, in “Giornale di Metafisica” n.s., XI, 1989, pp. 41-49
  • La recezione italiana di Heidegger. Riflessioni e notazioni per un contributo autobiografico, in La recezione italiana di Heidegger, quad. dell’ “Archivio di Filosofia”, 1989, pp. 103-132
  • L’insegnamento di religione, in “Paradigmi”, VII, 1989, pp. 181-190
  • Nulla religioso e imperativo dell’eterno, in Le forme del silenzio e della parola, a cura di M. Baldini e S. Zucal, Morcelliana, Brescia 1990, pp. 31-42
  • Sul conoscere filosofico, in Limite e ulteriorità. Studi in onore di Italo Bertone, a cura di A. Erbetta, Marzorati, Milano 1991, pp. 13-23
  • Ermeneutica del testo sacro e del testo poetico (1965-1966, inedito), in AA. VV., Poesia e nichilismo, a cura di G. Moretto, il melangolo, Genova 1998, pp. 11-23.
  • La resistenza, in “Humanitas”, XLVI, 1991, pp. 769-784
  • L’esperienza religiosa nell’esistenza umana (1966), in Filosofi della religione, a cura di C. Angelino, il melangolo, Genova 1999, pp. 11-18
  • Il problema della libertà religiosa (inedito), in Filosofi della religione, pp. 19-32.

Edizioni e curatele

  • A. Lang, Introduzione alla filosofia della religione, (tr. it. in collaborazione con M. Perotti Caracciolo), Brescia 1959
  • E. Troeltsch, L’assolutezza del cristianesimo e la storia delle religioni, Napoli 1968
  • M. Heidegger, In cammino verso il linguaggio, (tr. it. in collaborazione con M. Perotti Caracciolo), Milano 1973.
  • Musica e filosofia. Problemi e momenti dell’interpretazione filosofica della musica, Bologna 1973 (Introduzione, pp. 7-8)
  • Problemi del linguaggio teatrale, Genova, 1974 (Introduzione, pp. 5-7)
  • L. Kahn, Letteratura e crisi della fede, tr. it. di M. Perotti Caracciolo, Prefazione di A. Caracciolo (pp. 7-36), Roma 1978
  • Il problema della sofferenza inutile, quad. a cura di A. Caracciolo del “Giornale di Metafisica”, n.s., IV, 1982, Introduzione, pp. 9-12
  • W. F. Otto, Theophania. Lo spirito della religione greca antica, (tr. it. in collaborazione con M. Perotti Caracciolo), Genova 1996
  • Il problema dell’errore nelle concezioni pluriprospettivistiche della verità, Genova 1987.

Studi sull'autore e il suo pensiero religioso

  • Filosofia-religione-poesia. In ricordo di Alberto Caracciolo, “Humanitas”, 47, 2, 1992 [il fascicolo raccoglie saggi di X. Tilliette, Alberto Caracciolo e il tormento di Dio, pp. 161-170; P. Prini, Alberto Caracciolo e la meditazione sopra il “male del mondo”, pp. 171-182; S. Givone, Verità e poesia, pp. 183-194; G. Moretto, Tempo e filosofia. La formazione veronese di Alberto Caracciolo, pp. 195-224; D. Venturelli, Nichilismo, religione, eticità, pp. 225-252; G. Garaventa, Verità della “ragione” e “verità del senso dell’animo”in Leopardi, In ricordo di Alberto Caracciolo, pp. 253-269; F. Camera, Gelassenheit zum freien Hören. Momenti e figure della recezione heideggeriana di Caracciolo, pp. 270-295; R. Celada Ballanti. Augenblick e giustificazione nel pensiero di Alberto Caracciolo, pp. 296-308]
  • Studi sul pensiero di Alberto Caracciolo, in D. Ventureli (a cura di), Mito, religione, storia, Genova 2000 [raccoglie: G. Marini, Il mondo della musica nel pensiero di Alberto Caracciolo, pp. 175-189; Parisi L., Considerazioni stilistiche sui saggi di Alberto Caracciolo, in Mito religione storia, pp. 191-203: R. Celada Ballanti, Mito, religione ed ermeneutica in Alberto Caracciolo, pp. 205-253]
  • Studi sul pensiero di Alberto Caracciolo, in D. Venturelli (a cura di), Ermeneutica e destinazione religiosa, Genova 2001 [raccoglie: Melchiorre V., Il trascendentale religioso e la poetica dell’eterno nel pensiero di A. Caracciolo, pp. 207-228; Givone S., Il Nulla e la poesia in Alberto Caracciolo, pp. 229-236; Bof G., Cristianesimo e demitizzazione, pp. 237-254; Casper B., Su Alberto Caracciolo, in Ermeneutica e destinazione religiosa, pp. 255-262; Olivetti M.M., Istanza trascendentale e problema del male. A proposito della seconda edizione di La religione come struttura e come modo autonomo della coscienza, pp. 263-273; Piccole note su Caracciolo e lo storicismo, in Ermeneutica e destinazione religiosa, pp. 275-280; Moretto G., La sofferenza inutile e il volto dell’altro. Tra Alberto Caracciolo ed Emmanuel Levinas, pp. 281-299)
  • Studi sul pensiero di Alberto Caracciolo, in D. Venturelli (a cura di), Religioni, etica mondiale, destinazione dell’uomo [raccoglie: Moretto G., Una filosofia per l’ecumenismo. Alberto Caracciolo e la teologia ecumenica di Hans Küng, pp. 273-290; Anepeta G., L’estetica nella formazione del pensiero di Alberto Caracciolo, in , pp. 291-322; Gisotti M., Tra angoscia e speranza. Uno studio su Alberto Caracciolo, pp. 323-346]
  • La virtù e il corso del mondo, “Per la filosofia”, Anno XXI, n. 60, gennaio-aprile 2004 [il fascicolo della rivista raccoglie i contributi di C. Sini, Alberto Caracciolo come filosofo e Maestro. Le lezioni 1975-76, pp. 13-17; G. Moretto, Etica e rapporto tra le generazioni, pp. 19-25; R. Celada Ballanti, Tra nulla religioso e utopia politica. Il Sessantotto nella riflessione di Alberto Caracciolo, pp. 27-45; I. Tonelli, l’autobiografia nell’età del nichilismo. Alcune osservazioni sulla Lettera al padre di Kafka, pp. 47-61; G. Ghia, Sul linguaggio come Ursprung, pp. 63-74; S. Grosso, l’uomo contemporaneo e il ripensamento del peccato d’origine, pp. 75-81; A. Pirni, Dinamica della virtù e corso del mondo in Kant, pp. 83-94; G. Cunico, Eterno, Augenblick e futuro. Esperienza di eternità e a-priori dell’eterno, pp. 95-102; F. Ghia, Speranza, responsabilità, uguaglianza: “Elevate essenze” che “edificano ma non costruiscono”?, pp. 103-105; D. Venturelli, La sofferenza inutile e la figura dell’idiota nelle Lezioni e negli Scritti di Alberto Caracciolo, pp. 117-135]
  • Cunico G., Alberto Caracciolo, “Filosofia e Teologia”, Anno XXIII, 2, 2009, pp. 413-431.
  • Di Chiara A., Lo spazio della Trascendenza. La prospettiva estetica ed etico-religiosa di Alberto Caracciolo, Genova 2001.
  • Incardona N., Ethos e poiesis in Alberto Caracciolo, in “Giornale di Metafisica”, 12, 3 1989, pp. 443-456
  • Ivaldo M., Dall’orizzonte della metafisica a quello del “religioso”. Sul confronto di Alberto Caracciolo con Benedetto Croce, in “Archivio di Storia della cultura”, XIX, 2006, pp. 392-398
  • Ivaldo M., Uomo e Trascendenza tra filosofia ed esperienza religiosa. La prospettiva di Alberto Caracciolo e Luigi Pareyson, in “Il Canocchiale”, 38, 2013, pp. 171-194
  • Moretto G., Ernst Troeltsch in der Philosophie Alberto Caracciolos. Eine Erinnerung, in “Mitteilungen der Ernst Troeltsch-Gesellschaft”, VII (Ausburg 1993), pp. 7-14 (riedito e tradotto in G. Moretto, Filosofia e Martirio. Alberto Caracciolo e Teresio Olivelli, Alessandria 2004, pp. 71-81)
  • Moretto G. , Filosofia umana. Itinerario di Alberto Caracciolo, Brescia 1992, pp. 297-311.
  • Moretto G., Amicizia e biografia. Contributo alla storia della biografia di T. Olivelli scritto da A. Caracciolo, in “Humanitas”, L (1995): quad. monografico Stazioni della Libertà. T. Olivelli e la resistenza, pp. 85-159 (riedito in G. Moretto, Filosofia e martirio, pp. 141-194)
  • Moretto G., Filosofia e martirio. Alberto Caracciolo e Teresio Olivelli, Alessandria 2004.
  • Parisi L. , Gli scritti giovanili di Alberto Caracciolo, in “Quaderni di italianistica”, 16, 1, 1993, pp. 81-88
  • Parisi L., Alberto Caracciolo e gli scrittori italiani del primo Ottocento, in “Modern Language Notes”, 116, 2001, pp. 98-129
  • Prini P., La meditazione di Alberto Caracciolo sopra il “male del mondo”, in Id., Storia dell’esistenzialismo da Kierkegaard a oggi, Roma 1989, pp. 292-302
  • Ruminelli P. , Esistenza e Trascendenza. Una lettura di Alberto Caracciolo, Roma 1995
  • Tilliette X. , Ricordo di Alberto Caracciolo, in “Teoria”, 1991, 11, pp. 85-89
  • Tilliette X., Ricordo di Alberto Caracciolo (1918-1990), in Id., Omaggi. Filosofi italiani del nostro tempo, Brescia 1997
  • Venturelli D., Alberto Caracciolo. Sentieri del suo filosofare, Genova 2011
  • Venturelli D., Gli anni “crociani” di Alberto Caracciolo, in “Archivio di Storia della cultura”, XIX, 2006, pp. 399-410
  • Venturelli D., Il pensiero religioso di Alberto Caracciolo, in “Annuario filosofico”, 22, 2006, pp. 15-42
  • Venturelli D., Michele Federico Sciacca nella recezione estetico-religiosa di Alberto Caracciolo, in “Giornale di Metafisica”, XXX, 2008, pp. 541-566
  • Venturelli D., Nichilismo, Religione, Eticità. Profilo di Alberto Caracciolo, in Id., Etica e tempo, Brescia 1999, pp. 221-224.
  • Zavaroni F., Evento e senso dell’esistenza. Martin Heidegger nell’interpretazione di Alberto Caracciolo e K. Löwith, in “Annuario filosofico”, 1998, 14, pp. 323-366